"L'isola dell'amore proibito" di Tracey Garvis Graves:
L’acqua cristallina lambisce dolcemente i suoi
piedi nudi. Anna apre gli occhi all’improvviso e davanti le si apre la
distesa sconfinata di un mare dalle mille sfumature, dal turchese allo
smeraldo più intenso. Intorno, una spiaggia di un bianco accecante,
ombreggiata da palme frondose. Le dita della ragazza stringono ancora
spasmodicamente la mano di T.J., disteso accanto a lei, esausto dopo
averla trascinata fino alla riva. Anna non ricorda niente di quello che è
successo, solo il viaggio in aereo, la superficie blu che si avvicina
troppo velocemente e gli occhi impauriti di T.J., il ragazzo di sedici
anni a cui dovrebbe dare ripetizioni per tutta l’estate. Un lavoro
inaspettato, ma chi rifiuterebbe una vacanza
retribuita alle Maldive? E
poi Anna, insegnante trentenne, è partita per un disperato bisogno di
fuga da una relazione che non sembra andare da nessuna parte. Ma adesso
la loro vita passata non è più importante. Anna e T.J. sono naufraghi e
l’isola è deserta. La priorità è quella di sopravvivere fino ai
soccorsi. I giorni diventano settimane, poi mesi e infine anni. L’isola
sembra un paradiso, eppure è anche piena di pericoli. I due devono
imparare a lottare insieme per la vita. Ma per Anna la sfida più grande è
quella di vivere accanto a un ragazzo che sta diventando un uomo.
Perché quella che all’inizio era solo un’innocente amicizia, attimo dopo
attimo si trasforma in un’attrazione che li lega sempre più
indissolubilmente.
COVER ORIGINALE |
Cosa penso:
Questo romanzo l'ho voluto sin dal primo momento che ne feci la presentazione sul mio blog.
La trama mi ha incuriosito a tal punto che ho deciso che doveva essere mio... e così è stato…
Be’ come poteva essere altrimenti se no?
Mai investimento è stato più proficuo di questo.
L’ho letto in un solo giorno e me ne sono subito innamorata.
Sullo sfondo quest’isola delle Maldive, indomata e selvaggia circondata dall’acqua cristallina dell’oceano e poi loro, Anna e T.J., due persone che non hanno niente in comune se non il fatto di essere stati testimoni diretti di un ammaraggio di fortuna.
“Anna e T.J. sono naufraghi in un’isola deserta”.
Partita alla volta delle Maldive per dare ripetizioni a T.J., un ragazzo di sedici anni che ha combattuto la battaglia contro in cancro vincendola, Anna vede anche l’occasione per scappare da una relazione che non porta da nessuna parte: lei, una donna alla soglia dei trent’anni, vorrebbe sposarsi e avere un figlio al più presto. Un viaggio di tre mesi dall’altra parte del mondo sarebbe l’occasione ideale per pensare di che farne della propria vita.
Ma il destino di Anna e T.J. prende una svolta totalmente inaspettata.
Una volta approdati sull’isola deserta, entrambi devono imparare a sopravvivere agli imprevisti che essa riserva, ad un clima instabile e ai rischi della disidratazione e della malnutrizione, tanto quanto basta a tirare avanti fino all’arrivo dei soccorsi che nell’immaginario di Anna e T.J. non tarderanno ad arrivare…
Passeranno tre anni su quell’isolotto, e Anna e T.J. collaboreranno per tenersi in vita a vicenda, per costruirsi un tetto sulla testa, per procacciarsi cibo e acqua.
E in questi tre anni, in cui sono creduti morti dal resto del mondo, Anna vedrà di T.J. trasformarsi da ragazzo ad uomo e sarà testimone anche della metamorfosi dei suoi sentimenti verso questo ragazzo a cui deve la propria vita. T.J., dal canto suo si innamorerà di Anna e presto i sentimenti che i due provano diventeranno sempre più profondi da non poter essere più ignorati.
“L’isola dell’amore proibito” è un romanzo a “due voci”. Scritto in prima persona, ogni capitolo si alterna tra il punto di vista di Anna e quello di T.J..
Sapete benissimo quanto io adori i romanzi scritti in prima persona, secondo me coinvolgono appieno il lettore rendendolo partecipe in prima persona dei fatti.
E poi, che il libro ti dia contemporaneamente due punti di vista è qualcosa di veramente “figo”.
L’autrice è stata bravissima in questo: ha avuto la capacità di far “diventare” il lettore ora Anna ora T.J. senza creare in lui confusione, in un modo così semplice da non dare per nulla fastidio.
Il libro si potrebbe benissimo suddividere in due parti:
- L’isola: si riesce quasi a respirare l’aria pura che si respira su quest’isola, a percepire i rumori della natura – le onde che si infrangono sulla spiaggia, gli animali, la pioggia. Dopo il primo impatto emotivo dei due protagonisti – realizzare di essere ancora vivi, la paura di morire disidratati, la paura di non essere mai ritrovati, di non poter vivere a lungo in un posto così impervio – arriva la stabilizzazione fino quasi a provare un senso di pace e di serenità che solo la natura dove l’uomo non ha messo mai piede sa darti.
- Il ritorno: anche l’impatto con il mondo “reale” viene avvertito in modo tangibile.
Nel momento in cui verranno salvati, Anna e T.J. dovranno iniziare a fare i conti con la realtà.
Una realtà che scombussola primo fra tutti i lori sensi: dalla purezza dell’aria dell’isola a quella inquinata dei centri abitati.
Una realtà che ha subìto dei cambiamenti in quei tre anni in cui sono stati isolati dal mondo.
Ritornare in una realtà dove tutti i loro cari li credevano morti.
E poi dovranno fare i conti con le conseguenze della loro scelta, spiegare a tutti che tredici anni di differenza di età sono solo numeri senza importanza, di fronte al sentimento profondo che li lega.
Ecco, chi legge riesce a percepire “a pelle” questi due scenari diversi… tutto merito dell’autrice.
Quindi narrazione impeccabile.
E poi i personaggi.
Mi ha colpito maggiormente T.J..
Se pur di tredici anni più piccolo di Anna, T.J. dimostra una grande maturità che assottiglia questa differenza di età.
Maturità che è avvenuta a seguito di una malattia che sembrava non desse scampo - il cancro - continuata con la battaglia estenuante e la forza di volontà per poterne venire fuori, e poi proseguita con il naufragio sull’isola e combattere ogni giorno per poter sopravvivere.
E sarà sempre T.J. che spesso si ritroverà a incoraggiare Anna, a spronarla a non arrendersi, ad assicurarla che non moriranno lì.
E poi tanti altri piccoli grandi gesti di T.J. che proseguiranno anche quando rientreranno a casa, mi hanno fatto apprezzare maggiormente questo personaggio.
Non che Anna non abbia dimostrato carattere. Però in una donna di trent’anni è normale tentare di rincuorare un ragazzino di sedici anni, di rassicurarlo che i soccorsi arriveranno presto.
Ma quei tre anni forgeranno l’uomo che poi T.J. diventerà… un uomo in tutto e per tutto.
Ripeto, ho adorato questo romanzo.
Ho divorato le pagine senza potermi mai saziare se non quando mi sono ritrovata all’ultima pagina.
Questa è una lettura che consiglio ad occhi chiusi.
“L’isola dell’amore proibito” è un romanzo che ti mette di buon umore. Un romanzo da leggere con il buono e il cattivo tempo. Quando sei giù di morale o in momenti di pura felicità.
Insomma, “L’isola dell’amore proibito” è un romanzo da leggere sempre.
CONSIGLIATO!!!
La trama mi ha incuriosito a tal punto che ho deciso che doveva essere mio... e così è stato…
Be’ come poteva essere altrimenti se no?
Mai investimento è stato più proficuo di questo.
L’ho letto in un solo giorno e me ne sono subito innamorata.
Sullo sfondo quest’isola delle Maldive, indomata e selvaggia circondata dall’acqua cristallina dell’oceano e poi loro, Anna e T.J., due persone che non hanno niente in comune se non il fatto di essere stati testimoni diretti di un ammaraggio di fortuna.
“Anna e T.J. sono naufraghi in un’isola deserta”.
Partita alla volta delle Maldive per dare ripetizioni a T.J., un ragazzo di sedici anni che ha combattuto la battaglia contro in cancro vincendola, Anna vede anche l’occasione per scappare da una relazione che non porta da nessuna parte: lei, una donna alla soglia dei trent’anni, vorrebbe sposarsi e avere un figlio al più presto. Un viaggio di tre mesi dall’altra parte del mondo sarebbe l’occasione ideale per pensare di che farne della propria vita.
Ma il destino di Anna e T.J. prende una svolta totalmente inaspettata.
Una volta approdati sull’isola deserta, entrambi devono imparare a sopravvivere agli imprevisti che essa riserva, ad un clima instabile e ai rischi della disidratazione e della malnutrizione, tanto quanto basta a tirare avanti fino all’arrivo dei soccorsi che nell’immaginario di Anna e T.J. non tarderanno ad arrivare…
Passeranno tre anni su quell’isolotto, e Anna e T.J. collaboreranno per tenersi in vita a vicenda, per costruirsi un tetto sulla testa, per procacciarsi cibo e acqua.
E in questi tre anni, in cui sono creduti morti dal resto del mondo, Anna vedrà di T.J. trasformarsi da ragazzo ad uomo e sarà testimone anche della metamorfosi dei suoi sentimenti verso questo ragazzo a cui deve la propria vita. T.J., dal canto suo si innamorerà di Anna e presto i sentimenti che i due provano diventeranno sempre più profondi da non poter essere più ignorati.
“L’isola dell’amore proibito” è un romanzo a “due voci”. Scritto in prima persona, ogni capitolo si alterna tra il punto di vista di Anna e quello di T.J..
Sapete benissimo quanto io adori i romanzi scritti in prima persona, secondo me coinvolgono appieno il lettore rendendolo partecipe in prima persona dei fatti.
E poi, che il libro ti dia contemporaneamente due punti di vista è qualcosa di veramente “figo”.
L’autrice è stata bravissima in questo: ha avuto la capacità di far “diventare” il lettore ora Anna ora T.J. senza creare in lui confusione, in un modo così semplice da non dare per nulla fastidio.
Il libro si potrebbe benissimo suddividere in due parti:
- L’isola: si riesce quasi a respirare l’aria pura che si respira su quest’isola, a percepire i rumori della natura – le onde che si infrangono sulla spiaggia, gli animali, la pioggia. Dopo il primo impatto emotivo dei due protagonisti – realizzare di essere ancora vivi, la paura di morire disidratati, la paura di non essere mai ritrovati, di non poter vivere a lungo in un posto così impervio – arriva la stabilizzazione fino quasi a provare un senso di pace e di serenità che solo la natura dove l’uomo non ha messo mai piede sa darti.
- Il ritorno: anche l’impatto con il mondo “reale” viene avvertito in modo tangibile.
Nel momento in cui verranno salvati, Anna e T.J. dovranno iniziare a fare i conti con la realtà.
Una realtà che scombussola primo fra tutti i lori sensi: dalla purezza dell’aria dell’isola a quella inquinata dei centri abitati.
Una realtà che ha subìto dei cambiamenti in quei tre anni in cui sono stati isolati dal mondo.
Ritornare in una realtà dove tutti i loro cari li credevano morti.
E poi dovranno fare i conti con le conseguenze della loro scelta, spiegare a tutti che tredici anni di differenza di età sono solo numeri senza importanza, di fronte al sentimento profondo che li lega.
Ecco, chi legge riesce a percepire “a pelle” questi due scenari diversi… tutto merito dell’autrice.
Quindi narrazione impeccabile.
E poi i personaggi.
Mi ha colpito maggiormente T.J..
Se pur di tredici anni più piccolo di Anna, T.J. dimostra una grande maturità che assottiglia questa differenza di età.
Maturità che è avvenuta a seguito di una malattia che sembrava non desse scampo - il cancro - continuata con la battaglia estenuante e la forza di volontà per poterne venire fuori, e poi proseguita con il naufragio sull’isola e combattere ogni giorno per poter sopravvivere.
E sarà sempre T.J. che spesso si ritroverà a incoraggiare Anna, a spronarla a non arrendersi, ad assicurarla che non moriranno lì.
E poi tanti altri piccoli grandi gesti di T.J. che proseguiranno anche quando rientreranno a casa, mi hanno fatto apprezzare maggiormente questo personaggio.
Non che Anna non abbia dimostrato carattere. Però in una donna di trent’anni è normale tentare di rincuorare un ragazzino di sedici anni, di rassicurarlo che i soccorsi arriveranno presto.
Ma quei tre anni forgeranno l’uomo che poi T.J. diventerà… un uomo in tutto e per tutto.
Ripeto, ho adorato questo romanzo.
Ho divorato le pagine senza potermi mai saziare se non quando mi sono ritrovata all’ultima pagina.
Questa è una lettura che consiglio ad occhi chiusi.
“L’isola dell’amore proibito” è un romanzo che ti mette di buon umore. Un romanzo da leggere con il buono e il cattivo tempo. Quando sei giù di morale o in momenti di pura felicità.
Insomma, “L’isola dell’amore proibito” è un romanzo da leggere sempre.
CONSIGLIATO!!!
libro in wishlist!=)
RispondiEliminapassa a vedere il nostro blog!
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http://lenostreparolerev.blogspot.it/
E' davvero un bellissimo libro, non mi aspettavo mi piacesse così tanto anche perché non è il genere che leggo solitamente ^^
RispondiEliminabellissimo... letto appena è uscito....
RispondiEliminacondivido la tua recensione in toto.... infatti, ad un certo punto della storia, la maturità dimostrata da T.J. fa dimenticare completamente la differenza di età.
E sfido chiunque dopo le esperienze vissute da T.J. se non si cresce........