LE MIE ULTIME RECENSIONI...

giovedì 30 giugno 2011

"LIBERIO ARBITRIO BLOG TOUR"... LA TERZA TAPPA


RAGAZZIIII… Udite, udite!!!
Oggi il treno del “Libero Arbitrio Blog Tour” si è fermato nella stazione di “Lasciami Leggere” ed essendo io il capostazione ho l’onore di ospitare per un giorno intero “Libero Arbitrio” e Caterina Armentano.

PER RINFRESCARVI LA MEMORIA…
IN CHE COSA CONSISTE IL BLOG TOUR???

- pubblicare uno stralcio del romanzo ( discrezione del blogger)
- recensione romanzo
- intervista autore
- il BOOK TRAILER del romanzo
- SARANNO FATTE  alcune domande dai visitatori del blog ospite (facoltativo)

Cliccando sui seguenti banner potrete accedere rispettivamente alla prima e seconda tappa del blog tour:

A cura di Barba Risoli de “Il Sovrano Lettore”



A cura di Sara88 di "My Caffè Letterario"

E adesso si parte…

Questo è il banner che ho creato in occasione della terza tappa del blog tour:


CODICE:

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L'AUTRICE

Caterina Armentano,  nata e  residente in Calabria,  è venuta in contatto con la scrittura in tenera età, dopo aver scoperto l’amore per la lettura. Folgorata dai diversi universi celati nelle pagine dei libri decise lei stessa di creare fiabe e racconti. In età adulta si dedica con più serietà  alla sua passione pubblicando nel giugno 2006 una raccolta di poesie “Il sentiero delle parole” edito Torchio Editore, nel febbraio 2008  una raccolta di racconti “Sotto l’albero di mimosa” edito Aletti Editore e nel novembre 2010 “Libero arbitrio” edito 0111 Edizione, oltre a numerose poesie, racconti e fiabe inserite in raccolte antologiche. Ha partecipato a diversi concorsi con buoni risultati. Collabora con il sito www.good-morning.it.  Dei suoi articoli di psicologia, spettacolo e cronaca, sono stati pubblicati  sul web.  
Cura il blog personale “Libero arbitrio” su http://caterinaarmentano.splinder.com/
e il B-file http://www.wix.com/lastefy/bf_libero-arbitrio/commenti



LIBERO ARBITRIO 

TITOLO: “Libero Arbitrio”
AUTORE: Caterina Armentano
Editore: 0111 Edizioni
Collana: Guest book
Dati: 200 pg., brossura
ISBN: 9788863073287

TRAMA:
In un paesino della Calabria, un luogo non ben definito, dove lo spazio simbolico prevale su quello reale, inizia  l'intreccio delle vite di alcune donne che vivono nello stesso condominio. Loro si aiutano,  si odiano, si invidiano, fanno comunella tra loro.
Ogni donna ha una caratteristica ben specifica: Miriam desidera partecipare ad Amici nonostante abbia superato l’età e digiuna se Gigi d’Alessio tradisce la moglie.  Gianna abortisce di nascosto dal marito perché non desidera più avere figli. Cosima è convinta di meritare un marito dittatore e crudele e non si rende conto che sua figlia, adolescente, ha una vita sessuale attiva e usa spesso la pillola del giorno dopo. Raffaella vive sempre storie sbagliate perché desidera al più presto  sposarsi. Marianna non accetta le convenzioni di una società che la vorrebbe sposata e accasata con un ragazzo che lei non ama.
Questi frammenti di vita sono il contorno della vera storia, raccontata da Rebecca, colei che porta in seno la maledizione che le fa perdere i figli prima che nascano. Rebecca narra la vicenda di Ester, la sua migliore amica, colei che vota la sua vita a un sogno che l’ha travolta e perseguitata per tutta la vita: in una notte catartica e senza luna, a Ester sembra che le membrane del tempo si siano squarciate, offrendole la possibilità di sbirciare nel futuro e consentendole  di vedere il volto della sua futura bambina. Ma si accorgerà ben presto che questa meravigliosa visione resterà ciò che era, cioè un sogno e che, al contrario, la realtà ha in serbo per lei un tragico finale.


*** Attenzione:
di seguito anticipazioni sulla trama (SPOILER) ***

Cosa penso:

Lo spirito del libero arbitrio,
pronto a far danni
 ma capace di dare la possibilità di scegliere
CHI ESSERE.

Leggendo la trama di Libero Arbitrio non potevo mai sospettare che si potesse trattare di un libro così profondo, di un libro che poteva trasmettermi così tanto e che avrebbe suscitato in me tante emozioni e tanti interrogativi…
… in un tardo pomeriggio mettendomi comoda nel mio “giaciglio” preferito inizia a leggerlo…

Così ho letto la storia di Rebecca ed Ester, amiche di infanzia (sposate, ma sempre unite); ho letto dei loro tormenti, delle loro angosce… dei loro sogni; di come entrambe desideravano un figlio e mentre Rebecca affrontava per la seconda volta l’incubo di perdere un figlio non ancora nato, di sentire una nuova vita dentro di se e poi restare solo con il vuoto…

 “Ti porti il fardello ovunque vai”

…Ester vedeva sfumare il suo “sogno d’infanzia” di poter abbracciare la sua bambina, a causa della sterilità del marito.
Ho letto di come ognuna di loro affrontava il proprio dolore avvalendosi del loro LIBERO ARBITRIO e delle conseguenze che esso porta con sé.

QUOTE pag. 12
“Possibile che non mi perdonino, che non capiscano che tutto quello che è stato non poteva non essere?”
Tolstoj

QUOTE pag. 21-22
Io mi ponevo troppe domande ma Ester se ne poneva troppo poche e viveva in bilico fra quello che sarebbe dovuto essere e quello che voleva che fosse.

L’amore o è assoluto o non vale la pena di essere vissuto.


Ho letto anche le storie delle loro amiche: chi con famiglia, chi con delle speranze e chi di speranze non aveva più, i ripensamenti, le delusioni… gli sbagli.
E mentre venivo a conoscenza delle loro storie, mi sono chiesta:

“È possibile vivere la propria vita in relazione a un sogno?”

Ester era cresciuta con il desiderio che un giorno avrebbe tenuto fra le braccia quella bambina che una notte della sua adolescenza sognò e che crescendo le continuava a fare spesso visita nei sogni dicendole:
 “Sei tu la mia mamma? Sei venuta a prendermi?”

QUOTE pag. 29 - 30
Lei mi chiama… la mia bambina mi vuole e io devo andare a prenderla. La sogno da anni e da sempre è lo stesso sogno. Non posso fingere che non sia una mia responsabilità.

[…] Lei gettava la vita nel momento in cui io la bramavo con tutta me stessa e avrei dato anche la dignità pur di averla.

E poi mi sono chiesta ancora:
Può il desiderio di avere un figlio portarti a fare scelte impensabili?

QUOTE pag. 35
Avremmo dovuto cessare di credere che quello che volevamo ci spettasse di diritto e che tutto quel dolore sarebbe stato risarcito con l’esaudirsi del desiderio. 
Perché a volte i desideri si avverano e ci si rivoltano contro.

Ho letto la storia di due amiche e dell’amore, dell’affetto, che le legava capace anche di travalicare lo squarcio del tempo e dei sogni:

QUOTE pag. 7
A ognuno di noi è capitato di sbirciare dal buco della serratura della porta e di rimanere incuriositi o allibiti. Ma chi può affermare che nel momento in cui l’occhio si è posato sulla fessura, un altro mondo, un’altra dimensione, si siano aperti dinanzi a noi, lasciandoci scrutare nel futuro?

Questo libro mi ha fatto incavolare…
Questo libro mi ha fatto ridere…
Questo libro mi ha emozionata…
Questo libro mi ha commosso…

Libro ben scritto, con una trama coinvolgente e unica…
CONSIGLIATO!!!

L'ho letto il... 9 Giugno 2011
GIUDIZIO:

Di seguito potrete vedere il BOOK TRAILER di "Libero Arbitrio"
 

INTERVISTA A CATERINA ARMENTANO

1. Ciao Caterina, benvenuta nel mio blog, è un piacere averti qui! Hai voglia di presentarti?
Il piacere è tutto mio. Desidero ringraziarti per aver accettato di partecipare al “Blog Tour” e per la tua infinita gentilezza. Di me posso dirti che sono, da sempre, un’accanite lettrice che si ciba di storie e da altrettanto tempo ho iniziato a scrivere. Sono un’appassionata di fantasy che scrive storie che hanno come tema centrale le problematiche sociali. Sono mamma e moglie e mi barcameno tra lo studio e le mie passioni, cercando di non togliere troppo tempo alle persone che amo.

2. Quali sono i tuoi autori e libri preferiti e i generi che più ami?
Il mio autore preferito è Dickens. “David Copperfield” e il ciclo delle storie natalizie le rileggo ancora con passione, avida di scoprire nuovi segreti. Dickens è il mio maestro, è riuscito a fondere reale e irreale senza cadere nel grottesco e nel ridicolo. Tolstoj mi ha insegnato a destreggiarmi tra più personaggi.  Adoro la Allende per il realismo magico di cui sono impregnate le pagine dei suoi racconti. Ho scoperto da pochi anni Maggiani ( “Il viaggiatore notturno” è uno dei miei romanzi preferiti) e Riccarelli che mi ha conquistata con “Il Dolore Perfetto”. Tra i grandi italiani ho molto apprezzato Calvino mentre per quanto riguarda il fantasy sono una fan  della Rowling, di Tolkien e della Funke. Li considero dei maestri.

3. Hai pubblicato diversi racconti e poesie che hanno riscosso molto successo e adesso è stato pubblicato il tuo primo romanzo. Com'è stato il percorso per arrivare alla pubblicazione e cosa ti senti di consigliare agli autori emergenti?
Devo dire che non è stata una strada molto tortuosa quella che mi ha condotto alla pubblicazione. La mia prima esperienza risale al 2006 quando ho dato alle stampe “Il sentiero delle parole” edito Torchio editore, una raccolta di poesie che mi ha incanalata in un mondo a me sconosciuto. Ero molto restia a pubblicare, la scrittura per me era una questione privata, avevo la strana sensazione di mettermi a nudo e questo non mi andava. Sono stata incoraggiata da un docente universitario e dall’editore che aveva letto alcune mie bozze. Alla fine, spinta da amici e parenti, mi sono lasciata trascinare e devo dire che una volta iniziato questo percorso difficilmente si torna indietro. Io non ho grandi consigli da dare, bisogna capire bene i meccanismi dell’editoria, e bisogna anche sapere cosa si vuole: fama, successo, denaro? Questo difficilmente si otterrà scrivendo. Se di contro invece si vuole raccontare una storia, inviare un messaggio, sentirsi onnipotente in un pugno di carta, rendere un hobby qualcosa di più allora si può intraprendere questa strada, perché molti esordienti non sanno che la difficoltà non sta solo nel pubblicare ma nel “piazzare” il proprio romanzo, nel promuoverlo nei migliori dei modi, nel trovare librerie disposte a investire su un prodotto non marchiato da un nome altisonante.
Per quanto riguarda “Libero arbitrio” l’ho pubblicato un anno dopo aver fatto le dovute correzioni e quando mi è arrivata una proposta, tra tutte, che ho considerato onesta e fattibile. Sarà che non ho perso tempo a inviare il romanzo dappertutto ma ho selezionato le case editrice che avevano una collana inerente al tema trattato, ho localizzato le case editrici  non a pagamento e soprattutto quelle piccole e oneste che non lasciano  l’autore in balia dei propri dubbi e del mondo lì fuori.

4. “Libero Arbitrio” è il tuo primo romanzo. Com’è stato vedere realizzare questo tuo sogno?
Non voglio sembrare presuntuosa ma nel momento in cui ho messo il punto della fine al romanzo ho percepito in me la forte sensazione che sarei riuscita a pubblicarlo. Devo dire che quando mi è arrivata la mail della 0111 Edizione ero al settimo cielo perché differiva dalle altre proposte ricevute fino ad allora. Il mio lavoro era stato ripagato, la mia determinazione era stata ricompensata. L’emozione più grande l’ho provata nel momento in cui ho avuto la prima copia tra le mani: ero felice, confusa, entusiasta, ubriaca di emozioni, consapevole anche che il vero lavoro iniziava da lì.

5. Parlaci di "Libero Arbitrio". Com'è nata l'idea del romanzo? 
L’idea di “Libero arbitrio” è nata circa 11 anni fa leggendo la “Lettera scarlatta” di Nathaniel Hawthorne. L’autore con la sua storia mi aveva sommersa di interrogativi, mi aveva bloccato in una realtà compressa, costretta all’implosione e mentre leggevo mi chiedevo se fosse davvero possibile che una comunità potesse condizionare le scelte dell’individuo e soprattutto se  un’ossessione avesse il potere di  trasformare una persona sana e retta in un individuo mostruoso, modificandone del tutto la personalità. Ho cercato di proiettare le varie tematiche e problematiche  in un piccolo paese italiano nel 21 secolo … da lì è nato “Libero arbitrio”.

6. Voce narrante della storia è Rebecca, ma il fulcro del romanzo è Ester.
Attorno a queste due figure ruotano altre storie, come ad esempio quella di zia Nina o delle altre amiche.
C’è qualcosa di te in ognuna di loro?
Difficile a dirsi. Ho amato e odiato ognuna di loro. Mentre le plasmavo mi sono sfuggite di mano e hanno finito di modellarsi da sé.  Alcune mi sono state così antipatiche da temere di far trapelare il tutto attraverso quello che scrivevo, altre volte avrei voluto che alcune di loro fossero state più risolutive e determinate ma continuavano imperterrite ad essere se stesse. Con Rebecca condivido le borse giganti e strapiene, la famiglia numerosa. Con Ester la passione per i libri, con zia Nina la voglia di migliorare e la capacità di ammettere quando sbaglio ma sono piccolezze sparse qua e là che potrebbero appartenere a chiunque nel mondo.


7. Vorrei porti due domande che mi sono posta leggendo “Libero Arbitrio” (e che sono presenti anche nella mia recenzione):
- è possibile vivere la propria vita in relazione ad un sogno?
- può il desiderio struggente di avere un figlio portarti a fare scelte impossibili?
Belle domande! Naturalmente io ti rispondo in base alle mie esperienze di vita e alle ricerche fatte per poter portare a termine “Libero arbitrio” soprattutto da un profilo psicologico.
Si può vivere in relazione a un sogno? Davvero subdolo come “condizionamento”, diremo in molti. Purtroppo però la mente umana è davvero strana e straordinaria ed è capace di farsi condizionare da cose futili e improbabili. Un sogno che si insinua con il  sonno e ci distrugge la vita.  Fa paura pensarci ma il nemico non è il sogno in sé bensì il modo in cui consentiamo al sogno di agire su di noi. Freud disse: “Il sogno è la via maestra che ci conduce all’inconscio”. Non è altro che la porta che ci consente di entrare nella parte più nascosta di noi, se attraverso il sogno riusciamo a svelare i desideri più reconditi della nostra psiche questi certamente faranno leva su di noi. Poi ogni individuo reagisce in modo diverso.
Per quanto riguarda la seconda domanda posso dirti che non solo è possibile ma accade così spesso da sembrare quasi uno scherzo. Il desiderio di avere un figlio porta alcune coppie a comperare un bambino consapevole che è stato rapito, strappato alla propria famiglia. Il desiderio di avere un figlio porta molte donne a fare cure pericolose per la propria salute, a intraprendere viaggi della speranza, a indebitarsi. Il desiderio di avere un figlio piega e distrugge la coppia se non si è abbastanza forti da vivere il dolore insieme.  Naturalmente non è una legge, non è un assioma ma esiste il desiderio che diventa ossessione. Ci sono molte coppie che trovano strade alternative, altre che si rassegnano, altre invece che finiscono preda della depressione e del dolore che vivono come un vero e proprio lutto.

8. C’è qualcosa  in particolare che vorresti far sapere a chi leggerà “Libero Arbitrio”?
Ti ringrazio per questa domanda “aperta” mi consente di spiegare “Libero arbitrio” attraverso due volti: quello dell’autore e quello del lettore. Qualche giorno fa ho ricevuto una mail in cui mi veniva spiegato da un lettore che “Libero arbitrio” non è un romanzo dedicato alla maternità perché non tratta temi quali pannolini, biberon e depressione  post partum. La definizione  maternità legata a “Libero arbitrio”, per questo lettore, appare riduttivo. Io vorrei dire a chi si accingerà a leggere il mio romanzo di non aspettarsi una storia “mammesca” e tantomeno un romanzo incentrato su un’unica tematica. La maternità regge la trama facendo da perno  all’ossessione, ai condizionamenti sociali, alla violenza sulle donne, all’integrazione sociale, all’inadeguatezza nell’interpretare uno status, ai pregiudizi, alla depressione, all’amore, all’amicizia, all’illusione. Sì è vero le argomentazioni sono tante e ricche come tanti sono i personaggi che si sviluppano all’interno della storia ma l’uno non esclude l’altro e ho fatto in modo, non tanto da scrittrice ma da accanite lettrice, di non appesantire le vicende ma di svolgerle capitolo per capitolo come fossero racconti a sé  stanti. La storia che ho scritto non è dedicata solo ed esclusivamente alle donne, io ho voluto creare qualcosa, ho voluto defibrillare alcune parole per il piacere della scoperta, per raccontare per inventarmi vicende e racconti senza distinzione di sesso, età o quant’altro. In più volevo aggiungere che dietro al termine “maternità” si cela un universo molto più ampio di pannolini e biberon, essere madre non significa partorire un cucciolo, trascorrere notti insonne, ci sono molte donne con il cuore da mamma che non partoriranno mai un bambino e donne spregiudicate e senza scrupoli che non solo mettono al mondo delle creaturine ma sanno anche come  distruggergli la vita. ( Senza voler fare retorica o essere scontata.

9. Hai altri “lavori in cantiere”?
Sì. Sto lavorando a due romanzi. Uno fantasy e l’altro di narrativa, entrambi con tematiche molto forti e avvincenti. Spero di riuscire a portarli a termine perché il tempo da dedicare alla scrittura è davvero poco, con una bimba piccola e lo studio la vita si fa piena.

10. Non voglio più stressarti oltre ma hai qualcosa da aggiungere?
Prima di tutto ti ringrazio per le domande interessanti e per lo spazio che mi hai dedicato. Mi hai dato la possibilità di esprimermi liberamente e questo per me è molto importante, è un modo diretto per poter arrivare ai lettori. Vorrei aggiungere poche cose :“Libero arbitrio” è edito dalla 0111 Edizioni, una casa editrice seria ma piccola e quindi i tempi d’attesa nelle librerie sono un po’ lunghi. Per questo  vi consiglio, a chi fosse interessato ad acquistare il romanzo,  di rivolgervi al proprio libraio di fiducia oppure di utilizzare  i siti come IBS, WEBSTER.IT, LIBRERIAUNIVERSITARIA.IT, e IL CLUB DEI LETTORI quest’ultimo  apporterà uno sconto sul prezzo di copertina. In più vi invito a fare un salto nel mio blog,
http://caterinaarmentano.splinder.com/ dove troverete tutte le informazioni sul mio romanzo ma soprattutto curiosità, interviste, recensioni sulle novità letterarie, cinematografiche e anche del mio percorso di scrittura.  E per finire a chi passa da qui anche solo per curiosità auguro: “BUON LIBERO ARBITRIO”.


UNO STRALCIO DEL ROMANZO

“Io la guardavo ridere. La guardavo muoversi nel suo corpo di carne mentre il suo spirito si ribellava e tentava la fuga. I suoi occhi erano sbarre di una prigione asettica da dove uno spirito in agonia urlava di essere liberato.
La fissavo con misurata attenzione e il mio cuore si contorceva, si vendicava di quella mia insana tranquillità che notava la scheggia nell’occhio altrui e non rivelava la trave nel mio, ma l’elaborazione del tutto non era ancora finita ed entrambe avremmo dovuto montare pezzi di un puzzle che ritraeva la nostra carneficina.
Avremmo dovuto smettere di flagellarci ma soprattutto avremmo dovuto cessare di credere che quello che volevamo ci spettasse di diritto e che tutto quel dolore sarebbe stato risarcito con l’esaudirsi del desiderio. Perché a volte i desideri si avverano e ci si rivoltano contro.”

Infine potete porre le vostre domande a Caterina Armentano, che sarà lieta di rispondervi.

Mi congedo ricordandovi la prossima tappa del blog tour che sarà il 9 Luglio nel blog di Giada “La mia passione? I libri”.

ALLA PROSSIMA!!!

3 commenti:

  1. Ottima la scelta dello stralcio... piace molto anche a me!
    Caterina è stata fantastica anche in quest'intervista! ;)

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  2. Grazie Black per la recensione, nuova particolare direi, davvero interessante. Sono felice che Libero arbitrio abbia smosso qualcosa di così forte in te. Un abbraccio :)

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  3. @Sara: si questo pezzo è uno dei più belli dell'intero libro...

    @Caterina: mi fa piacere che la recensione ti sia piaciuto ma è tutto merito del tuo libro...
    Ancora complimenti!!!

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