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sabato 31 dicembre 2011

RECENSIONE: "IL BACIO della NOTTE"

"Il bacio della notte" di Sherrilyn Kenyon:

Wulf Tryggvasen è un antico guerriero vichingo che possiede un vantaggioso, ma estremamente irritante, potere amnesico. A causa di questa sua singolarità, nessuno tra quelli che lo incontrano può ricordarsi di lui dopo soli cinque minuti. E questo, se da un lato gli facilita i piacevoli incontri notturni, dall'altro gli rende quasi impossibile costruire una relazione duratura; e senza un vero amore, come ogni Cacciatore oscuro sa bene, non potrà mai rientrare in possesso della sua anima. Una sera, mentre si trova per caso in un club, Wulf si vede
COVER ORIGINALE
costretto a intervenire per salvare dai demoni un'affascinante sconosciuta. Ma il fato non promette nulla di buono. Quando finalmente riesce a conoscere meglio Cassandra Peters, l'unica donna che può ricordarsi di lui, scopre che lei è una principessa Apollite, la razza maledetta a cui Wulf ha giurato di dare la caccia. A ritmo accelerato, i due dovranno affrontare antiche maledizioni, profezie, e l'ingerenza diretta degli dèi greci per trovare, se tutto andrà per il meglio, la vera felicità tanto sognata.  

*** Attenzione:
di seguito anticipazioni sulla trama (SPOILER) ***

Cosa penso:
Cosa fareste se sapeste esattamente il giorno della vostra morte?
Se sapeste di non vivere oltre il vostro ventisettesimo compleanno?
Se cresceste con la consapevolezza che al compimento del vostro ventisettesimo compleanno, il vostro corpo comincerà ad avvizzire e invecchiare velocemente, finché di voi non resterà nient’altro che polvere? 

È con questa consapevolezza che Cassandra Peters è cresciuta… in quanto per metà Apollinea non vivrà oltre i ventisette anni a causa di una maledizione scagliata dal dio Apollo migliaia di anni prima verso questa razza, ma non sapendo che così avrebbe condannato la sua stessa discendenza…
Inoltre, Cassandra ha dovuto vedere coloro che amava, le sorelle e la madre, morire una dopo l’altra, in quanto unici eredi di Apollo e così bersaglio delle mire dei demoni Spathi, l’esercito fedele della Distruttrice, Apollymi, nemica giurata del dio del sole.
Ora sua unica erede è Cassandra, la sua morte vorrebbe dire non solo la liberazione di Apollymi, ma la fine della discendenza di Apollo e con essa il dio stesso, il sole e… l’umanità

Cassandra non potrà mai immaginare che gli ultimi mesi della sua esistenza saranno allo stesso tempo i più belli della sua vita…
… sarà in un pub, dopo l’ennesimo attacco da parte dei demoni, che conoscerà Wulf, un Cacciatore Oscuro, che le salverà la vita… entrambi sono attratti l’uno dall’altra, ma per Wulf sarà l’ennesima donna, “essere umano”, che si scorderà di lui dopo solo cinque minuti.
Ma la realtà è ben diversa.
Cassandra si ricorderà di Wulf, in quanto non del tutto umana, e grazie, o a causa, dell’intervento degli dei… entrambi vivranno gli stessi sogni “peccaminosi”… sogni che porteranno Cassandra e Wulf a concepire un bambino… il futuro della discendenza di Apollo e del ricordo di Wulf.
Infatti, la maledizione di quest’ultimo non funziona solo con coloro che hanno il suo stesso sangue… a parte gli altri Cacciatori Oscuri e i demoni. 

Questa è in poche parole la trama… il resto si sa: lotte, scappatoie, pianti, scoraggiamenti e… il “scontatissimo” lieto fine. Dopotutto, ogni libro di questa serie ha una fine a sé e quindi il lieto fine è d’obbligo.
Posso dire però con certezza che questo libro è uno dei più belli che abbia letto fin’ora della serie Dark Hunters.
- La prima parte del libro procede in concomitanza con gli eventi narrati in “L’abbraccio della notte”, terzo libro della serie, dove i protagonisti sono Talon e Sunshine, per poi dare alcuni accenni agli eventi di “Danza con il diavolo”, quarto libro della serie, con riferimento al fatto che Zarek abbia riottenuto la sua anima, clausola per averla… qualcuno che la richiede per lui, in questo caso Astrid.
Quindi il lettore, in questo modo, ha una certa continuità della storia.
- Viene presentato un nuovo personaggio… nuovo per chi non ha letto “Anche i diavoli piangono”, undicesimo libro della serie pubblicato dalla Fanucci… non si sa perchéPRIMA di tutti gli altri.
Come stavo dicendo, nuovo personaggio per alcuni, ma non per me.
Infatti, ho letto “Anche i diavoli piangono” e mi è piaciuto parecchio… do ragione a chi dice che leggerlo spoliera molto su i libri precedenti della serie… ma è anche vero che fa capire anche molto sui vari personaggi, nuovi e non, che si incontreranno… sto parlando di KatKatra, migliore amica e guardia del corpo di Cassandra.
In questo quinto libro viene presentata come un personaggio enigmatico, spesso anche un po’ ambiguo, che non si riesce a capire da che parte stia in realtà… nemica o amica?
Kat avrà il suo momento proprio nell’undicesimo libro… ed è lì che si verrà a conoscenza dei suoi segreti e su chi sia in realtà. 

“Il bacio della notte” mi ha emozionata tantissimo.
La Kenyon è stata bravissima a descrivere il dolore di Cassandra e la sua amarezza dovuti alla consapevolezza che presto morirà… un’angoscia che trova il suo apice nel momento in cui scopre di essere incinta e di potersi godere suo figlio solo per pochi mesi…
… dolcissime e strazianti allo stesso tempo sono le scene dove Cassandra raccoglie in una scatola il suo passato per far conoscere al figlio chi era lei e i suoi antenati… donandogli lettere, foto e video in modo che il bambino non si scordi mai di lei.
Pari all’angoscia di Cassandra, se non maggiore, è quella di Wulf che non vuole perdere l’amata e deciso sempre più a lottare finché lei viva oltre i ventisette anni. 

In questo libro i personaggi non scappano dai loro sentimenti.
Sin dall’inizio sono attratti l’uno dall’altra e lo accettano, cedendo ai loro impulsi, anche se inizialmente solo nel mondo onirico, e poi nella realtà anche nel momento in cui scoprono la loro vera natura.
Infine, posso dire che il lettore è portato a provare una forte empatia per gli Apollinei, quasi a giustificare la loro scelta di trasformarsi in demoni “succhianima” pur di non morire così giovani sotto le più atroci sofferenze.
L’autrice non perde mai la sua impronta. Narra gli eventi con una dovizia di particolari, non trascina il lettore nella noia e non ci risparmia colpi di scena.
Lettura leggera e distensiva… 

Insomma…
CONSIGLIATO!!!
L'ho letto il... 27 Dicembre 2011
GIUDIZIO:

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