"Jane Eyre" di Charlotte Bronte:
Dopo un'infanzia difficile, di povertà e di
privazioni, la giovane Jane trova la via del riscatto: si procura un
lavoro come istitutrice presso la casa di un ricco gentiluomo, il signor
Rochester. I due iniziano a conoscersi, si parlano, si confrontano e
imparano a rispettarsi. Dal rispetto nasce l'amore e la possibilità per
Jane di una vita serena. Ma proprio quando un futuro meraviglioso appare
vicino, viene alla luce una terribile verità, quasi a dimostrare che
Jane non può essere felice, non può avere l'amore, non può sfuggire al
suo destino. Rochester sembra celare un tremendo segreto: una presenza
minacciosa si aggira infatti nelle soffitte del suo tetro palazzo.
Due chiacchiere su "Jane Eyre":
Questa non sarà una recensione.
Non ho studiato letteratura inglese – né quella italiana se per questo… se non al liceo – e non sono una critica letteraria.
Lasciami Leggere è nato solo per una mia passione e tutte le recensioni che ho scritto fin’ora sono qualcosa di “amatoriale”.
Secondo me per recensire capolavori di questo calibro, bisogna avere un minimo di preparazione in materia, come ad esempio conoscere il periodo storico in cui Charlotte Bronte scrisse “Jane Eyre”, il suo vissuto personale, la famiglia, le amicizie e così via.
No, questa non sarà una recensione, ma solo un consiglio che darò a tutti quelli che ancora sono nella stessa condizione in cui ero io circa un mese fa quando di questo romanzo ne avevo solo sentito parlare.
LEGGETELO…
Fatelo diventare vostro, innamoratevi di questo capolavoro della letteratura inglese, fatevi totalmente catturare dagli eventi…
Non sarà una perdita di tempo, questo ve lo garantisco.
“Jane Eyre” l’ho letto con calma, senza premura e ho impiegato una settimana a finirlo, ma non è stato per niente pesante, è stata una lettura davvero piacevole e anche a distanza di più di due secoli attuale.
Be’, quante volte nelle nostre letture abbiamo incontrato delle ragazze che uscivano fuori dagli schemi, che non seguivano i dettami della società odierna, che pur perseguendo un loro ideale talvolta, anzi il più delle volte, venivano emarginate dalla massa, in quanto “diverse”?
Sempre.
Ecco, Jane Eyre la possiamo definire come “il capostipite” di questa lunga storia di “anticonformiste” che per volere o perché una serie di eventi le hanno portate solo a quelle possibili scelte decidono di essere semplicemente se stesse.
Ma allo stesso tempo il paragone non regge: sarebbe “blasfemia letteraria” paragonare in toto Jane Eyre alle varie Bella Swan che gli svariati scrittori e il mercato editoriale ci continuano ancora a propinare.
Questo è solo per dire che quando restiamo affascinate – io per prima - e con la bocca aperta, pronto ricettacolo per gli insetti, di queste giovani ragazze della letteratura – se sempre così si possa definire - del ventunesimo secolo in realtà non sono altro che delle pessime imitazioni delle vere eroine della letteratura del diciannovesimo secolo: come Jane Eyre abbiamo Elizabeth Bennet la protagonista di “Orgoglio e Pregiudizio” di Jane Austen – e per il momento non ve ne posso citare altre, se non Emma di “Emma” sempre della Austen, perché di classici fin’ora ho letto solo questi tre, quattro se si considera “Dracula” di Bram Stoker… sì lo so è una vergogna, ma penso di rimediare al più presto… ahh schifosa ignoranza! -, insomma esempi di questo genere ce ne sono e tutte con la loro originalità e unicità.
Ok!!! È meglio che mi fermo…
Se no rischio di dire ancora più cavolate di quante ne ho già dette sin’ora.
Insomma il succo di tutto questo sproloquiare è che non posso fare altro che CONSIGLIARE di leggere questo romanzo.
Vi arricchirete interiormente e non sarà una perdita di tempo.
L'ho letto il... 9 Settembre 2012
DAL LIBRO…
… AI FILM
Andavo al liceo, forse erano i primi anni, quando per la prima volta vidi in tv il film tratto da questo romanzo, Jane Eyre di Zeffirelli del 1996, a detta dalla critica – e adesso anche da me stessa – come una delle più fedeli trasposizioni cinematografiche del capolavoro di Charlotte Bronte.
Mentre leggevo “Jane Eyre” a circa metà della storia, mi è venuta voglia di andare a rivedere questo vecchio film, così ho fatto di tutto per procurarmelo e l’ho rivisto.
Davvero un bel film, e si avvicina veramente al romanzo di Charlotte Bronte se non verso la fine dove sono presenti alcuni tagli e cambiamenti.
Sapete l’unica cosa che ho trovato differente?
Il carattere di Jane Eyre, il suo temperamento.
Mentre nel libro si avverte una sorta di ironia presente nella protagonista, nel suo tenere testa a tutti con garbo ma con tenacia, nel suo accondiscendere e soprattutto nei suoi continui scambi di opinione con Mr Rochester, nel film questa sua “particolarità” viene meno.
E ancora, nel libro ci viene presentata una Jane che, se non sempre, si ritrova a sorridere e a prendere in giro i suoi “avversari”, spesso anche rivolgendosi direttamente alla persona interessata ammaliandola con le sue parole… nel film questo non c’è.
La Jane Eyre del film del 1996 è come se fosse impaurita, insicura, timorosa.
Mia Wasikowska in "Jane Eyre" 2011 |
Mia Wasikowska |
Stessa cosa la possiamo riscontrare con la trasposizione cinematografica di Jane Eyre del 2011, dove Jane viene interpretata da Mia Wasikowska – già protagonista di Alice in Wonderland di Tim Burton.
Qui è ancora più insicura, come se si spaventasse a fare anche un passo da sola.
Ma in entrambe le pellicole Jane Eyre resta fedele ai suoi ideali, ai suoi valori…
Dopotutto se avessero cambiato la sua morale, avrebbero dovuto dare un titolo diverso ai film.
Michael Fassbender in "Jane Eyre" 2011 |
Ache Jane Eyre del 2011 è abbastanza fedele al romanzo e poi come dimenticare il nuovo Mr. Rochester interpretato da Michael Fassbender - 300, Bastardi senza gloria, X-Men. L’inizio, Prometheus nelle sale in questi giorni.
In conclusione…
Due film da non perdere, entrambi molto fedeli e che hanno saputo ricreare l’atmosfera che Charlotte Bronte ha creato con il suo Jane Eyre.
Fra i due, se pur di poco, preferisco il film del 1996: la protagonista, Charlotte Gainsbourg, la vedo più azzeccata e, anche se allora Michael Fassbender non era ancora disponibile, lo stesso Mr. Rochester del 1996, William Hurt, non stona affatto nel suo ruolo, anzi, in base alla descrizione che ne fa Charlotte Bronte di Mr Rochester, forse è quello che ci sta di più.
Anche se io preferisco Michael Fassbender :P
ALLA PROSSIMA!!!
Beh visto che non ne parli devi assolutamente guardare i tre episodi della miniserie della BBC, ovviamente di Jane Eyre. A mio parere l'unico fedelissimo e l'unico in cui Jane sia ironica, arguta e simpatica!
RispondiEliminaGrazie tante per il consiglio sesebella!!!
EliminaVado subito a vedere.
BUONA GIORNATA.