LE MIE ULTIME RECENSIONI...

giovedì 30 agosto 2012

"LA STELLA NERA DI NEW YORK"... "The Diviners" di LIBBA BRAY... da OTTOBRE 2012 in LIBRERIA




Libba Bray

La stella nera di New York

The Diviners

In libreria da metà ottobre 2012

Dall'autrice della trilogia bestseller di Gemma Doyle (1.000.000 di copie vendute in America) e del libro vincitore del Printz Award 2010 per l’eccellenza nella letteratura YA Going Bovine, arriva in Italia La stella nera di New York, un romanzo entusiasmante con l'aggiunta di una vena thriller che sfocia nel soprannaturale.

Il primo volume di una tetralogia che inaugura un affascinante viaggio nel retroterra occulto dell’America. Ambientato nella Grande Mela a metà degli anni Venti, tra Ziegfeld girls, locali jazz e liquori sottobanco.

In America il libro uscirà il 18 settembre per la Little, Brown con una tiratura di circa 250.000 copie.

 
COVER ORIGINALE
 TITOLO: "La Stella Nera di New York"
TITOLO ORIGINALE: "The Diviners"
AUTORE: Libba Bray
PREZZO: 17,50€
DATI: 480 pg., ril
EDITORE: Fazi Editore
COLLANA: Lain
EAN: 9788876250828
DATA USCITA: Ottobre 2012

TRAMA:
New York City, 1926. I vetri dei grattacieli risplendono dei bagliori di mille feste animate da balli sfrenati a ritmo di charleston. L’alcol scorre nonostante i divieti e vedendo l’effervescenza di Manhattan il mondo sembra destinato a un futuro euforico.

È qui che in seguito all’ennesima bravata viene spedita dai genitori l’irriverente Evie O’Neill, una ragazza dell’Ohio che non aspetta altro che immergersi tra le infinite possibilità offerte della metropoli. A ospitarla è lo zio Will, un professore, parente dei Fitzgerald, che dirige il Museo Americano del Folklore, delle Superstizioni e dell’Occulto, detto anche Museo del Brivido: un posto affascinante quanto decadente, che custodisce nelle sue teche e nei suoi bui corridoi le tracce del retroterra misterioso dell’America.

Ma quando lo sfolgorio della città viene oscurato da una serie di delitti a sfondo esoterico, tutto assume sembianze inquietanti, ed Evie è chiamata a collaborare alle indagini della polizia. Muovendosi tra fumosi jazz club e bassifondi urbani, scintillanti negozi e sale spettrali, la ragazza s’inoltrerà insieme a molti compagni di strada in un gorgo di eventi evocato dal passato, e che nel passato dovrà essere ricacciato, pena il sopravvento di un’antica forza oscura. 

«Libba Bray non solo rompe gli schemi, ma li frantuma e li polverizza dietro di sé. La seguirei ovunque mi volesse portare».
The New York Review of Books

Libba Bray è l’autrice ormai di culto della trilogia bestseller di Gemma Doyle, di Beauty Queens (2011) e del libro vincitore del Printz Award 2010 Going Bovine, di prossima pubblicazione per Fazi Editore.
Con i suoi libri ha venduto un milione di copie negli Usa.
Il suo sito internet è  libbabray.com
PAGINA UFFICIALE DI "The Diviners":
http://thedivinersseries.com
PAGINA FACEBOOK DI "The Diviners":
http://www.facebook.com/TheDivinersSeries


Occhi aperti gente, perché presto la Fazi Editore divulagherà la data esatta dell'uscita in Italia de "La Stella Nera di New York" nonché la cover italiana.
Naturalmente sarò pronta ad aggiornarvi appena so qualcosa in più.

Da parte mia non vedo l'ora che esca.
E voi?

ALLA PROSSIMA!!!

martedì 28 agosto 2012

L'ANGOLO dell' ESORDIENTE... "LA GUERRA DEI GRANDI TUMULI" di MARA FONTANA

E' ospite oggi ne "L'angolo dell'esordinete" Mara Fontana con il suo romanzo d'esordio "La Guerra dei Grandi Tumuli", primo capitolo della Nuova Galatia Saga.
Vi lascio direttamente alle parole dell'autrice...
Il libro, così come l’intera Saga, è nato da un’idea, semplice, fugace, timida. Ciò che mi ha rapita sono state le emozioni a cui essa era legata. Erano forti, pregnanti, profonde, per questo l’idea si è evoluta fino a diventare storia. E allo scopo di dare ai suoi protagonisti “un suolo su cui camminare”, ho creato la Nuova Galatia, che fonda le sue radici nella mitologia norrena e nella civiltà celtica, sia quella appartenente all'antica Britannia che quella gaelica dell'Irlanda. Dopo un assiduo periodo di studi sul mondo dei druidi e delle leggende nordiche, ho raccolto diverso materiale e l’ho semplicemente rielaborato a mio piacimento. Ho voluto che la Nuova Galatia incarnasse molte delle antiche tradizioni celtiche e, mischiandole ad altre culture, le ho evolute secondo il mio gusto, per creare un nuovo mondo, dove potessi sentirmi sicura e a mio agio.

Reperibile momentaneamente solo in formato ebook, la lunghezza di stampa è di circa 750 pagine e, al suo interno, troverete anche una mappa.
Se qualcuno volesse prima conoscere il mondo di Nuova Galatia e, nel frattempo, testare la lettura può andare sul sito www.nuovagalatia.com, dove ho messo a disposizione di chiunque i primi cinque capitoli del primo volume e tanti contenuti extra.
C'è anche la pagina facebook, Nuova Galatia Saga, dove potrete leggere non soltanto la valutazione del libro, ma anche tanti altri dettagli sulla saga, come alcune illustrazioni.

Se vi ho messo un po’ di curiosità, ecco il link per soddisfarla:
http://www.amazon.it/Guerra-Grandi-Tumuli-Galatia-ebook/dp/B0089ORR32/ref=sr_1_1?s=digital-text&ie=UTF8&qid=1340008615&sr=1-1

Mara Fontana

TITOLO: "La Guerra dei Grandi Tumuli"
Nuova Galatia Saga
AUTORE: Mara Fontana
GRAFICA:  Antonio Vinci
PREZZO: 2,80€  Formato Kindle
DATI: 747 pg.
VENDUTO DA: Amazon Media EU S.à r.l.

TRAMA:
Eurgain, la città delle kore, è il luogo in cui Ethain e Maeva apprendono i segreti della medicina, del combattimento e delle arti, di cui le kore sono le custodi dall’alba dei tempi.
Alla fine del loro noviziato decidono di arruolarsi nel Contingente di Quert, nella Terra del Grano, e lì, tra amori, complotti e duelli, imparano la dura legge dell’esercito. Nel frattempo, a Plasdarmos, la capitale della Rhoslanda, viene celebrato il Sacro Vincolo tra il mabon della regione e la mab del Territorio dell’Ovest. L’evento innesca una serie di avvenimenti che turba una duratura pace: la Rhoslanda rivendica con la forza il sacro Territorio dei Grandi Tumuli e la Terra del Grano risponde dichiarando aperte le ostilità.
Ignare dei sottili e segreti meccanismi che muovono le fila di questa improvvisa guerra, Ethain e Maeva si ritrovano a combattere contro un nemico con, alle spalle, alleati ben più pericolosi e insospettabili.

Del libro hanno detto...
Nella guerra dei Grandi Tumuli, l’autrice riesce in pieno a tracciare la storia d’iniziazione di una giovane ragazza, ricorrendo a tutta una serie di suggestioni provenienti da generi diversi. In questo senso, dare un’etichetta al romanzo sembra essere cosa assai riduttiva. Storia di formazione, quindi, e storia che strizza l’occhio a epopee cavalleresche. Ma anche storia di grandi conflitti ancestrali. Non soltanto il Bene contro il Male, ma anche e soprattutto il conflitto Padre/Figlia.
Se dunque il tema figlia-padre è centrale, denso, ottimamente congegnato, non possiamo non rimarcare come a essere altrettanto densi, vivi, perfettamente calibrati, siano tutti i personaggi della storia. E di conseguenza i loro rapporti e le motivazioni che sono a fondo delle loro rivalità.
Altro elemento fondante della storia è naturalmente l’amore, narrato con la straordinaria capacità di tratteggiare le sue più minute sfumature.
Niente appare scontato e gratuito in questa storia e il tutto è sorretto da un ottimo registro linguistico e da un ritmo efficace, capace di alternare e ritmare le frasi.
(Troverete la valutazione, a cura di Enoch Editors, per intero sulla pagina fb Nuova Galatia Saga).

Allora?
Che ne dite?
Un romanzo davvero intrigante...

ALLA PROSSIMA!!!

"KAYLA 6982" di KAREN SANDLER... dal 12 SETTEMBRE in LIBRERIA

BUON GIORNO GENTE!!!
Tenetevi pronti per il 12 Settembre perché la Giunti nella collana Y porterà in libreria un nuovo romanzo Y.A. distopico...
Sto parlando di "Kayla 6982", romanzo autoconclusivo (almeno da quello che ho potuto capire) di Karen Sandler.

TITOLO: "Kayla 6982"
TITOLO ORIGINALE: ( Tankborn)
AUTORE: Karen Sandler
PREZZO: 12,00€
DATI: 496 pg., cartonato con sovracopertina
DIMENSIONI: 15X23 cm
EDITORE: Giunti Y
ISBN:  9788809759817
DATA PUBBLICAZIONE: 12 Settembre 2012

TRAMA:
COVER ORIGINALE
Il pianeta Loka è stato colonizzato da un'élite di terrestri facoltosi e spregiudicati, gli unici superstiti di una Terra ormai inabitabile. Fra loro ci sono scienziati senza scrupoli che hanno creato una sub-razza di schiavi da sfruttare biecamente. Sono androidi senzienti costituiti da genoma umano e circuiti elettrici, e occupano il posto più infimo della società nel sistema di caste gerarchiche di Loka. Ma queste creature hanno un cuore, un'etica e una volontà. Sono quasi umani e, forse, troppo umani. Questa è la storia di una di loro, la quindicenne Kayla 6982 che, con l'aiuto dell'amica Mishalla, si lancia in una pericolosa avventura per scoprire le terribili verità che si nascondono dietro al mostruoso piano degli umani. Una trama sorprendente in cui si intrecciano umiliazioni, razzismo, coraggio e lealtà, ma in cui trova posto anche l'amore. Sul polveroso pianeta Loka, illuminato da due pallidi soli, sboccia la storia proibita fra un umano di alto rango, nipote di un vecchio scienziato illuminato, e la giovane Kayla. 



CAPITOLO 1
"Kayla era china sulla riva del fiume Chadi mentre Jal, il suo fratellino d’allevamento dalla pelle nera e dalla figura snella, saltellava da una pozzanghera all’altra, in cerca di rospi di fogna. Quel giorno Kayla non aveva previsto di dover badare a Jal. Avrebbe voluto trascorrere il tempo libero, così raramente concesso per i festeggiamenti del Terzo Giorno, insieme alle sue amiche. Ma quando Tala, sua madre d’allevamento, aveva intuito le intenzioni di Jal, aveva insistito perché Kayla non lasciasse il piccolo di appena dieci anni a vagare tutto solo sulla riva del fiume.
Ovviamente non era servito a nulla ricordarle che non si era fatta scrupoli a lasciare sola lei, quando aveva appena compiuto otto anni. Così Kayla si era dovuta rassegnare ad accompagnare Jal al fiume per la sua caccia ai rospi, invece che trascorrere il pomeriggio in compagnia di Miva e Beela.
Loro, a differenza di Mishalla, non erano le sue amiche del cuore, le sue sorelle spirituali di capsula, ma fra le quattordicenni NGM – Non-Umani Geneticamente Modificati – che abitavano nel distretto Chadi, sembravano le uniche a non considerare Kayla strana.
Jal sorrise alla sorella d’allevamento mentre, con la mano sollevata davanti a sé, le mostrava un rospo di fogna particolarmente grosso che a sua volta lo fissava con occhi piccoli e pungenti. Le sue otto zampe segmentate si agitavano ricoperte di viscida fanghiglia di fiume. Kayla aveva visto alcune immagini di rospi, marroni e bitorzoluti, che una volta abitavano la Terra, sulle antologie sekai che utilizzavano durante le lezioni di Dottrina. Erano creature adorabili in confronto ai terribili aracnoidi di Loka. Del resto, qualsiasi cosa si trovasse su Loka era molto più brutta di quello che gli umani avevano lasciato sulla Terra.
Gli unici mammiferi presenti su Loka non erano altrettanto orribili. I secatti che si aggiravano cauti per i depositi sfoggiavano un curioso manto a strisce e lunghe orecchie da cui spuntavano folti ciuffi di pelo. I drom a sei zampe che vivevano nelle pianure erano ricoperti di spessa lana chiazzata, avevano musi spioventi e, incastonato in una testa di cammello, esibivano soltanto un paio di enormi occhi neri.
I secatti raramente si mostravano quando c’era gente nei paraggi, mentre di drom se ne vedevano sempre meno. Quelli che non erano stati ancora divorati dai bhimke erano stati rimpiazzati nelle pianure erbose dal loro corrispettivo geneticamente modificato, che pesava tre volte tanto ed era alto il doppio. Gli ingegneri genetici avevano estratto il DNA dalle mucche terrestri per creare animali da carne più grandi. Il procedimento era più o meno lo stesso di quando ricorrevano a minime dosi di DNA animale per instillare negli NGM come Kayla specifiche capacità.
Jal infilò il rospo nella sua amplisacca e si mise a vagare lungo il corso del fiume con lo sguardo fisso sulla superficie dell’acqua. La guaritrice NGM del trentatreesimo quartiere aveva pagato un dhan per venti rospi, ma Kayla non voleva neanche immaginare a cosa le servissero quegli esseri disgustosi.
Quando aveva l’età di Jal, Kayla era una bambina piuttosto audace e avventurosa, soprattutto per via del suo corredo genetico. Si arrampicava sui grandi alberi di rifiuti della piazza di Chadi, setacciava i quartieri ormai smantellati in cerca di oggetti che potesse rivendere per una manciata di quarti di dhan. Una volta era riuscita persino a catturare delle serpi-ratto a sei zampe per la guaritrice e le aveva chiuse nell’amplisacca, proprio come Jal faceva con i rospi. Il solo pensiero di aver toccato quelle creature a sangue freddo ricoperte di squame la fece rabbrividire.
Il rombo di un motore attirò la sua attenzione e, sull’altro lato del fiume, intravide una micro alomobile, una scintillante Proiettile color grigio perla, scivolare tra i depositi del distretto Foresthill. Avanzando in tutta la sua eleganza, il veicolo vibrò leggermente quando il cuscino ad aria entrò in contatto con la superficie irregolare dei frammenti di permacalce, poi si fermò con la base aderente al suolo, accanto a un pilastro di supporto della strada sopraelevata. Sul parabrezza, il riflesso ramato di Iyenku, il sole primario di Loka, impediva di scorgere i passeggeri a bordo.
Il cuore di Kayla iniziò a battere all’impazzata: le portiere ad ali si sollevarono e dalla Proiettile uscirono due Puri, che presero a farsi largo fra i massi di permacalce in direzione del fiume. Aveva visto molti Impuri camminare sulla riva di Foresthill per accorciare il tragitto tra una baraccopoli e l’altra ma, tranne qualche sporadica visita degli ispettori di deposito, nessun Puro si era mai avvicinato tanto al distretto NGM.
A giudicare dalla Proiettile e dagli abiti stravaganti dei due ragazzi, Kayla avrebbe detto che si trattava di nobili, ma bastava dare un’occhiata alla loro pelle chiara e al bali verde brillante che portavano al lobo destro dell’orecchio, per capire che in realtà facevano parte dell’aristocrazia Demis.
A dispetto delle tuniche magnificamente decorate di pietre preziose e dei korta che indossavano, Kayla sapeva che i Demis non possedevano neanche lontanamente le ricchezze dell’élite dei Puri. Questi ultimi nascevano ricchi, con sterminati possedimenti di terra adhikar, praticamente pari al doppio di quelli riservati ai bambini Demis. Naturalmente, a loro volta i territori adhikar dei Demis erano il doppio di quelli concessi ai Puri di basso ceto, mentre agli Impuri non spettava nulla. Così accadeva che i Demis non perdessero occasione di sbattere quel poco che avevano in faccia ai Puri di bassa levatura e agli Impuri.
Di solito, tuttavia, i Demis stavano alla larga dagli Ibridi come Kayla e Jal. I Non-umani d’allevamento, come lei e suo fratello, i Puri non li consideravano nemmeno. Se fossero stati in cerca di un luogo in cui fermarsi a riposare, avrebbero di certo scelto un angolo appartato fra un deposito e l’altro. Quelli, invece, erano diretti verso la sponda del fiume, proprio nel punto in cui Jal stava sguazzando.
Tenendo il capo chino, come se la sua attenzione fosse ancora tutta su Jal, spiò di sottecchi i Puri che si avvicinavano. «Jal» disse per richiamare il fratello d’allevamento al suo fianco «esci dall’acqua».
Incespicando fra la melma, Jal le fece cenno di tacere, troppo intento a catturare un altro rospo per stare ad ascoltare le pretese della sorella maggiore. In effetti non aveva tutti i torti. Trovandosi entro la zona che delimitava la parte di fiume del distretto Chadi da quella di Foresthill, lei e Jal potevano considerarsi a buon diritto in territorio NGM. Quei Puri non avrebbero avuto nulla da segnalare coi loro dispositivi da polso.
Ciononostante, Kayla continuò a tenerli d’occhio, guardinga. Le parvero leggermente più grandi di lei, che aveva quasi quindici anni. Il più robusto dei due sembrava un po’ sacrificato nel suo korta ricoperto di gemme. Lo faceva assomigliare a una salsiccia, e i gambali, stretti com’erano, minacciavano di esplodere da un momento all’altro.
L’ altro Puro, un ragazzo di bell’aspetto, alto e biondo, con una fila di denti eccessivamente bianchi, aveva qualcosa di malvagio negli occhi. Di certo andava fiero delle proprie spalle larghe, dato che non le teneva nascoste sotto il mantello. Quest’ultimo era orlato di pelo di kilma, sicuramente creato in laboratorio e conciato secondo le usanze, per poi essere immerso in una tintura dalle sfumature color porpora. In cuor suo, Kayla si rallegrò che gli ingegneri genetici non avessero dotato gli NGM di una pelle di quel colore orrendo.
Il Puro più bello si rivolse al compagno, con un tono di voce abbastanza alto da farsi sentire da Kayla in piedi sull’altra riva del fiume. «Che DNA avranno usato per fare quella lì?» disse indicando Kayla. «Assomiglia tanto a una scrofa.»
«Di sicuro quello di un maiale allora» ribatté il compagno grasso.
Kayla si sentì avvampare e per un attimo, pur conoscendo bene le conseguenze, avrebbe volentieri guadato il fiume e afferrato quel ragazzo alto e biondo per l’orribile 11 tunica color porpora. L’ avrebbe scosso forte, e poi gli avrebbe fatto fare un bel tuffo nel fiume.
Il bel Puro sussurrò qualcosa all’orecchio dell’altro, poi entrambi si chinarono a raccogliere da terra qualche pezzo di permacalce. Il grassottello iniziò a tirarli a Jal, ma aveva una mira così scarsa che non sarebbe nemmeno riuscito a centrare un alobus con un macigno. Divertito, Jal li schivava uno a uno saltellando qua e là come se si trattasse di un gioco.
L’ altro, però, aveva un mira migliore. I pezzi di permacalce che tirava atterravano pericolosamente vicino al piccolo. D’un tratto, mentre Jal correva in quell’acqua malsana, un sasso dai bordi taglienti gli graffiò la guancia proprio all’altezza del marchio NGM, e ricadde nel fiume. Kayla si precipitò subito giù dalla collina di rifiuti rivolgendo mentalmente una preghiera all’Infinito e ai tre profeti. Ma prima che potesse raggiungere il corso d’acqua, il Puro di bell’aspetto piegò all’indietro il braccio con un enorme pezzo di permacalce stretto in pugno e gridò: «Lurida bestia! Afferralo con i denti!».
«Scappa, Jal!» urlò Kayla, scivolando sulle pietre bagnate del letto del fiume per poi tentare di rimettersi in piedi. Per via dell’amplisacca piena di rospi, Jal mise un piede in fallo e perse l’equilibrio. Cadde in ginocchio nell’acqua bassa e pressoché immobile. Il Puro piegò un braccio all’indietro e si preparò a colpirlo di nuovo.
All’improvviso qualcuno strappò la pietra di mano al giovane Puro. La riva scoscesa del fiume e le spalle larghe del ragazzo impedivano a Kayla di vedere il salvatore di Jal. Lo udì urlare: «Vattene Livot, o la permacalce questa volta la tiro io alla tua Proiettile».
Furono sufficienti poche altre parole per rispedire, facendo scricchiolare sui detriti a ogni passo, Livot e il suo grasso compagno nella micro alomobile. Kayla afferrò Jal per un lembo della maglia e lo sollevò da terra: l’amplisacca e i trentacinque chili scarsi di bambino non erano nulla per la sua incredibile forza. Il piccolo tentò di ribellarsi all’inaccettabile affronto di essere trasportato, ma lei non lo mollò finché non ebbero raggiunto la riva.
La sponda era talmente scoscesa che dovette arrampicarsi a carponi, ma, come sempre, la forza di cui era dotata la parte superiore del suo corpo ebbe la meglio sulla quella inferiore. Inciampò più di una volta e si sporcò le ginocchia di fango, per non parlare del fatto che i suoi gambali preferiti erano già macchiati di melma fino alle caviglie.
Soltanto quando arrivarono in cima alla sponda, Kayla si rese conto che il Puro li aveva seguiti dall’altra parte del fiume. Aveva individuato un piccolo sentiero di rocce asciutte riuscendo a bagnarsi solo leggermente gli stivali e per nulla i gambali.
Kayla si chinò per sussurrare a Jal: «Corri a casa. Se non torno entro un’ora, dì a Tala cos’è successo». Jal sgranò gli occhi. «Non posso lasciarti qui.»
«Me la caverò.» La testa del Puro era spuntata in cima alla sponda. «E adesso fai come ti dico! Va’!» Stringendo l’amplisacca al petto, Jal imboccò di corsa l’angusto sentiero soffocato dalle erbacce. Scomparve dietro l’angolo del deposito di criograno prima che il Puro potesse raggiungere la cima della sponda e dirigersi verso Kayla.
Anche se non avesse visto il diamante del bali all’orecchio destro, Kayla avrebbe capito che si trattava di un membro dell’élite. Aveva capelli lisci e lucidi, non arruffati e pieni di nodi come quelli di Kayla, o crespi come quelli di Jal. La sua pelle era del colore perfetto: nocciola scuro. Non era né nera come la pelle di Jal, né marroncino fango come la sua, ma una via di mezzo. Era il colore dell’élite.
Il Puro sorrise e la mezzaluna candida apparsa sul suo bellissimo volto tolse a Kayla il respiro. Si fermò a mezzo metro di distanza e Kayla indietreggiò. Non era alto quanto il Puro biondo incontrato poco prima, ma lei era stata creata piccola e, per guardarlo in faccia, dovette buttare completamente indietro la testa.
«Il piccolo maschio» chiese lui «sta bene?»
Kayla rimase immobile, combattuta fra la voglia di andarsene a gambe levate e l’improvviso desiderio di restare.
Non le piaceva il modo in cui la faceva sentire, con il suo sorriso, la sua falsa premura, ma rimase comunque con i piedi ben piantati nella melma del fiume.
«Sì» rispose Kayla, scrutandolo con i suoi occhi grigi, con aria diffidente. Il ragazzo indossava un korta blu scuro, non c’era traccia di gemme sintetiche sul colletto, niente pelo né laniccio sui cheragambali marroni. Eppure si atteggiava a padrone del mondo. Quale era, dopotutto, essendo un Puro e, per giunta, di alto rango.
I lisci capelli neri erano corti e non avevano nulla a che vedere con la chioma ispida color sabbia e lunga fin sotto la schiena di Kayla. Si spazzolava i capelli raccogliendoli in trecce ordinate ogni mattina, ma intorno a metà pomeriggio, come in quel momento, gran parte delle trecce era già sciolta.
Santi profeti, com’è bello, pensò. Il suo volto superava in bellezza persino quelli delle divinità mitiche Iyenku e Kas, gemelli, che aveva visto più volte sui libri. Sulla Terra i due avevano condotto insieme il glorioso carro attraverso il cielo. Su Loka, invece, si rincorrevano: Iyenku, il sole primario, sorgeva per primo e più tardi Kas, assonnato, faceva capolino all’orizzonte. Kayla si disse che nessuno dei due reggeva il confronto con il Puro in carne e ossa che era in piedi davanti a lei.
Il giovane prese a fissarla con un’insistenza che sfiorava la maleducazione. Kayla avrebbe voluto indietreggiare ancora, ma si fece forza e restò dov’era. «Cos’è, non hai mai visto un NGM prima d’ora?»
«Ne ho visti in abbondanza. A volte lavoravano nei depositi. Altre in città. Ma non erano…»
«Non erano cosa?» chiese la ragazza.
Non le piaceva affatto come la guardava. Solitamente i Puri guardavano i Non-umani con aria di sufficienza, se non con vero e proprio disgusto. Facevano commenti sgradevoli, tirando a indovinare su quale fosse l’animale a cui era stato preso il DNA per il corredo genetico dell’Ibrido preso di mira, proprio come aveva fatto Livot.
Quel Puro, però, la trapassava con lo sguardo. Era come se riuscisse a leggere i messaggi trasmessi dai suoi circuiti neurali con la sola intensità dei suoi occhi scuri. Quando finalmente il giovane smise di fissarla, Kayla poté tirare un respiro di sollievo. Il Puro prese a giocherellare con l’orlo del korta e, con una frangia della sua costosa scarpa, tracciò una linea immaginaria nel terriccio.
«Non erano piccoli come te» disse.
Ma certo. Per lui non era altro che un’insignificante NGM. Se accanto a lei ci fosse stata Beela, il Puro non sarebbe stato capace di distinguerle, se non fosse che gli ingegneri genetici le avevano dotate di diverse tonalità di carnagione. Forse era proprio per questo che davano a una NGM come Beela l’elegante pelle marrone chiaro dei ceti alti e i capelli scuri, e a un’altra – come lei – una carnagione dello stesso beige dei capelli.
Il ragazzo studiò i contorni del tatuaggio di Kayla.
«Credevo che andasse sulla guancia sinistra. Il marchio genetico, intendo» chiarì.
Kayla sentì nuovamente il calore salirle alle guance.
«Alcuni ce l’hanno a destra.»
Ce n’erano pochi a Chadi, una di loro era la sua migliore amica Mishalla. Era stata proprio quella differenza a unirle. Ma mentre Mishalla poteva permettersi di scherzarci su, Kayla non poteva fare lo stesso. Era consapevole della forza sproporzionata di cui era stata dotata la parte superiore del suo corpo e della pelle chiazzata che le ricopriva le braccia. Il tatuaggio sulla guancia sbagliata rappresentava per lei un ulteriore motivo d’imbarazzo e le impediva di confondersi tra gli altri NGM.
«Io mi chiamo Devak» disse lui sorridendo di nuovo.
La sua mano ebbe un fremito come se l’istinto l’avesse spinto a stringere quella della ragazza, ma poi si ricordò che era un Puro e lei una NGM.
Kayla non voleva dirgli il suo nome. Il tatuaggio sulla guancia avrebbe potuto rivelargli tutto quello che voleva sapere, se solo avesse avuto un datapod come la Brigata dei gendarmi. Aveva sentito dire che la maggior parte dei Puri li avevano. Gli sarebbe bastato accostare il datapod, delle dimensioni di un pollice, al suo tatuaggio per sapere tutto di lei fin nei dettagli più personali.
La guancia le iniziò a prudere al solo pensiero, ma cedette alla tentazione di grattarsi. «Non dovresti restare qui. Non senza i tuoi amici.»
«Non sono miei amici. Li conosco appena.»
«Avresti fatto meglio ad andartene via con loro.»
«Non mi vuoi qui?» le chiese in tono sinceramente sorpreso. «Credevo che saresti stata entusiasta di vedere un Puro da vicino.»
«Sì, soprattutto uno che non vede l’ora di tirarmi delle pietre.»
«Non siamo tutti cattivi come Livot» disse lui con espressione seria. «Devo ammetterlo, quel ragazzo ha più dhan che adhikar e più gemme sintetiche che cervello. La maggioranza di noi, però, vuole solo il meglio per gli NGM.»
Come se un Puro potesse sapere cosa fosse meglio per un NGM. Lo disse, però, con una certa convinzione, come se le importasse davvero di lei. Un calore sconosciuto si fece strada suo malgrado dentro di lei.
Non avrebbe dovuto farle quell’effetto. Per niente. Nella liturgia dell’Infinito era scritta a chiare lettere la legge che proibiva rapporti fra Non-umani e Puri. Eppure non riusciva a distogliere lo sguardo dalla perfezione di quel volto e non poteva fare a meno di notare come cadeva bene il korta sulle sue spalle e la fossetta che gli era apparsa sulla guancia.
Fissò per un po’ la sua guancia da Puro, priva di tatuaggio, poi si girò in modo da riuscire a vederlo solo con la coda dell’occhio. «Alcuni NGM sarebbero capaci di approfittare di un Puro rimasto isolato dai compagni.» Il giovane alzò il mento e in quell’istante Kayla intravide qualcosa dell’arroganza propria del suo ceto. «Un NGM non oserebbe mai farmi del male.»
«La disperazione a volte spinge a non curarsi delle conseguenze.» Non riusciva a credere di averlo detto davvero. «Non fare rapporto. Ti prego.»
«E perché mai dovrei?»
«Perché…» Perché in quanto Puro potresti, ecco perché. «Posso andare?»
«Se vuoi.»
Voleva. Ma non ci riusciva. Tergiversò, un po’ indecisa se cedere al fascino che il Puro esercitava su di lei o se optare per il buon senso.
«E che mi dici di una femmina come te?» chiese. «Non è rischioso andare in giro da sola?»
La ragazza evitò il suo sguardo. «Sono molto meno vulnerabile di quello che pensi.»
Lui la studiò attentamente. «Ti ho vista trasportare il piccolo in cima alla riva. E ho visto anche come ti sei tirata su.»
Allora doveva aver notato anche la facilità con cui l’aveva fatto. Arrossì. «È per via del mio corredo genetico.»
«Ti piace il tuo corredo genetico? Intendo dire, essere così forte?»
Lo detesto. A volte avrei voglia di strapparmi le braccia. E a volte lo faceva, nei suoi incubi.
Rispose a voce alta: «È solo il mio corredo genetico.
Un dono dell’Infinito».
Controllò il suo orologio interno e cercò di calcolare da quanto tempo Jal se ne fosse andato. Doveva già essere arrivato all’appartamento. Avrebbe fatto meglio a tornare anche lei se non voleva che sua madre Tala si preoccupasse.
«Grazie di aver aiutato mio fratello» disse e lo superò rapidamente per imboccare il sentiero.
«Credo che dovrei venire con te.»
Lo disse con lo stesso tono perentorio che aveva usato poco prima e fece ugualmente per allungare una mano, come a volerla toccare. La ragazza fu attraversata da un brivido e per un istante sentì di non essere al sicuro.
Vide però l’imbarazzo che improvvisamente aveva tinto di rosso le guance di lui e il modo in cui manteneva le distanze. Nessun Puro, men che meno quelli d’alto ceto, si sarebbe mai azzardato a toccare un Ibrido a mani nude. Forse si era offerto di accompagnarla a casa, così, tanto per dire, e se ne era già pentito.
A conferma della sua ipotesi, Devak si voltò di scatto e tornò verso la sponda del fiume. Una volta raggiunta,
si mise seduto e si lasciò scivolare giù scomparendo dalla visuale di Kayla.
A quel punto avrebbe dovuto andarsene via anche lei, ma attese di rivederlo spuntare e attraversare il fiume mettendo i piedi sulle stesse identiche pietre di prima.
Kayla provò un lieve piacere al vederlo scivolare e sporcarsi di melma fino alle caviglie, tuttavia non riuscì più a togliergli gli occhi di dosso mentre riacquistava l’equilibrio e raggiungeva con un balzo aggraziato la riva opposta.
Alla fine si decise a imboccare a passo svelto il sentiero verso casa. Quando raggiunse l’angolo del deposito di criograno, non poté fare a meno di voltarsi. Devak era ancora lì, immobile, che la fissava. A quel punto Kayla sentì l’improvviso desiderio di salutarlo con la mano, come avrebbe fatto con qualunque ragazzino NGM con cui si fosse scambiata baci rubati dentro i confini del distretto.
Si chiese se lui le avrebbe restituito il saluto, ma nel profondo quelle strane sensazioni si mescolavano a una preoccupazione di cui Kayla non voleva conoscere le ragioni: erano sensazioni proibite, secondo la volontà dell’Infinito e doveva lasciarsele alle spalle, "

(continua a settembre...)


lunedì 27 agosto 2012

RECENSIONE: "LA MALEDIZIONE DELLA LUNA NERA"

"La maledizione della luna nera" di Karen Marie Moning:

Una Dublino piovosa, oscura e inquietante è il teatro di una caccia che si fa sempre più dura e implacabile. MacKayla Lane è ancora sulle tracce del Sinsar Dubh, un libro antico, potentissimo e misterioso, e per cercarlo si è trasformata in una predatrice spietata. Lei è l’unica a poter ‘sentire’ il Libro, e la sua dote attrae inesorabilmente altri cacciatori: Gerico Barrons, dalla sensualità prorompente, che vorrebbe acquisire i poteri magici del Libro, V’lane, dalla bellezza
COVER ORIGINALE
sovrannaturale, e che lo vorrebbe per consegnarlo alla sua Regina, e infine Rowena, la Gran Signora delle veggenti sidhe, la stirpe di cui anche Mac fa parte. A cosa dovrà arrivare Mac per contrastare questa minaccia terribile? Di chi si può veramente fidare? Con i suoi poteri, la sua forza e la sua intelligenza riuscirà a salvare l’umanità e a portare la Luce in un mondo che appare sempre più buio e oscuro?
Il segreto di un libro oscuro e dimenticato, una città dove il passato sembra rivivere con forza e il sentimento che unisce i due protagonisti a caccia di verità, sono i giusti ingredienti per il nuovo e attesissimo grande successo della serie Fever di Karen Moning.

Cosa penso:
Terzo libro della serie Fever, La maledizione della luna nera, ci ha regalato anch’esso delle forti emozioni… per non parlare dei brividi e della fifa che mi ha messo addosso verso la fine.

Letto all’inizio del mese, me la sono presa comoda, ma direi molto comoda, per recensirlo.
Ho deciso di prendermi anch’io una vacanza e… porca miseria ci sono riuscita davvero… niente mare, se non solo per un paio di giorni, mi sono solo riposata dalla frenesia delle novità editoriali che ci hanno lasciato scampo per il mese di Agosto, e così ne ho approfittato per poter fare un ripasso di vecchi libri di cui sentivo la nostalgia.
In tutto questo relax c’è andata di mezzo questa recensione, rinviata a più non posso, ma di cui ora non posso più esimermi dal scriverla… e sarà già difficile così, ma ci proviamo comunque.

Questo terzo libro all’inizio l’ho trovato leggermente sottotono rispetto ai primi due: la lettura all’inzio non riusciva a “carburare” diventando a tratti veramente noiosa… forse la causa la si potrebbe attribuire al fatto che l’autrice ha fatto una sorta di ripasso di ciò che è avvenuto negli altri due libri, affidando la narrazione a Mac, la protagonista indiscussa della serie.
Non so perché ho avuto questa difficoltà all’inizio, alla fine l’excursus temporale per molti potrebbe essere visto come una cosa positiva, dove pian piano veniamo introdotti nella nuova storia… ma questo potrebbe andare bene quando si dedicano solo poche pagine a questa specie di “ricordi” non invece un intero capitolo… il mio terrore è quello che più andremo avanti con la storia e più i “ricordi iniziali” di Mac diventeranno prolissi e più il lettore si annoierà, speriamo che con i due restanti capitoli la Moning cambi “tattica”.
Ma aldilà di questo intoppo iniziale, il libro è veramente gradevole e coinvolge il lettore nella sua trama affascinandolo così come è avvenuto nei precedenti capitoli.
La storia prende una piega veramente inaspettata fino ad arrivare ad un finale apocalittico da brividi.
La relazione, sempre se così si possa definire, tra Mac e Gerico è in una sorta di stallo, congelata più su un piano platonico che altro, ma che fa avvertire al lettore che il confine tra il platonico e il fisico è ormai sottile e basta un niente per oltrepassarlo senza più nessun spazio per i ripensamenti…
Anche il finale è stato alquanto inaspettato e terribile.
Terribile no nel senso di scritto male ma nel vero senso della parola: un finale da incubo soprattutto per Mac costretta a subire qualcosa di veramente ignobile e per la città di Dublino tenuta sotto scacco dalle creature fatate che hanno liberato gli incubi peggiori di ogni uomo.

Con una dovizia di particolari e descrizioni di eventi e di personaggi veramente accurati è come se da lettori noi ci trasformassimo in spettatori veri e propri se non addirittura in protagonisti coinvolti in toto negli eventi.
Questa capacità della Moning l’avevo notata sin dal primo libro della serie e ho la gradita impressione che più andremo avanti con la serie più questa sua capacità si accentuerà: è come se con la pratica l’autrice migliore di volta in volta il suo stile… e non è una cosa comune a molti.
Certi autori o autrici più scrivono e più questa capacità viene meno.
Perché?
Perché pur di scrivere e di conseguenza pur di far soldi, non si accorgono che è da parecchio tempo che scrivono baggianate lasciando il lettore scontento e per niente affascinato né dalla trama né dai personaggi.
Per fortuna con la Moning questo ancora non è avvenuto.

Che dire di più?
Non voglio approfondire più di tanto la trama per evitare di dire troppo e rovinarvi così la sorpresa… e di sorpresa questo terzo capitolo ne riserva… eccome!!!
Ho l’impressione che La maledizione della luna nera sia il libro cardine della serie, perché in base al suo epilogo penso proprio che molto cambierà nei successivi libri.
Leggetelo non posso dirvi altro, leggetelo e scopritelo da voi perché merita veramente la vostra attenzione.
Invece, se non avete ancora avuto modo di leggere questa serie, io vi straconsiglio di farlo perché non ve ne pentirete: è una serie dove esseri fatati già descritti e incontrati in precedenti storie portano con sé una ventata di novità che troverete veramente gradita e che non vi annoierà per niente.

CONSIGLIATO!!!

L'ho letto il... 5 Agosto 2012
GIUDIZIO:


USCITE FAZI DI SETTEMBRE: "LA COLONIA SOMMERSA" di KAT FALLS dal 7 SETTEMBRE in LIBRERIA e... "DARKEST MAGIC" di MELISSA MARR dal 28 SETTEMBRE in LIBRERIA

BUON GIORNO GENTE!!!

Sono stata assente per un bel po' di tempo, ma le vacanze mi hanno ammaliato e me la sono presa comoda tenendomi lontana dal blog, ma non dai libri... più che altro mi sono data al ripasso di vecchi libri già letti e di cui sentivo la nostalgia.
Ma andiamo al vero motivo del post...

A settembre la Fazi nella collana Lain porterà in libreria due novità attese da molti...

Una distopia subacquea, un’autrice scoperta da Arthur Levine, editor di Harry Potter, un esordio entusiasmante che ha catturato l’attenzione della Disney, che ne produrrà un adattamento cinematografico con la regia di Robert Zemeckis.

TITOLO: "La colonia Sommersa"
TITOLO ORIGINALE: "Dark Life "
AUTORE: Kat Falls
PREZZO: 9,90€
DATI: 285 pg., ril
EDITORE: Fazi Editore
COLLANA: Lain
EAN: 9788876251030
DATA USCITA: 7 Settembre 2012

TRAMA:
COVER ORIGINALE
Un romanzo ambientato in un universo post-apocalittico in cui, a causa del riscaldamento globale, le acque hanno ricoperto gran parte della superficie terrestre. A seguito di questa catastrofe ecologica l’intero genere umano è posto di fronte alla scelta di disputarsi il poco spazio rimasto a disposizione, o spostarsi negli sconfinati abissi oceanici.
In questo universo acquatico le abitazioni hanno la forma di gigantesche meduse attorno alle quali si estendono sterminate coltivazioni sottomarine; gli uomini, la cui pelle emana uno strano bagliore, si nutrono di piccoli pesci luminescenti, hanno riserve di ossigeno liquido per respirare sott’acqua e nuotano fasciati in avveniristiche tute idrorepellenti, spostandosi a bordo di rapide vetture. È qui, tra le profondità oceaniche, che Ty Towson è nato e cresciuto, ma quando incontrerà Gemma, una ragazza che viene dal mondo emerso in cerca di suo fratello scomparso in mare, la sua vita diventerà improvvisamente più complicata. Insieme, Ty e Gemma dovranno affrontare pericolose creature e avventurarsi in remote città lungo frontiere sommerse. Più scenderanno tra i fondali più scopriranno oscuri segreti che nemmeno il mare riuscirà a nascondere.
«Un’affascinante miscela di ingredienti classici ambientata in una delle frontiere ancora inesplorate: il mare».
Kirkus Reviews
«Terrà i lettori incollati alle pagine».
Booklist

Kat Falls vive a Evanston, Illinois. Ha conseguito un Master in sceneggiatura presso la Northwestern University, dove insegna. Può vantare al suo attivo ben quattro opere opzionate da registi indipendenti e un contratto con la Disney per la scrittura di una sceneggiatura originale. Lei stessa ha scritto e diretto un piccolo film indipendente. 






La serie Wicked Lovely ha venduto 100.000 copie in Italia ed è tradotta in 30 paesi.

Con il primo titolo della serie la Marr ha vinto, nel 2008, il RITA Awards per il miglior romance per adolescenti.

Darkest Mercy l'ultimo attesissimo capitolo della serie di Melissa Marr, un finale traboccante di amore, odio e vendetta, una conclusione epica e indimenticabile, dove troveremo, finalmente riuniti, tutti i protagonisti più amati. 

TITOLO: "Darkest Mecy" 
TITOLO ORIGINALE: "Darkest Mercy "
AUTORE: Melissa Marr
PREZZO: 16,50€
DATI: 340 pg., ril
EDITORE: Fazi Editore
COLLANA: Lain
EAN: 9788876251733
DATA USCITA: 28 Settembre 2012

TRAMA:
COVER ORIGINALE
Le corti sono nel caos, Keenan, il re dell’Estate, è sparito e le fate della corte della Notte stanno lentamente perdendo la loro forza. Così inizia il capitolo conclusivo dell’acclamata serie di Wicked Lovely dove incontriamo, finalmente riuniti, tutti i personaggi che si sono avvicendati nei quattro romanzi precedenti, uniti in una comune battaglia finale condotta contro Bananach, una creatura malvagia il cui solo esistere sta mettendo a rischio la vita dell’intero popolo fatato.






«Melissa Marr è la regina dell'Urban Fantasy».
Corriere della Sera
«I lettori pregheranno per il sequel».
The Washington Post
«Per la prima volta la scrittrice Melissa Marr dà al già conosciuto genere di fairy-tale una fresca aura di fascino, grazie a una coppia di protagonisti azzeccata, a una trama molto coinvolgente e a un’ampia dose di tensione sessuale».
Publishers Weekly

Melissa Marr, nata nel 1972, vive con il marito e i due figli vicino la città di Washington DC. Prima di dedicarsi completamente alla scrittura ha insegnato gender studies e ha tenuto corsi sul folklore e sulla tradizione del Piccolo Popolo.
Dopo il suo romanzo d'esordio Wicked Lovely, Fazi Editore ha pubblicato Ink Exchange (2008), Fragile Eternity (2009), Radiant Shadows (2011) e I racconti del deserto (2011).




Allora che ne dite?
Due interessantissime uscite, no?

ALLA PROSSIMA!!!

martedì 7 agosto 2012

RECENSIONE: "CINQUANTA SFUMATURE DI ROSSO"

"Cinquanta sfumature di rosso" di E.L. James:

Quella che per Anastasia Steele e Christian Grey era iniziata solo come una passione erotica travolgente è destinata in breve tempo a cambiare le loro vite.
Ana ha sempre saputo che amarlo non sarebbe stato facile e stare insieme li sottopone a sfide che nessuno dei due aveva previsto. Lei deve imparare a condividere lo stile di vita di Grey senza sacrificare la sua integrità e indipendenza, lui deve superare la sua ossessione per il controllo lasciandosi alle spalle i tormenti che continuano a perseguitarlo. Le
COVER ORIGINALE
cose tra di loro evolvono rapidamente: Ana diventa sempre più sicura di sé e Christian inizia lentamente ad affidarsi a lei, fino a non poterne più fare a meno. In un crescendo di erotismo, passione e sentimento, tutto sembra davvero andare per il meglio. Ma i conti con il passato non sono ancora chiusi...
Questo è il terzo e conclusivo volume della trilogia Cinquanta sfumature, il cui successo senza precedenti è iniziato grazie al passaparola delle donne che ne hanno fatto un vero e proprio cult ponendolo al primo posto in tutte le classifiche del mondo. 

Cosa penso:
 E con questo terzo libro si conclude la serie più chiacchierata degli ultimi tempi…
Nel bene e nel male ha fatto parlare molto di sé creandone così un caso mediatico.
Dopotutto la fama di “Fifty Shades” è nata così: un passa parola in rete di “proporzioni bibliche” fino ad arrivare oltre oceano e approdare nella nostra Moralistica Penisola scandalizzando i più, appassionando i pochi e facendo parlare bocche avide di ossigeno che di questa serie hanno appreso solo le linee generali, hanno deciso che leggerla era un peccato quasi mortale e criticato chi l’ha letta e l’ha apprezzata etichettandoli come deviati sessuali bisognosi di un terapeuta, e muovendo campagne di boicottaggio nei più famosi social network affinché nessuno andasse a comprare questa deprecabile e sporca trilogia
Ebbene la signora James ringrazia di cuore chi ha deciso di iniziare questa campagna di boicottaggio perché grazie ad essa quei pochi che ancora sconoscevano la trilogia, mossi a curiosità, hanno deciso di leggerla… E PORCA MISERIA L’HANNO PURE APPREZZATA!!!
Che gente sporcacciona!!!


Dunque dopo aver detto la mia – dopotutto sono libera di dire la mia, come sono libera di scegliere i miei libri e quello che voglio leggere e soprattutto sono libera di poter apprezzare un libro – vediamo un po’ di parlarvi di “Cinquanta Sfumature di Rosso”, terzo e ultimo capitolo della trilogia.

La storia riprende qualche mese dopo l’epilogo del secondo capitolo…
Anastasia e Christian sono finalmente sposati e si godono la loro fantastica Luna di Miele in giro per l’Europa e attraverso dei flash back tra presente e passato, Anastasia ci racconta gli eventi intercossi dalla proposta di matrimonio, il giorno del fatidico SÌ fino ad arrivare al presente.
Ma il loro idillio non avrà vita lunga.
Non tutti apprezzano la loro felicità… c’è chi cova rancore da molto tempo e presto i fantasmi del doloroso passato di Christian torneranno a tormentare il suo presente minacciando la sua tranquillità domestica e sentimentale.

In linea di massima è tutto qua, non posso dire oltre se no rischierei di spolierarvi parti importanti e rovinarvi così la sorpresa.
Vi basti sapere che in questo ultimo capitolo succede un po’ di tutto e l’epilogo – scontato direi – di cui tutti vi immaginerete come si concluderà, darà una nuova visione di Christian lontana anni luce dal Christian Grey, da quel Mr. Cinquanta Sfumature, che abbiamo conosciuto all’inizio della serie.
Una persona del tutto nuova, cambiata, ma che comunque fa intravedere in sé il bambino impaurito e sperduto che ha forgiato poi l’uomo dalle Cinquanta Sfumature.
L’anima di Christian viene messa a nudo. Adesso veniamo a conoscenza del suo passato, dei suoi timori, delle sue angosce.

In questi tre libri abbiamo assistito a un’evolversi del personaggio di Christian in particolare e della coppia Anastasia/Christian in generale…
1.Il primo romanzo è basato soprattutto sul sesso, sul rapporto dominatore/sottomessa e sul prendersi le misure dei due protagonisti, ma già da “Cinquanta sfumature di Grigio” si è assiste ad una sorta di metamorfosi avvenuta in Christian, sconosciuta o forse dovrei dire negata inizialmente da quest’ultimo.
2.Nel secondo romanzo viene dato ampio spazio ai sentimenti, riconosciuti come tali e chiamati con il loro giusto nome.
Attenzione anche qui il sesso fa da padrona, ma non è più il sesso di “Cinquanta sfumature di Grigio”, non è più una prestazione con tanto di contratto, ma è il sesso spontaneo e con un po’ più di fantasia tra una coppia di amanti che tendono di conoscere i loro limiti e i loro gusti; qui entra in gioco anche il fattore legato alla gelosia e soprattutto la paura dell’abbandono che ci fa vedere Christian Grey sotto una nuovo luce, mettendo in evidenza le paure e le angosce di uomo che pur di arginarle e non fargli travalicare quel “limite assoluto” da lui stabilito, fa del controllo il suo baluardo, un luogo sicuro dove “nascondersi” e mantenere la sua pace interiore e sanità mentale.
Ma l’arrivo di Anastasia sgretolerà pian piano la sua fortezza, le sue convinzioni fino a portarlo in una condizione di “sottomissione” nei suoi confronti: totalmente soggiogato e abbattuto dall’amore incondizionato che lei riuscirà a dargli.
Il dominatore diventerà il sottomesso…
3.
“Cinquanta sfumature di Rosso” è più introspettivo se volete.
Il sesso non è più il fulcro della storia – c’è, è presente, ma non “onnipresente” –, viene messo in evidenza il loro rapporto di coppia, la loro convivenza e soprattutto, finalmente, veniamo a conoscenza del passato di Christian, fino ad arrivare a capire del perché del suo comportamento e cosa l’ha spinto a diventare il maniaco del controllo che noi tutti abbiamo imparato a conoscere.
In più viene messo a nudo l’animo umano di Christian, che in prospettiva ad una delle più grandi avventure di cui la vita gli farà dono – devo per forza essere criptica se no vi svelo parti salienti della trama – inizia ad avere veramente paura: paura di non essere pronto, di non essere all’altezza, di non essere adeguato… di commettere gli stessi errori e mancanze commesse in passato nei suoi confronti, paura che le sue Cinquanta Sfumature lo possono rendere un mostro… insomma timori che lo avvicinano di più al “genere umano”, che accomunano ogni uomo all’altro.
Sarà un susseguirsi di eventi che sgretolerà anche questi ultimi timori fino ad arrivare all’epilogo della storia…
Ed è proprio il finale che ha fatto calare, se pur di poco, il mio gradimento del libro: non so dirvi di preciso cosa, ma ho avvertito un senso di fastidio, una forzatura, una stonatura della storia che me l’ha resa “inverosimile”; c’era qualcosa sopra le righe, una sorta di forzata felicità che mi è andata a noia: come se i protagonisti fossero strafatti o come quando degli attori di serie c tendono di far apparire spontanea una risata che dovrebbe essere dettata dalla felicità e invece si capisce benissimo che è dettata da un copione… una forzatura appunto, qualcosa che non si addice per niente al nostro Mr. Cinquanta Sfumature.
Ma dopotutto questa potrebbe essere una mia impressione.
Comunque è vero sì che è un degno lieto fine di una storia d’amore come si deve, iniziata sotto i peggiori auspici, ma che tra gioie e dolori ha ottenuto finalmente il suo “… e vissero felici e contenti” .

È inutile tenere nascosta un’informazione che già avrete letto e straletto in altre recensioni e cioè i capitoli bonus che l’autrice ci regala alla fine del libro.
Vorrei accendere un riflettore anch’io – già... mi piace seguire la massa – sul primo capitolo di “Cinquanta sfumature di Grigio” visto e narrato dal punto di vista di Mr. Cinquanta Sfumature in persona.
In una sola parola? WOW!!!
Se gliene dovessi aggiungere un’latra allora direi FANTASTICO!!!.
È stato bello conoscere in prima persona i suoi pensieri, i suoi sentimenti e il primo impatto - emotivo e fisico – che Anastasia Steel ha avuto su di lui.
A tal proposito si vocifera, talaltro l’autrice stessa l’ha fatto intendere, che la James stia pensando di riscrivere l’intera trilogia narrata dal punto di vista di Christian…
Mma!!! Non so se sia una scelta saggia.
Magari riscrivere il primo libro sì, ci potrebbe stare oppure tentare di condensare il punto di vista di Christian in un unico libro… perché dico questo?
Perché secondo me la qualcosa potrebbe diventare VERAMENTE pesante e dare a noia…
per non parlare poi dell’agitazione che tale notizia potrebbe creare al popolo “moralista” che ha tentato in tutti i modi di arginare inutilmente il successo anche italiano della trilogia.

Concludendo… a parte l’inghippo del finale, anche questo terzo libro mi è piaciuto e mi ha emozionato forse anche più del secondo – che rimane sempre e comunque il mio preferito –, ha svelato molti segreti e mi ha portato ad affezionarmi ancora di più ai nostri due protagonisti.
Il resto dei personaggi non sono passati affatto in secondo piano: tutti ben collocati, tutti ben descritti, ognuno con la sua personalità, ognuno con i suoi pregi e difetti… tutti hanno contribuito a rendere questa storia… perfetta.
Perfetta per il genere a cui appartiene… come hanno detto molte mie colleghe blogger, la trilogia Cinquanta Sfumature non è il boom letterario del secolo, è solo il boom letterario degli ultimi mesi e sono sicura che presto anche questa serie passerà in sordina e ne resterà solo un eco lontano delle chiacchiere che sono nate intorno ad essa.
Non potrà mai essere paragonata ai grandi romanzi letterari, e penso proprio che questo non è mai stato lo scopo dell’autrice.
Ebbene…
CONSIGLIATO!!!

Dicendo ciò come potrò mai apparire agli occhi dei perfettini e pudichi moralisti?
Be’… sinceramente non me ne frega niente.

L'ho letto il... 2 Agosto 2012
GIUDIZIO:   1/2

lunedì 6 agosto 2012

RECENSIONE: "OVERBITE. SFIDA ALL'ULTIMO MORSO"

"Overbite. Sfida all'ultimo morso" di Meg Cabot:

Una setta di vampiri si è infiltrata nell’unità antimostri del Vaticano e presto conquisterà il mondo. Se Meena e i suoi amici lo permetteranno. Dopo Insatiable, arriva il secondo esplosivo capitolo della serie. Ovunque vada, Meena inciampa nei vampiri. Certo, lavorare per la Guardia Palatina (l’esercito antivampiri del Vaticano) non aiuta. Ma come poteva sapere che il suo ex-ex-fidanzato voleva il suo sangue,
COVER ORIGINALE
quando ha chiesto di rivederla? E che l’altro suo ex, Lucien (figlio di Dracula), la pedinava? E perché Alaric, l’ammazza-vampiri che continua a salvarle la vita, è sicuro che finirà tra le braccia del principe delle tenebre (di nuovo)? Intanto a New York alcuni turisti spariscono misteriosamente, e il Vaticano pensa solo alla mostra organizzata al MET dall'inquietante padre Enrique. Tra le opere esposte ci sarà anche un breviario appartenuto alla madre di Lucien, e l’atmosfera, c’è da scommetterci, si farà rovente.

Cosa penso:
 Torna Meg Cabot con il seguito tanto atteso della serie Insatiable, con protagonisti la “veggente” Meena Harper, il bel irascibile Alaric Wulf biondissimo cacciatore di vampiri al soldo della Guardia Palatina , l’esuberante Jonathan Harper fratello di Meena e aspirante cacciatore, e l’immancabile Jack Bauer, cagnolino fidato di Meena nonché cane da vampiri… e poi c’è lui Lucien Antonescu principe delle tenebre progenie diretta di Dracula ed ex fidanzato di Meena.
Insomma, tutti i protagonisti sono stati nuovamente schierati, pronti a dar vita ad una nuova e scoppiettante avventura all’insegna del brivido, della passione e del divertimento.

Uscito all’inizio dell’anno e acquistato quando ancora il freddo mi gelava anche quei pochi neuroni sani che avevo, solo adesso sono riuscita a leggerlo - alla faccia del “tanto atteso” - cioè quando il caldo afoso degli ultimi giorni ha sciolto i neuroni congelati e li ha liquefatti lasciando al loro posto un piacevole vuoto…
Quindi ho fatto quel che ho potuto: l’ho letto, l’ho apprezzato e adesso ve ne parlerò…
… ma tenete presente quel che ho detto due tre righe più sopra: “piacevole vuoto” .
Seguitemi…

La storia riprende qualche mese dopo la conclusione degli eventi narrati in “Insatiable”: Meena è impiegata a tempo pieno nella Guardia Palatina, vista come una grande risorsa per il suo “dono”, cioè sapere in anticipo la morte imminente delle persone – per “imminente” si intende gironi se non ore. E sarà proprio a causa del suo dono, manifestatosi attraverso dei sogni profetici, che Meena si caccerà nei guai, rischiando la sua virtù, il suo candido collo e la sua vita… e non per forza in questo ordine.
Ma il bel Lucien, vegliando su di lei sin da quei tragici eventi di sei mesi prima, quando Meena decise di non volerlo più vedere, ecco che rientra in gioco salvandole la vita, facendole capire che la ama con tutto se stesso e provocando un’ulcera al povero Alaric, anch’egli non insensibile al fascino della dolcissima Meena.
Ma i guai non hanno solo le sembianze di un affascinante Principe delle Tenebre.
Altri giocatori verranno chiamati in causa… altri orrori saranno pronti a popolare gli incubi degli ignari abitanti di Manhattan.

Anche se è passato un anno dalla lettura tra il primo e il secondo libro, non ho riscontrato le difficoltà che solitamente trovo quando leggo un secondo o un terzo libro facente parte di una serie, dimenticando alcune parti e, ahimè, alcuni personaggi… spesso anche importanti – qualcosa che ha che fare con il mio deficit dell’attenzione… sapete com’è.
Con “Overbite” questo non è accaduto; è come se avessi finito di leggere “Insatiable” il giorno prima e continuato senza sosta con il secondo capitolo della serie.
Appena ho iniziato a leggere, BAM!!! tutto mi è ritornato in mente – testimonianza del fatto che qualche sinapsi mi funzioni ancora nonostante il caldo.
Sono stata catapultata in un attimo nella magia di Manhattan, a pregustarmi in prima persona gli eventi e i guai che anche questa volta “chiamano a gran voce” i nostri eroi.
Chi si ritrova a sfogliare il libro senza averlo ancora letto si ritrova a pensare che sarà una lettura pesante, lunga e straziante poiché scritto con caratteri piccoli – è quello che ho pensato io quando l’altro giorno mi sono decisa a leggerlo…
Ebbene, avevo dimenticato quanto gradevole fosse stata la lettura del primo capitolo della serie.
Quindi fregata dai miei stessi pregiudizi, mi sono ritrovata alla fine del libro nell’arco di due giorni.
Una lettura scorrevole, piacevole e accattivante, ecco cosa mi sono ritrovata per le mani invece. Una lettura che mi ha intrappolata nelle sue parole non lasciandomi altra alternativa se non leggere fino alla fine.
Per non parlare della trama: anche questa volta Meg Cabot ci regala una storia davvero originale, con colpi di scena inaspettati e un finale che mi ha reso più che felice per come si è concluso.
Questo è sì una degna conclusione di fine serie - avete capito bene ho detto “fine serie”, infatti, al momento la serie si è conclusa con questo secondo libro, quindi per fortuna non ci ritroviamo davanti ad “un’epopea” infinita e ammorbante – ma in fondo in fondo, spero che l’autrice ci regali un’altra avventura con questi simpatici protagonisti, perché se da un lato la storia potrebbe definirsi conclusa, dall’altro ho il sentore che qualcosa sia rimasta in sospeso, ma questa potrebbe essere una mia impressione.
La verità è che mi piacerebbe poter continuare a leggere di Meena e Alaric – OHHH ALARIC!!! -, di Lucien – ho il sospetto che il bel tenebroso sia ancora nei paraggi –, del simpaticissimo Jon e del fidato Jack Bauer.

Ragazzi, io passato due piacevolissimi pomeriggi in compagnia di questi simpaticissimi amici…
Vi CONSIGLIO di leggere questo romanzo, vi CONSIGLIO di leggere questa serie e di dargli una possibilità – dopotutto sono solo due libri… forse – perché non ve ne pentirete.
Il romanticismo c’è, ma quanto basta, il triangolo amoroso è presente e regala alla storia quel pizzico di “pepe” che non guasta, ma soprattutto se amate l’azione e il brivido allora questo è la serie che fa per voi.

CONSIGLIATO!!!

L'ho letto il... 30 Luglio 2012
GIUDIZIO: 


sabato 4 agosto 2012

RECENSIONE: "CACCIA ALLE FATE"

"Caccia alle Fate" di Kiersten White:

È difficile avere una vita normale quando si ha il dono di riconoscere gli esseri sovrannaturali al primo sguardo. Ma Evie, dopo tante bizzarre avventure, vuole provare a vivere davvero come ogni ragazza della sua età. Questa nuova esperienza però si rivela da subito noiosissima e così, quando l’Agenzia Internazionale per il Contenimento del Paranormale le offre di tornare a lavorare, Evie coglie l’occasione al volo. Ma dopo una serie di missioni disastrose, non è più sicura di aver fatto la scelta giusta. A sciogliere ogni dubbio e a
COVER ORIGINALE
scombussolare il suo cuore tormentato arriva Reth, che riappare dal nulla in tutta la sua sfavillante bellezza fatata. Il suo ex, perfido e insidioso, è tornato per portarle devastanti rivelazioni sul suo passato e l’inquietante notizia di un’imminente battaglia fra le corti delle fate. Una guerra che può far precipitare nel caos l’intero mondo del sovrannaturale, e in cui Evie sembra avere un ruolo fondamentale: lei è davvero troppo speciale per essere normale.
La divertentissima trilogia iniziata con Paranormalmente continua con questo romanzo brillante, originale, romantico e pieno di colpi di scena. Impossibile non innamorarsene. 

Cosa Penso:
 Ed eccomi a recensire il secondo libro della trilogia Paranormalmente, Paranormalcy, di Kiersten White.
Se il primo libro mi aveva lasciato indifferente, non tanto per la trama, di per sé originale, ma più che per altro per quello che mi aveva trasmesso, cioè niente, “Caccia alle fate” acquista qualche punto in più a mio avviso, poiché a differenza del primo capitolo della serie, ha qualcosa in più, tra gli eventi, tra il ritmo della narrazione, tra mondi fantastici… insomma c’è un più in ogni cosa che lo differenzia da “Paranormalmente”.
Ok!!! Il pensiero è un po’ confuso e ingarbugliato…
Procediamo con ordine:

Gli eventi riprendono circa sei mesi dopo la conclusione di “Paranormalmente”, quindi ritroviamo Evie alle prese con la sua vita “normale”, che si alterna tra il liceo - avere finalmente un armadietto tutto per sé, le lezioni mortalmente noiose -, il lavoro alla tavola calda - luogo di ritrovo di tutti i paranormali della zona nonché proprietà del padre di Preston, ex agente dell’AICP - e la sua relazione con Preston – che sembra procedere a gonfie vele.
Ma questa apparenza di tranquillità non può durare allungo, infatti…
Evie viene contattata da Requel, il responsabile dell’AICP e la persona a lei più vicina, l’unica madre che abbia mai conosciuto, per un reintegro parziale nel centro. E se in un primo momento Evie è restia ad accettare, una serie di eventi la porteranno a scegliere di ritornare a lavorare per l’AICP.
Uno di questa “serie di eventi” porta il nome di Jack, un suo coetaneo umano integrato nel centro in quanto ha la capacità di saper usare il Sentiero della Fate.
E se da un lato il temperamento giocoso di Jack innervosisce Evie – e non solo lei – dall’altro inizierà a trovare piacevole la sua compagnia, in quanto vista come svago dai suoi tormenti e, soprattutto, perché con Jack sentirà una sorta di affinità che neanche con Preston riesce ad avvertire: essere stati cresciuti lontano dalle proprie famiglie, essere stati assunti dal Centro in giovane età.
Jack, le farà provare la libertà che le era stata sempre negata nel Centro.
Assieme a lui visiterà il mondo delle fate, un luogo che per lei era sempre stato visto come un posto di perdizione da cui doveva mantenersi alla larga; andrà da un Paese all’altro solo varcando una semplice porta magica.
Inutile dire che questo suo nuovo amico non va molto a genio a Preston.
Infatti, la nuova frequentazione di Evie ingelosirà, e non poco, il nostro caro “Ragazzo Acqua”.
Rifarà nuovamente la sua comparsa Reth, la fata ex ragazzo di Evie, che porterà con sé il suo fascino, la sua persuasione innata e verità veramente sconvolgenti
Ma il senso di libertà e di spensieratezza di Evie sarà destinato a finire, perché non sempre le persone di cui ci fidiamo sono quello che dicono di essere

Mentre gran parte degli eventi narrati in “Paranormalmente” si svolgevano all’interno del centro, rendendo la storia un tantino claustrofobica e a tratti anche noiosa, insomma non succede niente di ché se non all’ultimo, in “Caccia alle fate” sin dall’inizio si avverte un nuovo ritmo nella narrazione di gran lunga diverso a quello del primo libro.
PRIMO, la storia per fortuna non ha più quella staticità riscontrata nel primo libro: i luoghi cambiano, le città cambiano… i mondi cambiano;
SECONDO, altri personaggi vengono chiamati in causa, ognuno con le sue particolarità, ognuno con le sue caratteristiche, ognuno con le sue verità;
TERZO, si inizia a conoscere qualcosa in più sulla vera natura di Evie e del suo ruolo in quanto Figlia del Vuoto;
QUARTO, finalmente viene messo un po’ più di pepe nella storia tra Evie e Preston: non sono solo baci e carezze e paroline dolci del tipo da far cadere il latte alle ginocchia, ma iniziano ad emergere sentimenti quale la gelosia e altre pulsioni più comuni ad una coppia di adolescenti.
Insomma, gli eventi stanno iniziando a prendere una piega diversa e inaspettata e ci regalano qualcosa in più rispetto al primo capitolo rendendo la storia un tantino più gradevole.
Al solito: storia che si legge facilmente, ben scritta, che può rendere piacevole un pomeriggio afoso…
Ma…
Ma siamo sempre là.
La storia potrebbe piacere anche a una fascia di lettori più adulta rispetto a quella a cui effettivamente è destinata?
Sono ancora scettica su una possibile risposta affermativa.
Secondo me NO, ma si sa tutto è a discrezione dei nostri gusti personali.

Quindi, il libro piacerà sicuramente ai più giovani, e qui non ci piove, e di conseguenza lo CONSIGLIO a tutti voi Giovani Adulti spensierati, che con “Caccia alle Fate” passerete delle ore piacevoli in compagnia di amici altrettanto piacevoli.
E tranquillizzate le vostre madri, non viene detta una sola parolaccia in quanto tutte sostituite con dei BIPdi nuovo!!!

Vi ho raccontato la storia dal mio punto di vista, ho analizzato punto per punto e poi vi ho dato un mio giudizio, a questo punto sta a voi tirare le giuste conclusioni.

L'ho letto il... 27 Luglio 2012
GIUDIZIO: 1/2

venerdì 3 agosto 2012

SPENDI & SPANDI ^__- (EPISODIO 62)

Finalmente dopo tanta attesa, con un pacco spedito direttamente a casa mia, sono riuscita a mettere le mani anche sull'ultimo libro della trilogia Fifty Shades di E.L. James...

TITOLO: "Cinquanta sfumature di Rosso"
AUTORE: E.L. James
EDITORE: Mondadori

TRAMA:
Quella che per Anastasia Steele e Christian Grey era iniziata solo come una passione erotica travolgente è destinata in breve tempo a cambiare le loro vite.
Ana ha sempre saputo che amarlo non sarebbe stato facile e stare insieme li sottopone a sfide che nessuno dei due aveva previsto. Lei deve imparare a condividere lo stile di vita di Grey senza sacrificare la sua integrità e indipendenza, lui deve superare la sua ossessione per il controllo lasciandosi alle spalle i tormenti che continuano a perseguitarlo. Le cose tra di loro evolvono rapidamente: Ana diventa sempre più sicura di sé e Christian inizia lentamente ad affidarsi a lei, fino a non poterne più fare a meno. In un crescendo di erotismo, passione e sentimento, tutto sembra davvero andare per il meglio. Ma i conti con il passato non sono ancora chiusi...
Questo è il terzo e conclusivo volume della trilogia Cinquanta sfumature, il cui successo senza precedenti è iniziato grazie al passaparola delle donne che ne hanno fatto un vero e proprio cult ponendolo al primo posto in tutte le classifiche del mondo. 

Altro libro che attentevo con trepidazione, anche questo ordinato su internet e arrivato ieri, è il terzo capitolo della serie Fever di Karen Marie Moning...

TITOLO: "La maledizione della luna nera"
AUTORE: Karen Marie Moning
EDITORE: Leggereditore

TRAMA:
Una Dublino piovosa, oscura e inquietante è il teatro di una caccia che si fa sempre più dura e implacabile. MacKayla Lane è ancora sulle tracce del Sinsar Dubh, un libro antico, potentissimo e misterioso, e per cercarlo si è trasformata in una predatrice spietata. Lei è l’unica a poter ‘sentire’ il Libro, e la sua dote attrae inesorabilmente altri cacciatori: Gerico Barrons, dalla sensualità prorompente, che vorrebbe acquisire i poteri magici del Libro, V’lane, dalla bellezza sovrannaturale, e che lo vorrebbe per consegnarlo alla sua Regina, e infine Rowena, la Gran Signora delle veggenti sidhe, la stirpe di cui anche Mac fa parte. A cosa dovrà arrivare Mac per contrastare questa minaccia terribile? Di chi si può veramente fidare? Con i suoi poteri, la sua forza e la sua intelligenza riuscirà a salvare l’umanità e a portare la Luce in un mondo che appare sempre più buio e oscuro?
Il segreto di un libro oscuro e dimenticato, una città dove il passato sembra rivivere con forza e il sentimento che unisce i due protagonisti a caccia di verità, sono i giusti ingredienti per il nuovo e attesissimo grande successo della serie Fever di Karen Moning. 

Infine i due libri che sto per presentarvi sono gli acquisti della settimana scorsa fatti in edicola, esattamente i due Blue Nocturne, Harmony, del mese di luglio...

TITOLO: "Demon's Desire"
AUTORE: Gena Showalter
EDITORE: Harmony Blue Nocturne

TRAMA:
I Signori degli Inferi: seducenti guerrieri immortali, legati da un'antica maledizione che nessuno è mai riuscito a infrangere...
Un guerriero terribilmente sexy... 
Una donna condannata a vivere per ferire...
Custode del demone della Promiscuità, Paris è dotato di un fascino irresistibile che è anche la sua condanna. Perché se non fa sesso ogni notte con una donna diversa rischia di morire. Prima di conoscere Sienna non ha mai permesso che il desiderio si mescolasse con l'amore. Eppure l'ex Cacciatrice, un tempo sua acerrima nemica e poi sua amante, è riuscita a smuovere qualcosa nel suo cuore indurito. E pur sapendo che non potrà mai essere sua, Paris è disposto a tutto per salvarla dall'orribile destino a cui Crono l'ha condannata. Anche a scatenare una guerra tra angeli e demoni.


 TITOLO: "Un morso è per sempre"
AUTORE: Michele Hauf
EDITORE: Harmony Blue Nocturne

TRAMA:
Con le nozze tra Blu Masterson, principessa dei licantropi, e Creed Saint-Pierre, capo di una delle più antiche tribù dei vampiri, il Consiglio delle Nazioni della Luce e delle Tenebre intende porre fine alla guerra che dilania da sempre le due specie. Nessuno dei due sposi, tuttavia, è entusiasta di quell'unione, e benché suo marito sia attraente e molto, molto sexy, Blu è decisa a non permettergli di consumare il matrimonio marchiandola con il suo morso. Anche se Creed risveglia in lei i desideri più sfrenati. Ma quando scopre che i licantropi tramano per distruggere tutti i vampiri, compreso il suo, è costretta ad ammettere che a poco a poco l'attrazione tra loro si è trasformata in qualcosa di più profondo. E allora deve scegliere: sarà ancora una volta una pedina nelle mani del branco, o accetterà il morso del succhiasangue che ha imparato ad amare?   

ALLA PROSSIMA!!!

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