RAGAZZIIII… Udite, udite!!!
Oggi il treno del “Libero Arbitrio Blog Tour” si è
fermato nella stazione di “Lasciami
Leggere” ed essendo io il capostazione ho l’onore di ospitare per un giorno
intero “Libero Arbitrio” e Caterina Armentano.
PER RINFRESCARVI LA MEMORIA…
IN CHE COSA CONSISTE IL BLOG TOUR???
- pubblicare uno stralcio del
romanzo ( discrezione del blogger)
- recensione romanzo
- intervista autore
- il BOOK TRAILER del romanzo
- SARANNO FATTE alcune domande dai visitatori del blog ospite
(facoltativo)
Cliccando sui seguenti banner
potrete accedere rispettivamente alla prima e seconda tappa del blog tour:
A cura di Barba
Risoli de “Il Sovrano Lettore”
A cura di Sara88 di "My Caffè Letterario"
E adesso si parte…
E adesso si parte…
Questo è il banner che ho creato
in occasione della terza tappa del blog tour:
CODICE:
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target="_blank"> <img
src="http://i1217.photobucket.com/albums/dd393/blake165/TERZA-TAPPA-LIBERO-ARBITRIO-BLOG-TOUR.jpg"
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L'AUTRICE
Caterina Armentano, nata e
residente in Calabria, è venuta
in contatto con la scrittura in tenera età, dopo aver scoperto l’amore per la lettura.
Folgorata dai diversi universi celati nelle pagine dei libri decise lei stessa
di creare fiabe e racconti. In età adulta si dedica con più serietà alla sua passione pubblicando nel giugno 2006
una raccolta di poesie “Il sentiero delle parole” edito Torchio Editore, nel
febbraio 2008 una raccolta di racconti
“Sotto l’albero di mimosa” edito Aletti Editore e nel novembre 2010 “Libero
arbitrio” edito 0111 Edizione, oltre a numerose poesie, racconti e fiabe
inserite in raccolte antologiche. Ha partecipato a diversi concorsi con buoni
risultati. Collabora con il sito www.good-morning.it. Dei suoi articoli di psicologia, spettacolo e
cronaca, sono stati pubblicati sul
web.
Cura il blog personale “Libero
arbitrio” su http://caterinaarmentano.splinder.com/
e il B-file http://www.wix.com/lastefy/bf_libero-arbitrio/commenti
LIBERO ARBITRIO
TITOLO: “Libero Arbitrio”
AUTORE: Caterina
Armentano
Editore: 0111 Edizioni
Collana: Guest book
Dati: 200 pg., brossura
ISBN: 9788863073287
TRAMA:
In un paesino della Calabria, un luogo non ben definito, dove lo spazio
simbolico prevale su quello reale, inizia
l'intreccio delle vite di alcune donne che vivono nello stesso
condominio. Loro si aiutano, si odiano,
si invidiano, fanno comunella tra loro.
Ogni donna ha una caratteristica ben specifica: Miriam desidera
partecipare ad Amici nonostante abbia superato l’età e digiuna se Gigi d’Alessio
tradisce la moglie. Gianna abortisce di
nascosto dal marito perché non desidera più avere figli. Cosima è convinta di
meritare un marito dittatore e crudele e non si rende conto che sua figlia,
adolescente, ha una vita sessuale attiva e usa spesso la pillola del giorno
dopo. Raffaella vive sempre storie sbagliate perché desidera al più presto sposarsi. Marianna non accetta le convenzioni
di una società che la vorrebbe sposata e accasata con un ragazzo che lei non
ama.
Questi frammenti di vita sono il contorno della vera storia, raccontata
da Rebecca, colei che porta in seno la maledizione che le fa perdere i figli prima
che nascano. Rebecca narra la vicenda di Ester, la sua migliore amica, colei
che vota la sua vita a un sogno che l’ha travolta e perseguitata per tutta la
vita: in una notte catartica e senza luna, a Ester sembra che le membrane del
tempo si siano squarciate, offrendole la possibilità di sbirciare nel futuro e
consentendole di vedere il volto della
sua futura bambina. Ma si accorgerà ben presto che questa meravigliosa visione
resterà ciò che era, cioè un sogno e che, al contrario, la realtà ha in serbo
per lei un tragico finale.
*** Attenzione:
di
seguito anticipazioni sulla trama (SPOILER) ***
Cosa penso:
Lo spirito del libero arbitrio,
pronto a far danni
ma capace di dare la possibilità
di scegliere
CHI ESSERE.
Leggendo la trama di Libero Arbitrio non potevo mai
sospettare che si potesse trattare di un libro così profondo, di un libro che
poteva trasmettermi così tanto e che avrebbe suscitato in me tante emozioni e
tanti interrogativi…
… in un tardo pomeriggio
mettendomi comoda nel mio “giaciglio” preferito inizia a leggerlo…
Così ho letto la storia di Rebecca ed Ester, amiche di infanzia (sposate, ma sempre unite); ho letto dei
loro tormenti, delle loro angosce… dei loro sogni; di come entrambe desideravano un figlio e mentre Rebecca
affrontava per la seconda volta l’incubo di perdere un figlio non ancora nato,
di sentire una nuova vita dentro di se e poi restare solo con il vuoto…
“Ti porti il fardello ovunque vai”
…Ester vedeva sfumare il suo
“sogno d’infanzia” di poter abbracciare la sua bambina, a causa della sterilità
del marito.
Ho letto di come ognuna di loro
affrontava il proprio dolore avvalendosi del loro LIBERO ARBITRIO e delle conseguenze che esso porta con sé.
QUOTE pag. 12
“Possibile che non mi perdonino, che non capiscano che tutto quello che è stato non poteva non essere?”
Tolstoj
QUOTE pag. 21-22
Io mi ponevo troppe domande ma Ester se ne poneva troppo poche e viveva in bilico fra quello che sarebbe dovuto essere e quello che voleva che fosse.
L’amore o è assoluto o non vale la pena di essere vissuto.
Ho letto anche le storie delle
loro amiche: chi con famiglia, chi con delle speranze e chi di speranze non
aveva più, i ripensamenti, le delusioni… gli sbagli.
E mentre venivo a conoscenza delle
loro storie, mi sono chiesta:
“È possibile vivere la propria
vita in relazione a un sogno?”
Ester era cresciuta con il
desiderio che un giorno avrebbe tenuto fra le braccia quella bambina che una
notte della sua adolescenza sognò e che crescendo le continuava a fare spesso
visita nei sogni dicendole:
“Sei tu la mia mamma? Sei venuta
a prendermi?”
QUOTE pag. 29 - 30
Lei mi chiama… la mia bambina mi vuole e io devo andare a prenderla. La sogno da anni e da sempre è lo stesso sogno. Non posso fingere che non sia una mia responsabilità.
[…] Lei gettava la vita nel momento in cui io la bramavo con tutta me stessa e avrei dato anche la dignità pur di averla.
E poi mi sono chiesta ancora:
“Può il desiderio di avere un
figlio portarti a fare scelte impensabili?
QUOTE pag. 35
Avremmo dovuto cessare di credere che quello che volevamo ci spettasse di diritto e che tutto quel dolore sarebbe stato risarcito con l’esaudirsi del desiderio.
Perché a volte i desideri si avverano e ci si rivoltano contro.
Ho letto la storia di due amiche e dell’amore, dell’affetto, che le
legava capace anche di travalicare lo squarcio del tempo e dei sogni:
QUOTE pag. 7
A ognuno di noi è capitato di sbirciare dal buco della serratura della porta e di rimanere incuriositi o allibiti. Ma chi può affermare che nel momento in cui l’occhio si è posato sulla fessura, un altro mondo, un’altra dimensione, si siano aperti dinanzi a noi, lasciandoci scrutare nel futuro?
Questo libro mi ha fatto
incavolare…
Questo libro mi ha fatto ridere…
Questo libro mi ha emozionata…
Questo libro mi ha commosso…
Libro ben scritto, con una trama
coinvolgente e unica…
CONSIGLIATO!!!
L'ho letto il... 9 Giugno 2011
Di seguito potrete vedere il BOOK TRAILER di "Libero Arbitrio"
INTERVISTA A CATERINA ARMENTANO
1. Ciao Caterina, benvenuta nel mio blog, è un piacere averti qui! Hai
voglia di presentarti?
Il piacere è tutto mio. Desidero ringraziarti per aver accettato di
partecipare al “Blog Tour” e per la tua infinita gentilezza. Di me posso dirti
che sono, da sempre, un’accanite lettrice che si ciba di storie e da altrettanto
tempo ho iniziato a scrivere. Sono un’appassionata di fantasy che scrive storie
che hanno come tema centrale le problematiche sociali. Sono mamma e moglie e mi
barcameno tra lo studio e le mie passioni, cercando di non togliere troppo
tempo alle persone che amo.
2. Quali sono i tuoi autori e libri preferiti e i generi che più ami?
Il mio autore preferito è Dickens. “David Copperfield” e il ciclo delle
storie natalizie le rileggo ancora con passione, avida di scoprire nuovi
segreti. Dickens è il mio maestro, è riuscito a fondere reale e irreale senza
cadere nel grottesco e nel ridicolo. Tolstoj mi ha insegnato a destreggiarmi
tra più personaggi. Adoro la Allende per il realismo
magico di cui sono impregnate le pagine dei suoi racconti. Ho scoperto da pochi
anni Maggiani ( “Il viaggiatore notturno” è uno dei miei romanzi preferiti) e
Riccarelli che mi ha conquistata con “Il Dolore Perfetto”. Tra i grandi
italiani ho molto apprezzato Calvino mentre per quanto riguarda il fantasy sono
una fan della Rowling, di Tolkien e
della Funke. Li considero dei maestri.
3. Hai pubblicato diversi racconti e poesie che hanno riscosso molto
successo e adesso è stato pubblicato il tuo primo romanzo. Com'è stato il
percorso per arrivare alla pubblicazione e cosa ti senti di consigliare agli
autori emergenti?
Devo dire che non è stata una strada molto tortuosa quella che mi ha
condotto alla pubblicazione. La mia prima esperienza risale al 2006 quando ho
dato alle stampe “Il sentiero delle parole” edito Torchio editore, una raccolta
di poesie che mi ha incanalata in un mondo a me sconosciuto. Ero molto restia a
pubblicare, la scrittura per me era una questione privata, avevo la strana
sensazione di mettermi a nudo e questo non mi andava. Sono stata incoraggiata
da un docente universitario e dall’editore che aveva letto alcune mie bozze.
Alla fine, spinta da amici e parenti, mi sono lasciata trascinare e devo dire
che una volta iniziato questo percorso difficilmente si torna indietro. Io non
ho grandi consigli da dare, bisogna capire bene i meccanismi dell’editoria, e
bisogna anche sapere cosa si vuole: fama, successo, denaro? Questo
difficilmente si otterrà scrivendo. Se di contro invece si vuole raccontare una
storia, inviare un messaggio, sentirsi onnipotente in un pugno di carta,
rendere un hobby qualcosa di più allora si può intraprendere questa strada,
perché molti esordienti non sanno che la difficoltà non sta solo nel pubblicare
ma nel “piazzare” il proprio romanzo, nel promuoverlo nei migliori dei modi,
nel trovare librerie disposte a investire su un prodotto non marchiato da un
nome altisonante.
Per quanto riguarda “Libero arbitrio” l’ho pubblicato un anno dopo aver
fatto le dovute correzioni e quando mi è arrivata una proposta, tra tutte, che
ho considerato onesta e fattibile. Sarà che non ho perso tempo a inviare il
romanzo dappertutto ma ho selezionato le case editrice che avevano una collana
inerente al tema trattato, ho localizzato le case editrici non a pagamento e soprattutto quelle piccole
e oneste che non lasciano l’autore in
balia dei propri dubbi e del mondo lì fuori.
4. “Libero Arbitrio” è il tuo primo romanzo. Com’è stato vedere
realizzare questo tuo sogno?
Non voglio sembrare
presuntuosa ma nel momento in cui ho messo il punto della fine al romanzo ho
percepito in me la forte sensazione che sarei riuscita a pubblicarlo. Devo dire
che quando mi è arrivata la mail della 0111 Edizione ero al settimo cielo
perché differiva dalle altre proposte ricevute fino ad allora. Il mio lavoro
era stato ripagato, la mia determinazione era stata ricompensata. L’emozione
più grande l’ho provata nel momento in cui ho avuto la prima copia tra le mani:
ero felice, confusa, entusiasta, ubriaca di emozioni, consapevole anche che il
vero lavoro iniziava da lì.
5. Parlaci di "Libero Arbitrio". Com'è nata l'idea del
romanzo?
L’idea di “Libero arbitrio” è nata circa 11 anni fa leggendo la
“Lettera scarlatta” di Nathaniel Hawthorne. L’autore con la sua storia mi aveva
sommersa di interrogativi, mi aveva bloccato in una realtà compressa, costretta
all’implosione e mentre leggevo mi chiedevo se fosse davvero possibile che una
comunità potesse condizionare le scelte dell’individuo e soprattutto se un’ossessione avesse il potere di trasformare una persona sana e retta in un
individuo mostruoso, modificandone del tutto la personalità. Ho cercato di
proiettare le varie tematiche e problematiche
in un piccolo paese italiano nel 21 secolo … da lì è nato “Libero
arbitrio”.
6. Voce narrante della storia è Rebecca, ma il fulcro del romanzo è
Ester.
Attorno a queste due figure ruotano altre storie, come ad esempio
quella di zia Nina o delle altre amiche.
C’è qualcosa di te in ognuna di loro?
Difficile a dirsi. Ho amato e odiato ognuna di loro. Mentre le plasmavo
mi sono sfuggite di mano e hanno finito di modellarsi da sé. Alcune mi sono state così antipatiche da
temere di far trapelare il tutto attraverso quello che scrivevo, altre volte
avrei voluto che alcune di loro fossero state più risolutive e determinate ma
continuavano imperterrite ad essere se stesse. Con Rebecca condivido le borse
giganti e strapiene, la famiglia numerosa. Con Ester la passione per i libri,
con zia Nina la voglia di migliorare e la capacità di ammettere quando sbaglio
ma sono piccolezze sparse qua e là che potrebbero appartenere a chiunque nel
mondo.
7. Vorrei porti due domande che mi sono posta leggendo “Libero
Arbitrio” (e che sono presenti anche nella mia recenzione):
- è possibile vivere la propria vita in relazione ad un sogno?
- può il desiderio struggente di avere un figlio portarti a fare scelte impossibili?
- può il desiderio struggente di avere un figlio portarti a fare scelte impossibili?
Belle domande! Naturalmente io ti rispondo in base alle mie esperienze
di vita e alle ricerche fatte per poter portare a termine “Libero arbitrio”
soprattutto da un profilo psicologico.
Si può vivere in relazione a un sogno? Davvero subdolo come
“condizionamento”, diremo in molti. Purtroppo però la mente umana è davvero
strana e straordinaria ed è capace di farsi condizionare da cose futili e
improbabili. Un sogno che si insinua con il
sonno e ci distrugge la vita. Fa
paura pensarci ma il nemico non è il sogno in sé bensì il modo in cui
consentiamo al sogno di agire su di noi. Freud disse: “Il sogno è la via
maestra che ci conduce all’inconscio”. Non è altro che la porta che ci consente
di entrare nella parte più nascosta di noi, se attraverso il sogno riusciamo a
svelare i desideri più reconditi della nostra psiche questi certamente faranno
leva su di noi. Poi ogni individuo reagisce in modo diverso.
Per quanto riguarda la seconda domanda posso dirti che non solo è
possibile ma accade così spesso da sembrare quasi uno scherzo. Il desiderio di
avere un figlio porta alcune coppie a comperare un bambino consapevole che è
stato rapito, strappato alla propria famiglia. Il desiderio di avere un figlio
porta molte donne a fare cure pericolose per la propria salute, a intraprendere
viaggi della speranza, a indebitarsi. Il desiderio di avere un figlio piega e
distrugge la coppia se non si è abbastanza forti da vivere il dolore insieme. Naturalmente non è una legge, non è un
assioma ma esiste il desiderio che diventa ossessione. Ci sono molte coppie che
trovano strade alternative, altre che si rassegnano, altre invece che finiscono
preda della depressione e del dolore che vivono come un vero e proprio lutto.
8. C’è qualcosa in particolare
che vorresti far sapere a chi leggerà “Libero Arbitrio”?
Ti ringrazio per questa domanda “aperta” mi consente di spiegare
“Libero arbitrio” attraverso due volti: quello dell’autore e quello del
lettore. Qualche giorno fa ho ricevuto una mail in cui mi veniva spiegato da un
lettore che “Libero arbitrio” non è un romanzo dedicato alla maternità perché
non tratta temi quali pannolini, biberon e depressione post partum. La definizione maternità legata a “Libero arbitrio”, per
questo lettore, appare riduttivo. Io vorrei dire a chi si accingerà a leggere
il mio romanzo di non aspettarsi una storia “mammesca” e tantomeno un romanzo
incentrato su un’unica tematica. La maternità regge la trama facendo da perno all’ossessione, ai condizionamenti sociali,
alla violenza sulle donne, all’integrazione sociale, all’inadeguatezza
nell’interpretare uno status, ai pregiudizi, alla depressione, all’amore,
all’amicizia, all’illusione. Sì è vero le argomentazioni sono tante e ricche
come tanti sono i personaggi che si sviluppano all’interno della storia ma
l’uno non esclude l’altro e ho fatto in modo, non tanto da scrittrice ma da
accanite lettrice, di non appesantire le vicende ma di svolgerle capitolo per
capitolo come fossero racconti a sé
stanti. La storia che ho scritto non è dedicata solo ed esclusivamente
alle donne, io ho voluto creare qualcosa, ho voluto defibrillare alcune parole
per il piacere della scoperta, per raccontare per inventarmi vicende e racconti
senza distinzione di sesso, età o quant’altro. In più volevo aggiungere che
dietro al termine “maternità” si cela un universo molto più ampio di pannolini
e biberon, essere madre non significa partorire un cucciolo, trascorrere notti
insonne, ci sono molte donne con il cuore da mamma che non partoriranno mai un
bambino e donne spregiudicate e senza scrupoli che non solo mettono al mondo
delle creaturine ma sanno anche come
distruggergli la vita. ( Senza voler fare retorica o essere scontata.
9. Hai altri “lavori in cantiere”?
Sì. Sto lavorando a due romanzi. Uno fantasy e l’altro di narrativa,
entrambi con tematiche molto forti e avvincenti. Spero di riuscire a portarli a
termine perché il tempo da dedicare alla scrittura è davvero poco, con una
bimba piccola e lo studio la vita si fa piena.
10. Non voglio più stressarti oltre ma hai qualcosa da aggiungere?
Prima di tutto ti ringrazio per le domande interessanti e per lo spazio
che mi hai dedicato. Mi hai dato la possibilità di esprimermi liberamente e
questo per me è molto importante, è un modo diretto per poter arrivare ai
lettori. Vorrei aggiungere poche cose :“Libero arbitrio” è edito dalla 0111
Edizioni, una casa editrice seria ma piccola e quindi i tempi d’attesa nelle
librerie sono un po’ lunghi. Per questo
vi consiglio, a chi fosse interessato ad acquistare il romanzo, di rivolgervi al proprio libraio di fiducia
oppure di utilizzare i siti come IBS,
WEBSTER.IT, LIBRERIAUNIVERSITARIA.IT, e IL CLUB DEI LETTORI quest’ultimo apporterà uno sconto sul prezzo di copertina.
In più vi invito a fare un salto nel mio blog,
http://caterinaarmentano.splinder.com/ dove troverete tutte le
informazioni sul mio romanzo ma soprattutto curiosità, interviste, recensioni
sulle novità letterarie, cinematografiche e anche del mio percorso di
scrittura. E per finire a chi passa da
qui anche solo per curiosità auguro: “BUON LIBERO ARBITRIO”.
UNO STRALCIO DEL ROMANZO
“Io la guardavo ridere. La guardavo muoversi nel suo corpo di carne
mentre il suo spirito si ribellava e tentava la fuga. I suoi occhi erano sbarre
di una prigione asettica da dove uno spirito in agonia urlava di essere
liberato.
La fissavo con misurata attenzione e il mio cuore si contorceva, si
vendicava di quella mia insana tranquillità che notava la scheggia nell’occhio
altrui e non rivelava la trave nel mio, ma l’elaborazione del tutto non era
ancora finita ed entrambe avremmo dovuto montare pezzi di un puzzle che
ritraeva la nostra carneficina.
Avremmo dovuto smettere di flagellarci ma soprattutto avremmo dovuto
cessare di credere che quello che volevamo ci spettasse di diritto e che tutto
quel dolore sarebbe stato risarcito con l’esaudirsi del desiderio. Perché a
volte i desideri si avverano e ci si rivoltano contro.”
Infine potete porre le vostre
domande a Caterina Armentano, che sarà lieta di rispondervi.
Mi congedo ricordandovi la
prossima tappa del blog tour che sarà il 9 Luglio nel blog di Giada “La mia
passione? I libri”.
ALLA PROSSIMA!!!
Ottima la scelta dello stralcio... piace molto anche a me!
RispondiEliminaCaterina è stata fantastica anche in quest'intervista! ;)
Grazie Black per la recensione, nuova particolare direi, davvero interessante. Sono felice che Libero arbitrio abbia smosso qualcosa di così forte in te. Un abbraccio :)
RispondiElimina@Sara: si questo pezzo è uno dei più belli dell'intero libro...
RispondiElimina@Caterina: mi fa piacere che la recensione ti sia piaciuto ma è tutto merito del tuo libro...
Ancora complimenti!!!