"Fragili e preziose" di Megan Hart:
Fragili e preziose, le rose hanno bisogno di cura e attenzione per
crescere. Nel giardino di Gilly le rose non fioriscono mai, lei non ha
tempo per loro né per se stessa, sovrastata dalle esigenze della propria
famiglia, dai pianti ininterrotti dei figli, dalle aspettative degli
altri che la soffocano lentamente, togliendole un po' d'aria ogni
giorno. Ma proprio nel momento
in cui crede di non farcela più, si
ritrova con un coltello alla gola. Il suo primo pensiero è che
finalmente potrà avere un po' di tregua. Ora qualcuno dovrà salvare lei.
Segregata in una casupola circondata solo da neve, con un rapitore
sempre meno folle e sempre più umano, le ci vorranno forza e coraggio
per non dimenticare che quest'uomo è sull'orlo di un baratro, e che se
non starà attenta potrebbe cadere insieme a lui, come una rosa nella
neve.
COVER ORIGINALE |
Cosa penso:
Appunto di lettura fatto in data… non me lo ricordo:
Ma è normale che non riesco mai a ricordare il titolo di questo libro e tutte le volte lo devo andare a leggere?
Alla domanda “Che libro stai leggendo?” io rispondo “Sto leggendo… emmm un attimo che rileggo il titolo.”
No, non è normale e non è neanche un caso di Alzheimer, è solo questo “benedetto” libro, che si fa dimenticare nel momento stesso in cui lo si posa sul comodino”.
Ebbene mi capita spesso che leggendo mi vengono delle “nevrosi” simili e attacchi di verbosità solitaria, tanto da doverli trascrivere sul mio inseparabile “quaderno delle recensioni e dei deliri” che mi porto sempre appresso quando leggo… immaginatevi la confusione in borsa: tablet, libro completo di segnalibro, quaderno, penna, post-it per segnalare le pagine interessanti, graffette e forse poi c’è spazio anche per il mio cellulare e per le chiavi di casa…
… ma questo non c’entra niente con la recensione che sto per farvi.
Insomma, ho impiegato parecchio tempo a completare questo libro…
È inutile non ci sono riuscita, non sono proprio riuscita a farmelo piacere e non perché sia stato un brutto romanzo – neanche bello se per questo… diciamo senza “infamia e senza lode”.
L’ho iniziato a leggere in un periodo un po’ “brutto” – per usare un eufemismo – rendendomi conto troppo tardi che questo romanzo per la sua trama, per i suoi contenuti e anche per il tipo di narrazione scelta – lenta, “ponderata”, spesso introspettiva – non è era per niente adatto a quel momento della mia vita, dove avrei avuto proprio bisogno di una lettura più briosa, più divertente, insomma che mi distraesse dai miei pensieri.
Per fortuna questo periodo è finito, ma il libro è continuato a non piacermi… ormai era stato contaminato, associato per sempre a quei giorni di inferno e di angoscia…
… C’è questa donna, Gilly, madre a tempo pieno di due bambini e moglie di un uomo che spesso la ignora; sfiancata più che mai dalla sua famiglia, stanca delle loro continue richieste… una famiglia che richiede tutte le sue attenzioni, che occupa tutto il suo tempo e risucchia tutte le sue energie.
E poi c’è questa specie di desiderio: avere un attimo di pace, un solo attimo di tranquillità, un attimo da poter dedicare solo a se stessa, di non sentire pianti, richieste, CONTINUE RICHIESTE… SOLO UN ATTIMO….
Attento a quel che desideri perché si potrebbe anche avverare…
E infine arriva Todd, all’inizio un pazzo sconosciuto, che rapisce Gilly con tutta la sua auto, portandola in una remota baita sulle montagne che saranno ben presto isolate dalle continue nevicate.
Il problema è che durante “la fuga” Gilly ha la possibilità di scappare, ma non la sfrutta sbalordendo prima se stessa e poi Todd, felice più che mai di darle quella sola possibilità e di sbarazzarsi di lei, e così per mesi si ritroverà da sola con Todd, lontana dai suoi cari, dalla frenesia che è stata fino al quel momento la sua vita, lontana dai rumori, da continue richieste… lontana dalla sua famiglia.
Il suo desiderio si è avverato: il suo attimo di silenzio, di calma e di tranquillità è finalmente arrivato e l’attimo si trasformerà in giorni, i giorni in settimane e poi in mesi.
E con il passare del tempo Todd cambierà davanti a suoi occhi, svestendo i panni del “mostro” e assumendo pian piano quelli di un uomo.
Questa è stata una lettura che è proceduta a rilento, contavo sempre le pagine che mancavano alla fine, mi lasciavo distrarre facilmente da altro e in questo modo la lettura è stata infinita, estenuante e stancante.
Intendiamoci, l’idea c’è, la trama ha una sua originalità, la narrazione non è niente male… semplicemente questo non è stato il libro adatto a me.
Non l’ho sentito mio, non sono riuscita ad immedesimarmi – o non ho voluto. Per me è stata solo una lettura, una lettura vuota e arida, come se leggessi un articolo di gossip o informativo.
Non mi ha lasciato niente.
Ebbene… LO CONSIGLIO?
Be’, come ho detto la trama non è male e anche la narrazione volendo potrebbe andare bene, di conseguenza penso che ai più potrebbe anche piacere.
Sono stata solo mal disposta nei confronti di questo romanzo.
Quindi, LO CONSIGLIO?
SÌ… nonostante tutto sì.
Ma è normale che non riesco mai a ricordare il titolo di questo libro e tutte le volte lo devo andare a leggere?
Alla domanda “Che libro stai leggendo?” io rispondo “Sto leggendo… emmm un attimo che rileggo il titolo.”
No, non è normale e non è neanche un caso di Alzheimer, è solo questo “benedetto” libro, che si fa dimenticare nel momento stesso in cui lo si posa sul comodino”.
Ebbene mi capita spesso che leggendo mi vengono delle “nevrosi” simili e attacchi di verbosità solitaria, tanto da doverli trascrivere sul mio inseparabile “quaderno delle recensioni e dei deliri” che mi porto sempre appresso quando leggo… immaginatevi la confusione in borsa: tablet, libro completo di segnalibro, quaderno, penna, post-it per segnalare le pagine interessanti, graffette e forse poi c’è spazio anche per il mio cellulare e per le chiavi di casa…
… ma questo non c’entra niente con la recensione che sto per farvi.
Insomma, ho impiegato parecchio tempo a completare questo libro…
È inutile non ci sono riuscita, non sono proprio riuscita a farmelo piacere e non perché sia stato un brutto romanzo – neanche bello se per questo… diciamo senza “infamia e senza lode”.
L’ho iniziato a leggere in un periodo un po’ “brutto” – per usare un eufemismo – rendendomi conto troppo tardi che questo romanzo per la sua trama, per i suoi contenuti e anche per il tipo di narrazione scelta – lenta, “ponderata”, spesso introspettiva – non è era per niente adatto a quel momento della mia vita, dove avrei avuto proprio bisogno di una lettura più briosa, più divertente, insomma che mi distraesse dai miei pensieri.
Per fortuna questo periodo è finito, ma il libro è continuato a non piacermi… ormai era stato contaminato, associato per sempre a quei giorni di inferno e di angoscia…
… C’è questa donna, Gilly, madre a tempo pieno di due bambini e moglie di un uomo che spesso la ignora; sfiancata più che mai dalla sua famiglia, stanca delle loro continue richieste… una famiglia che richiede tutte le sue attenzioni, che occupa tutto il suo tempo e risucchia tutte le sue energie.
E poi c’è questa specie di desiderio: avere un attimo di pace, un solo attimo di tranquillità, un attimo da poter dedicare solo a se stessa, di non sentire pianti, richieste, CONTINUE RICHIESTE… SOLO UN ATTIMO….
Attento a quel che desideri perché si potrebbe anche avverare…
E infine arriva Todd, all’inizio un pazzo sconosciuto, che rapisce Gilly con tutta la sua auto, portandola in una remota baita sulle montagne che saranno ben presto isolate dalle continue nevicate.
Il problema è che durante “la fuga” Gilly ha la possibilità di scappare, ma non la sfrutta sbalordendo prima se stessa e poi Todd, felice più che mai di darle quella sola possibilità e di sbarazzarsi di lei, e così per mesi si ritroverà da sola con Todd, lontana dai suoi cari, dalla frenesia che è stata fino al quel momento la sua vita, lontana dai rumori, da continue richieste… lontana dalla sua famiglia.
Il suo desiderio si è avverato: il suo attimo di silenzio, di calma e di tranquillità è finalmente arrivato e l’attimo si trasformerà in giorni, i giorni in settimane e poi in mesi.
E con il passare del tempo Todd cambierà davanti a suoi occhi, svestendo i panni del “mostro” e assumendo pian piano quelli di un uomo.
Questa è stata una lettura che è proceduta a rilento, contavo sempre le pagine che mancavano alla fine, mi lasciavo distrarre facilmente da altro e in questo modo la lettura è stata infinita, estenuante e stancante.
Intendiamoci, l’idea c’è, la trama ha una sua originalità, la narrazione non è niente male… semplicemente questo non è stato il libro adatto a me.
Non l’ho sentito mio, non sono riuscita ad immedesimarmi – o non ho voluto. Per me è stata solo una lettura, una lettura vuota e arida, come se leggessi un articolo di gossip o informativo.
Non mi ha lasciato niente.
Ebbene… LO CONSIGLIO?
Be’, come ho detto la trama non è male e anche la narrazione volendo potrebbe andare bene, di conseguenza penso che ai più potrebbe anche piacere.
Sono stata solo mal disposta nei confronti di questo romanzo.
Quindi, LO CONSIGLIO?
SÌ… nonostante tutto sì.
L'ho letto il... 6 Gennaio 2013
Posso dirti che in effetti sarà stata solo colpa del tuo momento "no"...a me è piaciuto tantissimo. L'ho letto in 3 giorni, non mi staccavo un attimo. Vivevo praticamente con loro, in quella baita. Mi ha dato tanto, potresti provare a rileggerlo, magari con occhi diversi in un momento diverso...E' un peccato non goderselo in pieno!
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