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giovedì 28 ottobre 2010

RECENSIONE: TOMBA A SORPRESA

"Tomba a sorpresa" di Charlaine Harris:

Harper e il suo fratellastro Tolliver sono esperti nell'arte di arrivare in una città, farsi pagare e poi andarsene in fretta, perché la gente che assume Harper ha la brutta abitudine di non voler realmente sapere quello che lei ha da dire loro. All'inizio, la piccola città di Sarne, sugli Ozarks, non sembra fare eccezione. Un'adolescente è scomparsa, e Harper capisce quasi immediatamente che la ragazza è morta. Ma i segreti della sua morte, ed i segreti della città, sono così profondi che nemmeno la speciale abilità di Harper può disseppellirli. Vista l'ostilità che si sta accumulando nei loro confronti, lei e Tolliver non desidererebbero altro che proseguire per la loro strada. Ma un'altra donna viene assassinata. E il killer non ha ancora finito...

*** Attenzione:
di seguito anticipazioni sulla trama (SPOILER) ***

Cosa penso: 

La Harris non finirà mai di sorprendermi!!!
Questa autrice ha una capacità straordinaria nel descrivere i fatti, i luoghi dove essi si svolgono e i personaggi senza cadere nel vago e nel prolisso: infatti con poche frasi riesce a darti un quadro completo sui soggetti, sui luoghi e sui fatti.
Detto questo andiamo al libro.
Non ha importanza se raggiunge appena le 300 pg.; in questo piccolo romanzo c'è molto di più rispetto ad altri libri che assomigliano sempre più ad enciclopedie e che alla fine ti lasciano con l'amaro in bocca per quanto in realtà siano privi del materia prima che solitamente caratterizza un buon libro.
Tomba a sorpresa non è da meno al libro che lo ha preceduto, anzi, adesso riusciamo a capire meglio i due personaggi principale, Harper e Tolliver, il loro rapporto e quello che nascondo l'uno all'altro e anche a se stessi.
Il nuovo caso che porta Harper e suo "fratello" Tolliver a Memphis (adesso mi viene da domandarmi se la Harris non sia una patita di Elvis... vi ricordate un certo Buba in un'altra sua serie???) lo vedo solo come un contorno del vero succo del romanzo.
Quello che è sempre presente, in modo più o meno velato, è l'ambivalenza dei sentimenti che Harper prova per il fratellastro: se da un lato lo vede ancora come il "fratello" maggiore a cui si è aggrappata quando era solo una ragazzina per le vicissitudini che la vita ha riservato ad entrambi; adesso si fa strada dentro di essa un sentimento sempre maggiore e differente da quello della Harper ragazzina, che la porta a riconsiderare la figura di Tolliver non più come fratello, ma come il figlio del secondo marito della madre o come il suo migliore amico, considerazione che pian piano emergono dal suo inconscio e arrivano a bussare alle porta della sua coscienza destandola come se avesse ricevuto una secchiata d'acqua gelata. La sua corazza da "dura" stà iniziando a sgretolarsi e visto che non può più nascondersi dietro ad essa tende a nascondersi dal fratellastro dietro una porta chiusa.
La Harris ancora non c'ha rivelato quali siano i sentimenti di Tolliver per Harper, ma va disseminando qua e là dei segnali che sono piuttosto eloquenti: l'occhiata che lui lancia a Manfred, quando quest'ultimo fa degli apprezzamenti non tanto velati ad Harper oppure la sfuriata in macchina quando l'accusa di non voler lasciare la città per la presenza di o Manfred o di questo o di quell'altro...
Infine per quanto riguarda la trama in sé, mi è piaciuta anche questa volta: originale e piena di colpi di scena...
Ancora una volta le due serie non hanno niente in comune (se non il riferimento ad Halvis, piccola cosa dopo tutto) e questo aumento il mio indice di gradimento per la Harris.
Adoro questa autrice

L'ho letto il... 27 Ottobre 2010
GIUDIZIO:

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