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lunedì 29 ottobre 2012

RECENSIONE: "LA STELLA NERA DI NEW YORK"

"La stella nera di New York" di Libba Bray:

Evie O’Neill, dopo aver suscitato l’ennesimo scandalo nella noiosa cittadina di provincia in cui è nata, viene spedita dai genitori a vivere nell’effervescente New York City – e la ragazza ne è entusiasta. New York è la città dei locali, del contrabbando, dello shopping e del cinema, e non passa molto che Evie stringe amicizia con irriverenti Ziegfeld girls e scapestrati ragazzi di strada. Evie però non fa conoscenza solo con le luci sfolgoranti dell’età del jazz, ma anche con gli oscuri anfratti del Museo americano del Folclore, della
COVER ORIGINALE
Superstizione e dell’Occulto, che suo zio Will Fitzgerald – presso cui abita – dirige con l’aiuto di Jericho, uno strano ragazzo sempre immerso nella lettura.
E quando una serie di omicidi a sfondo esoterico e riconducibili a uno spirito che torna dal passato vengono a galla, Evie e suo zio sono chiamati a collaborare alle indagini, e sono proiettati al centro del sistema mediatico. I due si lanciano nelle ricerche, ed è allora che quel misterioso potere divinatorio che la ragazza sa di avere si rivelerà utile a catturare il killer, prima che sia troppo tardi.

Cosa penso:
Mi ha chiamato… mi ha incuriosita… l’ho voluto e mi ha stregato…

“Noi siamo i Divinatori. Noi siamo stati e saremo. È un potere che viene dalla potente energia della terra e del suo popolo, un regno condiviso per un incantesimo, fino a quando ce ne sarà bisogno. Noi vediamo i morti. Noi parliamo con gli spiriti inquieti. Noi camminiamo nei sogni. Noi traiamo un significato da ogni cosa che tocchiamo. Il futuro si srotola per noi come la mappa dei navigatori, mostrando mari che dobbiamo ancora solcare”.
Evie O'Neil

Quella che per i genitori di Evie O’Neil viene vista come una punizione esemplare per punire l’ennesima stravaganza della ragazza, invece Evie la vede come l’occasione per poter diventare finalmente qualcuno…
Will
Spedita come forma di punizione a New York dallo zio Will, professore e curatore del Museo Americano del Folklore, delle Superstizioni e dell’Occulto o meglio conosciuto come Museo del brivido, Evie si dà subito alla bella vita e tra locali, boutique, abiti e acconciature alla moda, Evie crede di aver trovato finalmente il suo posto.


Mabel

Sarà proprio a New York che insieme all’amica di penna Mabel farà la conoscenza della bellissima Theta, una ballerina di teatro, e dell’amico di quest’ultima, Henry

Henry
Theta

Sam Lloyd
Jericho


Ma altri personaggi entreranno in contatto con Evie tra cui lo “sfuggente” Sam Lloyd nonché truffatore e ladruncolo di strada, per arrivare al silenzioso ed enigmatico Jericho aiutante dello zio Will al museo.




Ma la tranquillità della vita newyorkese viene interrotta da una serie di efferati delitti a sfondo esoterico, allo stesso tempo crudeli e macabri.
E verrà chiamato a indagare proprio lo zio Will, considerato un esperto in materia.
Evie si ritroverà suo malgrado ad indagare insieme allo zio diventando una pedina importante nella soluzione del caso poiché lei ha un potentissimo dono che potrebbe essere la chiave per catturare l’assassino ma è anche un dono pericoloso…
Durante una delle sue visioni sul passato dell’assassino Evie entrerà in contatto diretto con il mostro che si cela dietro a tanta malvagità…
“I see you... 
[…] Il bambino si avviò con calma verso i boschi e il suono della voce di un uomo chiamò a voce alta. Improvvisamente si fermò e si voltò verso di lei. Qualcosa nel suo viso, calmo, freddo, crudele, fece battere con violenza il cuore di Evie. La stava guardando!


“Ti vedo”, disse, e la sua voce non era quella di un bambino; era una cosa terribile, più bestiale che umana. “Ti vedo, adesso”

È stato leggendo questo pezzo che per un attimo ho avuto la sensazione che quelle parole fossero rivolte a me…
Immedesimazione totale gente!!!
A parte gli scherzi, ci sono stati dei passaggi nel libro davvero da brividi.

Questo romanzo l’ho atteso sin da quando quest’estate ne lessi la trama e soprattutto il nome dell’autrice, Libba Bray.
Per chi come me ha già letto la trilogia di Gemma Doyle, saprà di certo che questo nome è una garanzia.
E con “La stella nera di New York” la Bray non ci ha affatto delusi… anzi.

Sin dall’inizio il lettore viene trascinato in un’atmosfera unica e “sfavillante” come se fosse presente in quel momento e in quell’esatto periodo respirando la stessa aria dei protagonisti e vivendo la vita frenetica e sfrenata di New York.
Non ci sono mai state parti noiose: il lettore diventa parte attiva degli eventi sin dall’inizio e se ne distacca solo all’ultimo quando il libro, ahimè, finisce.
Non finirò mai di stupirmi della bravura di quest’autrice di come con la sua narrazione - se pur nella sua complessità - semplice, lineare, mai confusa riesce a infondere al lettore le giuste sensazioni coinvolgendolo appieno nella narrazione.
L’ambientazione ha il suo fascino… e come non averlo?
Stiamo parlando di Manhattan, degli anni venti… GLI ANNI RUGGENTI.
Quindi come non lasciarsi coinvolgere.
E poi quel suo modo di non lasciare mai in ombra nessuno dei suoi personaggi, principali o no che siano, facendo sì che il lettore se ne ricorda fino alla fine della storia e oltre.
Anche la semplice comparse ha il suo momento… anche la semplice comparsa viene resa reale agli occhi del lettore… anche la semplice comparsa sarà ricordata.
Infine da non tralasciare il fattore thriller-esoterico-horror

Anche qui l’autrice ha dato prova di sé creando un mostro davvero da brivido, mettendoci nel mezzo la sua bella filastrocca dell’orrore e regalando a noi ignari lettori notti insonni.
Insomma, “La stella nera di New York” è un mix riuscito di tutta una serie di elementi che lasciano il lettore più che soddisfatto.


Se credete che con questo romanzo vi troverete davanti il classico Y.A. Urban Fantasy allora vi sbagliate di grosso…
Se cercate la classica storia d’amore adolescenziale allora andate a leggervi (o rileggervi) la saga di Twilight, perché qui non troverete nulla di tutto questo.

Se invece avete voglia di farvi coinvolgere in una storia dove la frenesia di una città si nasconde in locali sotterranei, dove in barba al proibizionismo l’alcol scorre a fiumi e ci si muove al ritmo del charleston…

... dove persone all’apparenza normali nascondono in sé dei doni particolari… dove la realtà si fonde con il mistero… dove i mostri possono anche tornare dall’Inferno… dove, nonostante tutte le speranze sembrino perdute, c’è anche tempo per innamorarsi… allora questo è il libro che fa per voi.


Ho atteso questo libro con impazienza…
L’ho voluto con tutta me stessa…
L’ho iniziato a leggere e subito ne sono rimasta totalmente catturata…
Ho tentato di protrarre la lettura ancora per qualche altro momento…
Ma anche quel momento è passato…
Ed è finito troppo in fretta…
 

CONSIGLIATO!!!

L'ho letto il... 17 Ottobre 2012
GIUDIZIO:


3 commenti:

  1. cara la mia Blake, mi hai incuriosito. Lo metto in lista (della serie milioni di libri da leggere e mai tempo, però lo metto lo stesso!) non conoscevo nemmeno l'altra serie Gemma Doyle, sono andata a leggermi la trama e mi ispira pure quello. questo invece è il primo di quanti?

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    Risposte
    1. Fa parte di una tetralogia, quindi dopo questo si prospettano altri tre libri.

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  2. L'ho finito di leggere giusto giusto ieri sera e, nonostante fossi un po' scettica, mi è piaciuto ed è stato un piacere leggerlo.
    Buone letture e complimenti per il blog!

    Francesca
    http://lostingoodbooks.blogspot.it/

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