"Caccia alle Fate" di Kiersten White:
È difficile avere una vita normale quando si ha il
dono di riconoscere gli esseri sovrannaturali al primo sguardo. Ma
Evie, dopo tante bizzarre avventure, vuole provare a vivere davvero come
ogni ragazza della sua età. Questa nuova esperienza però si rivela da
subito noiosissima e così, quando l’Agenzia Internazionale per il
Contenimento del Paranormale le offre di tornare a lavorare, Evie coglie
l’occasione al volo. Ma dopo una serie di missioni disastrose, non è
più sicura di aver fatto la scelta giusta. A sciogliere ogni dubbio e a
scombussolare il suo cuore tormentato arriva Reth, che riappare dal
nulla in tutta la sua sfavillante bellezza fatata. Il suo ex, perfido e
insidioso, è tornato per portarle devastanti rivelazioni sul suo passato
e l’inquietante notizia di un’imminente battaglia fra le corti delle
fate. Una guerra che può far precipitare nel caos l’intero mondo del
sovrannaturale, e in cui Evie sembra avere un ruolo fondamentale: lei è
davvero troppo speciale per essere normale.
La divertentissima trilogia iniziata con Paranormalmente continua con questo romanzo brillante, originale, romantico e pieno di colpi di scena. Impossibile non innamorarsene.
Se il primo libro mi aveva lasciato indifferente, non tanto per la trama, di per sé originale, ma più che per altro per quello che mi aveva trasmesso, cioè niente, “Caccia alle fate” acquista qualche punto in più a mio avviso, poiché a differenza del primo capitolo della serie, ha qualcosa in più, tra gli eventi, tra il ritmo della narrazione, tra mondi fantastici… insomma c’è un più in ogni cosa che lo differenzia da “Paranormalmente”.
Ok!!! Il pensiero è un po’ confuso e ingarbugliato…
Procediamo con ordine:
Gli eventi riprendono circa sei mesi dopo la conclusione di “Paranormalmente”, quindi ritroviamo Evie alle prese con la sua vita “normale”, che si alterna tra il liceo - avere finalmente un armadietto tutto per sé, le lezioni mortalmente noiose -, il lavoro alla tavola calda - luogo di ritrovo di tutti i paranormali della zona nonché proprietà del padre di Preston, ex agente dell’AICP - e la sua relazione con Preston – che sembra procedere a gonfie vele.
Ma questa apparenza di tranquillità non può durare allungo, infatti…
Evie viene contattata da Requel, il responsabile dell’AICP e la persona a lei più vicina, l’unica madre che abbia mai conosciuto, per un reintegro parziale nel centro. E se in un primo momento Evie è restia ad accettare, una serie di eventi la porteranno a scegliere di ritornare a lavorare per l’AICP.
Uno di questa “serie di eventi” porta il nome di Jack, un suo coetaneo umano integrato nel centro in quanto ha la capacità di saper usare il Sentiero della Fate.
E se da un lato il temperamento giocoso di Jack innervosisce Evie – e non solo lei – dall’altro inizierà a trovare piacevole la sua compagnia, in quanto vista come svago dai suoi tormenti e, soprattutto, perché con Jack sentirà una sorta di affinità che neanche con Preston riesce ad avvertire: essere stati cresciuti lontano dalle proprie famiglie, essere stati assunti dal Centro in giovane età.
Jack, le farà provare la libertà che le era stata sempre negata nel Centro.
Assieme a lui visiterà il mondo delle fate, un luogo che per lei era sempre stato visto come un posto di perdizione da cui doveva mantenersi alla larga; andrà da un Paese all’altro solo varcando una semplice porta magica.
Inutile dire che questo suo nuovo amico non va molto a genio a Preston.
Infatti, la nuova frequentazione di Evie ingelosirà, e non poco, il nostro caro “Ragazzo Acqua”.
Rifarà nuovamente la sua comparsa Reth, la fata ex ragazzo di Evie, che porterà con sé il suo fascino, la sua persuasione innata e verità veramente sconvolgenti…
Ma il senso di libertà e di spensieratezza di Evie sarà destinato a finire, perché non sempre le persone di cui ci fidiamo sono quello che dicono di essere…
Mentre gran parte degli eventi narrati in “Paranormalmente” si svolgevano all’interno del centro, rendendo la storia un tantino claustrofobica e a tratti anche noiosa, insomma non succede niente di ché se non all’ultimo, in “Caccia alle fate” sin dall’inizio si avverte un nuovo ritmo nella narrazione di gran lunga diverso a quello del primo libro.
PRIMO, la storia per fortuna non ha più quella staticità riscontrata nel primo libro: i luoghi cambiano, le città cambiano… i mondi cambiano;
SECONDO, altri personaggi vengono chiamati in causa, ognuno con le sue particolarità, ognuno con le sue caratteristiche, ognuno con le sue verità;
TERZO, si inizia a conoscere qualcosa in più sulla vera natura di Evie e del suo ruolo in quanto Figlia del Vuoto;
QUARTO, finalmente viene messo un po’ più di pepe nella storia tra Evie e Preston: non sono solo baci e carezze e paroline dolci del tipo da far cadere il latte alle ginocchia, ma iniziano ad emergere sentimenti quale la gelosia e altre pulsioni più comuni ad una coppia di adolescenti.
Insomma, gli eventi stanno iniziando a prendere una piega diversa e inaspettata e ci regalano qualcosa in più rispetto al primo capitolo rendendo la storia un tantino più gradevole.
Al solito: storia che si legge facilmente, ben scritta, che può rendere piacevole un pomeriggio afoso…
Ma…
Ma siamo sempre là.
La storia potrebbe piacere anche a una fascia di lettori più adulta rispetto a quella a cui effettivamente è destinata?
Sono ancora scettica su una possibile risposta affermativa.
Secondo me NO, ma si sa tutto è a discrezione dei nostri gusti personali.
Quindi, il libro piacerà sicuramente ai più giovani, e qui non ci piove, e di conseguenza lo CONSIGLIO a tutti voi Giovani Adulti spensierati, che con “Caccia alle Fate” passerete delle ore piacevoli in compagnia di amici altrettanto piacevoli.
E tranquillizzate le vostre madri, non viene detta una sola parolaccia in quanto tutte sostituite con dei BIP… di nuovo!!!
Vi ho raccontato la storia dal mio punto di vista, ho analizzato punto per punto e poi vi ho dato un mio giudizio, a questo punto sta a voi tirare le giuste conclusioni.
COVER ORIGINALE |
La divertentissima trilogia iniziata con Paranormalmente continua con questo romanzo brillante, originale, romantico e pieno di colpi di scena. Impossibile non innamorarsene.
Cosa Penso:
Ed eccomi a recensire il secondo libro della trilogia Paranormalmente, Paranormalcy, di Kiersten White.Se il primo libro mi aveva lasciato indifferente, non tanto per la trama, di per sé originale, ma più che per altro per quello che mi aveva trasmesso, cioè niente, “Caccia alle fate” acquista qualche punto in più a mio avviso, poiché a differenza del primo capitolo della serie, ha qualcosa in più, tra gli eventi, tra il ritmo della narrazione, tra mondi fantastici… insomma c’è un più in ogni cosa che lo differenzia da “Paranormalmente”.
Ok!!! Il pensiero è un po’ confuso e ingarbugliato…
Procediamo con ordine:
Gli eventi riprendono circa sei mesi dopo la conclusione di “Paranormalmente”, quindi ritroviamo Evie alle prese con la sua vita “normale”, che si alterna tra il liceo - avere finalmente un armadietto tutto per sé, le lezioni mortalmente noiose -, il lavoro alla tavola calda - luogo di ritrovo di tutti i paranormali della zona nonché proprietà del padre di Preston, ex agente dell’AICP - e la sua relazione con Preston – che sembra procedere a gonfie vele.
Ma questa apparenza di tranquillità non può durare allungo, infatti…
Evie viene contattata da Requel, il responsabile dell’AICP e la persona a lei più vicina, l’unica madre che abbia mai conosciuto, per un reintegro parziale nel centro. E se in un primo momento Evie è restia ad accettare, una serie di eventi la porteranno a scegliere di ritornare a lavorare per l’AICP.
Uno di questa “serie di eventi” porta il nome di Jack, un suo coetaneo umano integrato nel centro in quanto ha la capacità di saper usare il Sentiero della Fate.
E se da un lato il temperamento giocoso di Jack innervosisce Evie – e non solo lei – dall’altro inizierà a trovare piacevole la sua compagnia, in quanto vista come svago dai suoi tormenti e, soprattutto, perché con Jack sentirà una sorta di affinità che neanche con Preston riesce ad avvertire: essere stati cresciuti lontano dalle proprie famiglie, essere stati assunti dal Centro in giovane età.
Jack, le farà provare la libertà che le era stata sempre negata nel Centro.
Assieme a lui visiterà il mondo delle fate, un luogo che per lei era sempre stato visto come un posto di perdizione da cui doveva mantenersi alla larga; andrà da un Paese all’altro solo varcando una semplice porta magica.
Inutile dire che questo suo nuovo amico non va molto a genio a Preston.
Infatti, la nuova frequentazione di Evie ingelosirà, e non poco, il nostro caro “Ragazzo Acqua”.
Rifarà nuovamente la sua comparsa Reth, la fata ex ragazzo di Evie, che porterà con sé il suo fascino, la sua persuasione innata e verità veramente sconvolgenti…
Ma il senso di libertà e di spensieratezza di Evie sarà destinato a finire, perché non sempre le persone di cui ci fidiamo sono quello che dicono di essere…
Mentre gran parte degli eventi narrati in “Paranormalmente” si svolgevano all’interno del centro, rendendo la storia un tantino claustrofobica e a tratti anche noiosa, insomma non succede niente di ché se non all’ultimo, in “Caccia alle fate” sin dall’inizio si avverte un nuovo ritmo nella narrazione di gran lunga diverso a quello del primo libro.
PRIMO, la storia per fortuna non ha più quella staticità riscontrata nel primo libro: i luoghi cambiano, le città cambiano… i mondi cambiano;
SECONDO, altri personaggi vengono chiamati in causa, ognuno con le sue particolarità, ognuno con le sue caratteristiche, ognuno con le sue verità;
TERZO, si inizia a conoscere qualcosa in più sulla vera natura di Evie e del suo ruolo in quanto Figlia del Vuoto;
QUARTO, finalmente viene messo un po’ più di pepe nella storia tra Evie e Preston: non sono solo baci e carezze e paroline dolci del tipo da far cadere il latte alle ginocchia, ma iniziano ad emergere sentimenti quale la gelosia e altre pulsioni più comuni ad una coppia di adolescenti.
Insomma, gli eventi stanno iniziando a prendere una piega diversa e inaspettata e ci regalano qualcosa in più rispetto al primo capitolo rendendo la storia un tantino più gradevole.
Al solito: storia che si legge facilmente, ben scritta, che può rendere piacevole un pomeriggio afoso…
Ma…
Ma siamo sempre là.
La storia potrebbe piacere anche a una fascia di lettori più adulta rispetto a quella a cui effettivamente è destinata?
Sono ancora scettica su una possibile risposta affermativa.
Secondo me NO, ma si sa tutto è a discrezione dei nostri gusti personali.
Quindi, il libro piacerà sicuramente ai più giovani, e qui non ci piove, e di conseguenza lo CONSIGLIO a tutti voi Giovani Adulti spensierati, che con “Caccia alle Fate” passerete delle ore piacevoli in compagnia di amici altrettanto piacevoli.
E tranquillizzate le vostre madri, non viene detta una sola parolaccia in quanto tutte sostituite con dei BIP… di nuovo!!!
Vi ho raccontato la storia dal mio punto di vista, ho analizzato punto per punto e poi vi ho dato un mio giudizio, a questo punto sta a voi tirare le giuste conclusioni.
L'ho letto il... 27 Luglio 2012
GIUDIZIO: 1/2
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