"L'ordine occulto degl Alchimisti" di Karen Mahoney:
Una congrega misteriosa custodisce il segreto dell'immortalità.
Quando Donna aveva solo sette anni, una terribile
avventura nel bosco la segnò per sempre: una notte suo padre venne
ucciso, sua madre impazzì e lei riportò delle ferite gravissime. Il
ricordo di quella tragedia è impresso sulla sua pelle, nei tatuaggi che
le ricoprono interamente le mani, ricostruite grazie alla magia. Per
questo Donna è costretta a indossare sempre lunghi guanti e a tenersi in
disparte. Solo l’affetto di Navin Sharma, il suo migliore amico, la
salva dalla pazzia. Una sera però Donna conosce Xan, un
ragazzo schivo
quanto lei, che ha sulla schiena due vistose cicatrici, come se gli
fossero state rimosse delle ali. Per qualche strano motivo, Donna sente
di potersi fidare di lui, così, quando Navin viene rapito dai malvagi
elfi oscuri, la ragazza rivela a Xan ciò che non ha mai detto a nessuno:
lei è il più giovane membro dell’Ordine del Drago, una congrega di
alchimisti che ha il compito di proteggere gli umani e custodisce il
segreto dell’immortalità. Ora però si trova di fronte a una scelta
difficile, perché l’unico modo per salvare Navin è tradire l’Ordine,
cedendo l’ultima ampolla dell’elisir di lunga vita...
COVER ORIGINALE |
Cosa penso:
Mi mancano poco più di una quarantina di pagine, ormai manca poco alla fine e lo finirò ma, scusate la schiettezza, questo libro è stato di una noia mortale.
Ultimamente non ci azzecco più di tanto: orami non riesco a contare le volte in cui ho desiderato un libro che aveva riscosso parecchio successo in altri paesi e poi per me si è rivelato una vera delusione.
Forse è il periodo, ultimamente un periodaccio veramente nero, non lo so, ma questo libro mi ha messo di malumore sin dalle prime pagine.
Non c’è stata quella “scintilla”, quella “non so cosa”, che scocca nel momento in cui prendo un libro tra le mani e mi cattura totalmente facendomi perdere tra le sue pagine, nella storia che mi racconta e lasciandomi libera solo nel momento in cui non ci sono più pagine da sfogliare, lasciandomi avida di saperne ancora di più e bramosa di una possibile continuazione…
Ahimè con “L’ordine occulto degli Alchimisti” tutto questo non è successo…
È un libro morto… arido… vuoto.
Peccato, perché dalla trama prometteva bene: ennesima novità Y.A. che si discosta da vampiri e compagnia bella… un argomento nuovo e innovativo che se fosse stato curato un pò meglio… bé effettivamente magari un bel più di un pò… ne sarebbe venuta fuori una gran storia… pensate non c’è neanche il liceo… ok effettivamente c’è il liceo, ma non è più frequentato dalla nostra protagonista.
La tematica stessa che viene trattata, l’Alchimia, un argomento davvero affascinante se la spiegazione di essa non mi avesse confuso più di tanto…
Ok, ok, magari qui c’entra un tantino… ok, ok, magari un pò più di un tantino… la mia incapacità di stare concentrata nel momento in cui ci sono descrizione troppo astratte… idem con i numeri, ma qui per fortuna non ci sono numeri… oddio, pensate a cosa ne sarebbe stato del mio povero cervello… ok sto divagando…
Comunque sia questo libro oltre ad avermi annoiata mi ha pure confuso… e siamo già a due punti negativi.
Altro problema che sto riscontrando ultimamente nelle mie letture: perché, dico perché, le autrici hanno una premura pazzesca nell’accelerare gli eventi?
Il romanzo inizia con una festa di adolescenti in una villa. Tra gli invitati troviamo Donna Underwood, protagonista di questo romanzo, e il suo migliore amico Navin Sharman, lui ben integrato tra i suoi amici e compagni di scuola, lei – guarda caso - NO…
Questo la porta ad isolarsi e si apparta in una stanza nel piano di sopra…
Una finestra aperta entra nel suo campo visivo, la varca e si ritrova su un balcone con annessa una scaletta che la porta sul terrazzino…
Qui vi trova il bellissimo e affascinante proprietario di casa, Alexander Grayson, “per gli amici” Xan, e subito tra i due succede qualcosa, scocca la scintilla – bé nel vero senso della parola in questo caso – e iniziano a provare subito interesse l’uno per l’altra, lei fa addirittura dei pensieri sconci su Xan, guarda caso colti non si sa come da quest’ultimo e tutto questo a una manciata di pagine dall’inizio, nelle prime trenta pagine, solo al secondo capitolo.
Ma perché, perché questa premura del cavolo…
Ma queste autrici esordienti si sono scordate cosa sia la suspance?
O meglio ancora, sanno il significato di questa parola?
Punto a favore sono le pagine riguardanti il diario di Donna: a differenza del resto del romanzo che è scritto in terza persona, le pagine del diario sono scritte in prima persona dove la protagonista ricostruisce, racconta quello che le accadde in passato, ma non solo… e come se l’autrice volesse affidare direttamente a Donna, come quasi a non voler invadere la sua sfera privata, quella riguardante i suoi pensieri, i suoi segreti, il suo intimo, il compito di parlare di essi… vedi ad esempio la pagina del diario dedicata alla visita fatta da Donna alla madre, rinchiusa in un manicomio: le sensazioni, i disagi, i dolori, che solo una figlia può provare nel vedere la madre così ridotta e sapere che non può fare nulla, o quasi, per salvarla dal suo tormento…
Si queste manciate di pagine mi sono piaciute!!!
Verso gli ultimi capitoli la storia sale leggermente di tono: vuoi che entri in gioco un po’ di azione, vuoi che i cattivi stiano saltando fuori, vuoi che “i buoni” non siano in realtà tali, una marcia in più la prende negli ultimi capitoli, la qual cosa mi fa ben sperare sul seguito di questa serie e mi convince sempre di più dell’idea che mi sono fatta circa a metà libro: questo romanzo sembrerebbe solo la parentesi iniziale (ecco perché all’inizio l’ho definito vuoto, privo di contenuto… dopotutto le parentesi da sole sono prive di contenuti, ma che presto verranno arricchite con essi) di quello che poi sarà il vero fulcro della serie; è come se la Mahoney ci stesse preparando per quello che poi avverrà dopo… se così fosse cambierebbe e di molto il mio parere su questo romanzo, ma questo ve lo saprò dire solo dopo aver letto gli altri libri della serie.
Per il momento il mio parere rimane invariato, cioè quello che ne è venuto fuori dopo pochi capitoli: un romanzo senza lode e senza infamia, con un voto mediocre, ma che ha in se delle possibilità.
Mi dispiace ma altro non posso dire, al momento non mi ha convinta più di tanto… inseguito non so.
Per me…
SCONSIGLIATO CON RISERVA*…
*CON RISERVA: può essere che il mio parere in seguito cambi.
Ultimamente non ci azzecco più di tanto: orami non riesco a contare le volte in cui ho desiderato un libro che aveva riscosso parecchio successo in altri paesi e poi per me si è rivelato una vera delusione.
Forse è il periodo, ultimamente un periodaccio veramente nero, non lo so, ma questo libro mi ha messo di malumore sin dalle prime pagine.
Non c’è stata quella “scintilla”, quella “non so cosa”, che scocca nel momento in cui prendo un libro tra le mani e mi cattura totalmente facendomi perdere tra le sue pagine, nella storia che mi racconta e lasciandomi libera solo nel momento in cui non ci sono più pagine da sfogliare, lasciandomi avida di saperne ancora di più e bramosa di una possibile continuazione…
Ahimè con “L’ordine occulto degli Alchimisti” tutto questo non è successo…
È un libro morto… arido… vuoto.
Peccato, perché dalla trama prometteva bene: ennesima novità Y.A. che si discosta da vampiri e compagnia bella… un argomento nuovo e innovativo che se fosse stato curato un pò meglio… bé effettivamente magari un bel più di un pò… ne sarebbe venuta fuori una gran storia… pensate non c’è neanche il liceo… ok effettivamente c’è il liceo, ma non è più frequentato dalla nostra protagonista.
La tematica stessa che viene trattata, l’Alchimia, un argomento davvero affascinante se la spiegazione di essa non mi avesse confuso più di tanto…
Ok, ok, magari qui c’entra un tantino… ok, ok, magari un pò più di un tantino… la mia incapacità di stare concentrata nel momento in cui ci sono descrizione troppo astratte… idem con i numeri, ma qui per fortuna non ci sono numeri… oddio, pensate a cosa ne sarebbe stato del mio povero cervello… ok sto divagando…
Comunque sia questo libro oltre ad avermi annoiata mi ha pure confuso… e siamo già a due punti negativi.
Altro problema che sto riscontrando ultimamente nelle mie letture: perché, dico perché, le autrici hanno una premura pazzesca nell’accelerare gli eventi?
Il romanzo inizia con una festa di adolescenti in una villa. Tra gli invitati troviamo Donna Underwood, protagonista di questo romanzo, e il suo migliore amico Navin Sharman, lui ben integrato tra i suoi amici e compagni di scuola, lei – guarda caso - NO…
Questo la porta ad isolarsi e si apparta in una stanza nel piano di sopra…
Una finestra aperta entra nel suo campo visivo, la varca e si ritrova su un balcone con annessa una scaletta che la porta sul terrazzino…
Qui vi trova il bellissimo e affascinante proprietario di casa, Alexander Grayson, “per gli amici” Xan, e subito tra i due succede qualcosa, scocca la scintilla – bé nel vero senso della parola in questo caso – e iniziano a provare subito interesse l’uno per l’altra, lei fa addirittura dei pensieri sconci su Xan, guarda caso colti non si sa come da quest’ultimo e tutto questo a una manciata di pagine dall’inizio, nelle prime trenta pagine, solo al secondo capitolo.
Ma perché, perché questa premura del cavolo…
Ma queste autrici esordienti si sono scordate cosa sia la suspance?
O meglio ancora, sanno il significato di questa parola?
Punto a favore sono le pagine riguardanti il diario di Donna: a differenza del resto del romanzo che è scritto in terza persona, le pagine del diario sono scritte in prima persona dove la protagonista ricostruisce, racconta quello che le accadde in passato, ma non solo… e come se l’autrice volesse affidare direttamente a Donna, come quasi a non voler invadere la sua sfera privata, quella riguardante i suoi pensieri, i suoi segreti, il suo intimo, il compito di parlare di essi… vedi ad esempio la pagina del diario dedicata alla visita fatta da Donna alla madre, rinchiusa in un manicomio: le sensazioni, i disagi, i dolori, che solo una figlia può provare nel vedere la madre così ridotta e sapere che non può fare nulla, o quasi, per salvarla dal suo tormento…
Si queste manciate di pagine mi sono piaciute!!!
Verso gli ultimi capitoli la storia sale leggermente di tono: vuoi che entri in gioco un po’ di azione, vuoi che i cattivi stiano saltando fuori, vuoi che “i buoni” non siano in realtà tali, una marcia in più la prende negli ultimi capitoli, la qual cosa mi fa ben sperare sul seguito di questa serie e mi convince sempre di più dell’idea che mi sono fatta circa a metà libro: questo romanzo sembrerebbe solo la parentesi iniziale (ecco perché all’inizio l’ho definito vuoto, privo di contenuto… dopotutto le parentesi da sole sono prive di contenuti, ma che presto verranno arricchite con essi) di quello che poi sarà il vero fulcro della serie; è come se la Mahoney ci stesse preparando per quello che poi avverrà dopo… se così fosse cambierebbe e di molto il mio parere su questo romanzo, ma questo ve lo saprò dire solo dopo aver letto gli altri libri della serie.
Per il momento il mio parere rimane invariato, cioè quello che ne è venuto fuori dopo pochi capitoli: un romanzo senza lode e senza infamia, con un voto mediocre, ma che ha in se delle possibilità.
Mi dispiace ma altro non posso dire, al momento non mi ha convinta più di tanto… inseguito non so.
Per me…
SCONSIGLIATO CON RISERVA*…
*CON RISERVA: può essere che il mio parere in seguito cambi.
L'ho letto il... 18 Marzo 2012
mm..devo dire che non sono ferrata come te sull'alchimia.. e i maghi non sono proprio il mio genere.. ci penserò su..
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