"Schegge di me" di Tahereh Mafi:
“Non so dove mi trovo. So solo che mi hanno portato qui in un
furgone bianco e che il viaggio è durato 6 ore e 37 minuti. So che mi
hanno ammanettato al sedile. So che mi hanno legato alla sedia. So
che non ho pianto quando mi hanno portata via. So che il cielo cade
tutti i giorni...”
Juliette è segregata da 264 giorni in una cella di 16
metri quadrati. Non può parlare con nessuno, e nessuno deve
avvicinarla, perché ha un potere terribile: se tocca una persona la
uccide. Agli occhi dell’organizzazione che l’ha rapita il suo potere è
un’arma stupefacente, per lei è una maledizione che la condanna a
notti tormentate e a una vitaCOVER ORIGINALE |
Cosa penso:
C’è così tanta libertà nell’ignoranza…
Non ho parole per esprimere il mio apprezzamento per questo fantastico libro.
Se ci fossero state ancora pagine, l’avrei continuato a leggere, leggere, leggere all’infinito… ma è finito troppo in fretta, troppo in fretta sono arrivata all’ultima pagina, troppo in fretta ho dovuto smettere di leggere dei protagonisti, troppo in fretta mi sono distaccata da essi, lasciando in me solo un eco delle loro avventure, vicissitudini, con la promessa remota di un possibile rincontro…
La poesia che l’autrice ha saputo creare con questo libro ha qual cosa di unico, di sublime.
Ammalia il lettore con le sue parole, lo cattura nel suo mondo e lo rende parte attiva degli eventi.
Juliette ha un dono
QUOTE pg. 20-21
Quando le persone mi toccano accadono delle cose. Cose strane. Cose brutte. Cose che hanno a che fare con la morte. Non ricordo il calore di un abbraccio. Nella braccia ho il dolore di un inesorabile, gelido isolamento. Neanche mia madre poteva stringermi a sé. Mio padre non poteva riscaldare le mie mani gelate. Vivo in un mondo fatto di nulla.
Chi osa sola sfiorarla anche per sbaglio, subisce atroci sofferenze che si posso protrarre fino alla morte se il contatto è prolungato.
Una vita fatta di solitudine, sin da quand’era bambina, fino a quel fatidico giorno di tre anni prima in cui fu internata in un carcere prima e in un manicomio dopo, dove il suo unico contatto con la realtà era una finestra su un mondo appannato e sbiadito e la sua unica compagnia un “quadernetto, una penna e i numeri che le frullavano in testa”.
E così che Juliette passa le sue giornate, isolata in una cella di un manicomio, aspettando con rassegnazione la sua inesorabile sorte.
Ma proprio quando pensa di non farcela più, nella sua cella viene introdotto un secondo detenuto: un bellissimo ragazzo con capelli castono scuro e gli occhi della più bella tonalità del cielo di notte.
“
Lui è Adam e presto, contro ogni aspettativa di Juliette, si rivelerà un alleato importante e il degno deterrente del suo cuore e colui che potrà finalmente sciogliere il gelo di solitudine che ha accompagnato Juliette per tutta la sua vita.
L’unico –
QUOTE pg. 216
“Credo che sia la prima volta che ti sento ridere”.
È la dura verità, e non posso che rispondere sinceramente. La curva del mio sorriso si trasforma in una linea dritta.
“Le risate nascono dalla vita. […] E non avevo mai vissuto davvero, prima di adesso”
Ma la felicità e ancora lontana per Juliette…
C’è qualcun altro che la vuole tutta per se…
Per il suo potere…
Per il suo aspetto…
Per il suo corpo…
Warner è il suo nome, e sarà intenzionato più che mai a tenersi Juliette sotto il suo giogo.
Questo libro mi ha incantata come pochi fino adesso hanno saputo fare.
Non facevo altro che divorare le pagine e così è finito in fretta… troppo in fretta.
Ripeto, non ci sono parole adatte per poter descrivere questo libro: bello, coinvolgente, seducente, ammaliante, emozionante, struggente…
Ci ritroviamo catapultati sin dalla prima parola nella mente confusa, quasi maniacale e ossessiva, di Juliette: la sua è una mente fatta di ripetizioni, parole appena pensate e subito cancellate dalla sua coscienza, parole che se solo sussurrate sarebbero proibite; la sua mente, in cui si affastellano solo ricordi che in realtà vorrebbe solo cancellare, dimenticare, donarli all’oblio, perché non fanno altro che accrescere la sua consapevolezza di essere un mostro, uno scherzo della natura… non fanno altro che accrescere la sua solitudine… il suo bisogno di essere solo accettata.
La solitudine di Juliette è stata qualcosa che mi ha toccato profondamente, e io, che sono cresciuta circondata da affetti, dove gli abbracci sono e sono stati all’ordine del giorno, l’ho sentita vicina.
Mi sono immedesimata in lei, e mi sono sentita persa.
Tahereh Mafi ha avuto la capacità di far uscire non solo Juliette, ma anche gli altri personaggi, fuori dalla parole, rendendoli reali e concreti; come reale e concreto sembra anche il mondo che ha creato, l’aria che vi si respira, gli stati d’animo dei suoi personaggi.
Così li ha estirpati dalle pagine e li ha concretizzati al mio fianco e io, attenta ascoltatrice e avida di curiosità, sono rimasta ad ascoltarli per ore, lasciandomi incantare e coinvolgere dalla loro parole…
CONSIGLIATO!!!
L'ho letto il... 02 Giugno 2012
GIUDIZIO: 1/2
cara le tue recensioni mi piacciono sempre un sacco anche se questa volta devo dissentire! come storia di partenza il libro era perfetto.. secondo me si è rovinato quando ha messo in mezzo il luogo finale in cui si ritrovano tutti -puntini puntini x non fare spoiler- li mi pareva più serie tv fantascentifica..e purtroppo con me cascano male. diciamo che aspetterò di leggere il secondo per potermi dilungare di più, però davvero non mi aspettavo che risolvesse la cosa del suo dono in modo così banale! concordo cmq con te sul fatto di averlo divorato!^__^ baciuz e buona giornata!
RispondiEliminaHo letto anche la recensione di Saya e devo ammettere che ora sono un pò confusa! Probabilmente alla fine lo leggerò perché la trama mi ha incantata già al primo sguardo... e quando tu Blake rimani senza parole per descrivere un libro significa proprio che merita di essere letto! :)
RispondiEliminaBella recensione! Bacio
Buon dì Ragazze!!!
RispondiElimina@Saya... ho visto che hai scritto la recensione su "Schegge di me", ma per una mia cosa personale, forse per non farmi fuorviare da altre recensione, non le leggo mai subito prima di scrivere le mie... ma tranquilla che tra poco passo da te - sono curiosissima di sapere cosa ne pensi.
Non so, a me il finale non mi è dispiaciuto più di tanto, fa presagire gioie e dolori...
a tal proposito @Sara, non posso fare altro che consigliartelo.
"Schegge di me" ha preso strade impensabili, è stato imprevedibile, originale, unico e a tratti, per i suoi contenuti, avrei avitato la lettura ai più giovani... e anche se il finale non può piacere, effettivamente non dò torto a Saya per questo, mi ha spiazzato, tutto potevo immaginare tranne che quel risvolto.
Il mio consiglio è quello di non lascirsi scappare assolitissimamente questa lettura.
STRACONSIGLIATISSIMA!!!
Un bacio ragazze!!!
^___^
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