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lunedì 28 maggio 2012

RECENSIONE: "RED LOVE. ROSSO COME IL SANGUE. FREDDO COME L'ACCIAIO"

"Red Love. Rosso come il sangue, freddo come l'acciaio" di Kady Cross:

Londra, 1897. Un uomo, conosciuto come il Macchinista, è il regista occulto di una serie di strani crimini commessi da macchine. Griffin King, il Duca di Greythorne, è determinato a scoprire la sua identità e a sventare i suoi piani con l’aiuto degli amici Sam, Emily e Jasper. Ma il Duca decide di rivolgersi anche a Finley Jayne, una ragazza con un lato oscuro e in possesso di una forza fisica soprannaturale, che stravolgerà la sua
COVER ORIGINALE
esistenza. Finley è bella, intrigante e sensuale, e non tutti, all’interno del gruppo al quale si è unita, sono pronti ad accettarla. Intanto i piani orchestrati dal Macchinista diventano sempre più pericolosi: il Duca e Finley riusciranno a fermarlo prima che sia troppo tardi? Red Love. Rosso come il sangue, freddo come l’acciaio è un elegante thriller ambientato nella Londra vittoriana, con una protagonista esuberante, invenzioni tecnologiche da brivido e turbolenti triangoli amorosi. 


*** Attenzione:
di seguito anticipazioni sulla trama (SPOILER) ***

Cosa penso:

Con “Red Love. Rosso come il sangue, freddo come l’acciaio”, approda anche in Italia la serie “The Steampunk Chronicle” di Kady Cross…
e io potevo mai lasciarmelo scappare?
Domanda idiota… vero???

Ambientato nella Londra di fine ‘800 – constatazione stupida, visto che il genere steampunk è sempre ambientato nella Londra di fine ‘800… o comunque alla fine dell’‘800 - questo primo capitolo delle serie vede come protagonista Finley Jane, una ragazza di sedici anni, all’apparenza normale.
Già, all’apparenza, perché Finley è tutto fuorché normale.
Nata con una forza fuori dal comune, solo con l’adolescenza si renderà conto di questo suo dono… O MALEDIZIONE?
Finley ha una doppia natura: quando ha paura, quando si sente minacciata, quando non ha più nessuna via di scampo, in lei insorge una sorta di alter ego, quella parte di lei che le fa più paura e che non riesce a controllare… un MOSTRO.
Sarà proprio “grazie” all’insorgere del suo alter ego, venutale in aiuto per difenderla da una minaccia di molestia, che Finley andrà incontro al suo futuro.
Durante una fuga da una casa di un ricco e arrogante signore, Finley entrerà in contatto, o forse dovrei dire in collisione, con Griffin King, il Duca di Greythorne.
Griffin resterà totalmente colpito da questa strana ragazza – colpito in tutti i sensi – che è sbucata fuori dal nulla ed è stata investita dal suo veicolo, tanto da darle riparo nella sua tenuta.
Accolta nell’elegante dimora del Duca di Greythorne, l’ultima cosa che Finley vuole è quella di fare del male ai suoi abitanti, persone che l’hanno accolta a braccia aperte “senza se e senza ma”… bé forse non proprio tutti.
In questa casa Finley entrerà in contatto con un nuovo mondo, con strani marchingegni e con ragazzi che sono “strani” quanto lei, ma ancor di più, sarà attratta dallo strano nonché bellissimo Duca di Greythorne.
Perché Griffin l’ha accolta a braccia aperte?
Perché non teme che la sua doppia natura possa nuocerlo in qualche modo?
E soprattutto, perché il suo “lato diabolico” si tranquillizza al suono della sua voce?
Ma a contendersi il cuore di Finley, non ci sarà solo Griffin.
Un altro giocatore entrerà in campo: il subdolo mascalzone Jack Dandy, tanto attraente quanto malvagio, affascinato anche lui da Finley e ricambiato dal suo alter ego.
Altri personaggi hanno contribuito a dare tono – se pur minimo… spiegherò dopo – alla storia: Sam amico d’infanzia di Griffin dotato di una forza unica, la dolcissima Emily dotata di un’intelligenza fuori dal comune e con la capacità di saper parlare alle macchine, Jasper il cowboy di San Francisco bravo con le pistole e dotato di una velocità fuori del normale, e infine Cordelia, la zia di Griffin, con il dono della telepatia.
E non dimentichiamoci il nemico giurato di questo eclettico gruppo di amici: Il Macchinista, colui che dona il raziocinio alle macchine, rendendole delle vere e proprie armi micidiali…

Dunque…
Il libro diciamo che mi è piaciuto, ma…
Ma non c’è stata nessuna scintilla, è una storia… e basta.
Non mi ha trasmesso niente, non mi ha toccato più di tanto, benché pieno di contenuti è un libro arido, vuoto…
La trama prometteva davvero bene e, in effetti, gli elementi c’erano tutti per renderlo davvero un gran bel libro, ma mentre leggevo mi sentivo come se fossi stata su un’altalena: c’erano momenti in cui la storia saliva su di tono, mi prendeva e mi lasciava bene sperare… ma altri momenti, la maggior parte, la storia subiva una repentina impicchiata verso il basso, divenendo a tratti anche un po’ noiosa.
Ripeto, gli elementi c’erano tutti: lo steampunk, strane macchine con fattezze antropomorfe, ragazzi dotati di strani poteri - da come si legge dal retro della cover, la storia sembra davvero un strano connubio “Tra X-men e Transformers” - e infine, il classico triangolo amoroso – poco e niente in realtà – tutto questo avrebbe dovuto rendere questa storia davvero incredibile… ma niente.
Non mi sento di bocciarlo del tutto, resta da vedere l’evolversi della serie nei restanti libri, ma “Red Love. Rosso come il sangue, freddo come l’acciaio” si è rivelato molto al disotto delle mie aspettative.
Così come non mi sento di bocciarlo, non mi sento né di CONSIGLIARLO né di SCONSIGLIARLO
Vi giuro mi ha lasciato totalmente basita che non saprei davvero che parte prendere.
Ho trovato difficoltà anche a scrivere questa recensione.

Mettiamola, così: leggendo la mia recensione sicuramente vi sareste fatti già un’idea – in poche parole la mia idea - ma non prendetela come oro colato. Leggete altre recensioni, leggete altri pareri e poi decidete, perché tutto sommato penso che a questa serie bisogna darle una possibilità, dopotutto il potenziale c’è.
Quindi…
A VOI LA SCELTA!!!

L'ho letto il... 20 Maggio 2012
GIUDIZIO:

5 commenti:

  1. Oh, bene....adesso sono sollevata! Da me ha preso 4--, forse essendo il primo (introduttivo) è sotto tono....speriamo nei successivi! Sai che ho scoperto, che c'è un'analogia con il racconto di Paul De Filippo (Vittoria) dentro "steampunk trilogy del 1995....lì un tritone prendeva le sembianze della regina Vittoria e la sostituiva a corte....
    Penso avrai trovato svariate similitudini con La stirpe....

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    1. Bé, si il genere è quello, quindi il paragone con "La stirpre" regge, ma solo per l'appartenenza allo stesso genere, poi per il resto non c'entrano nulla.
      "La stirpe" mi è piaciuto, questo non lo so sinceramente.

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  2. Nonostante la tua recensione, anche se fosse stata totalmente negativa mi piace talmente tanto la trama che vorrei leggerlo ugualmente! :-)

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  3. noooo triste delusione! non mi aspettavo questo mezzo flop.. diciamo che finisce in fondo all'ordine di lettura ma senza scomparire dalla lista.. grande blake! sempre stupenda!>__-

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    1. @micia... fai bene a non lasciartelo scappare, bisogna dargli una possibilità.

      @Saya... come ho detto a micia, non scartare questo libro a priori. Anche se io avessi letto una recensione negativa, l'avrei comprato comunque, il potenziale c'è. Comunque Saya, tienilo sempre in lista e leggi qualche altra recensione, magari un altro parere ti aiuterà a decidere meglio.

      Un bacio a tutte ragazze!!!

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