"Il giradino degli incontri segreti" di Lucinda Riley:
Da
bambina, Julia trascorreva molte ore felici nella incantevole tenuta di
Wharton Park, dove suo nonno coltivava con passione le specie più rare
ed esotiche di orchidee. Quando per un terribile colpo del destino la
sua vita viene sconvolta, Julia – ormai un’affascinante e affermata
pianista – torna istintivamente nei luoghi della sua infanzia. Spera con
tutto il cuore che Wharton Park la aiuti a capire che direzione
prendere, come è avvenuto in passato. Da poco, però, la tenuta è stata
rilevata dal carismatico e ribelle Kit Crawford che, durante i lavori di
ristrutturazione, ha trovato in villa un diario risalente al 1940,
forse appartenuto
proprio al nonno di Julia. E, mentre con l’avanzare
dell’inverno l’attrazione tra Julia e Kit cresce di ora in ora, Julia
sente la necessità di scoprire quale verità si nasconda dietro quelle
pagine annotate. Ed è così che un terribile segreto sepolto per anni
viene alla luce, un segreto potente, che ha quasi distrutto Wharton Park
e che è destinato a cambiare per sempre anche il futuro di Julia.
Un’appassionante storia d’amore dove passato e presente si intrecciano senza sosta.
COVER ORIGINALE |
Un’appassionante storia d’amore dove passato e presente si intrecciano senza sosta.
Cosa penso:
Finito ormai da qualche settimana ho atteso di proposito qualche giorno
per recensirlo per capire bene cosa mi ha trasmesso, cosa mi ha
infastidito, insomma, la mia posizione riguardo a questo romanzo.
Una cosa è certa, non mi aspettavo certo la reazione che ho avuto.
Un libro davvero indisponente in certi momenti… ma procediamo con ordine.
Che il fulcro del romanzo siano le storie d’amore non si discute.
Che l’idea di base sia un’ottima idea, bé anche qui nulla da dire.
Che la trama in sé prometteva bene, all’inizio non avrei obiettato nulla… ma solo all’inizio…
Protagonista principale è Julia, donna affermata e pianista di successo mondiale.
Julia sta attraversando quello che nessuna moglie e madre si augurerebbe mai di passare: superare la morte del marito e del figlioletto di appena due anni, morti in un tragico incidente d’auto.
E per farlo, o forse per scappare dal luogo che le ricorda i periodi più belli della sua vita ma anche il suo periodo più nero, decide rifugiarsi, di ritornare nel suo paese d’infanzia, in Inghilterra, e crogiolarsi nel suo lutto lì, nella sua vecchia e fredda baita, aspettando il trascorrere del tempo, ammantata nel suo dolore, diventando pian piano l’ombra di se stessa.
Ma Julia non è sola e presto, presto tornerà alla vita.
Invogliata dalla sorella ad uscire di casa, entrambe si recheranno nella tenuta di Wharton Park, dove Julia ha passato gli anni più belli della sua infanzia… dove sono custoditi i ricordi più ricchi e più spensierati.
Sarà a Wharton Park che Julia rincontrerà, dopo tanti anni, il nuovo padrone della tenuta, Kit Crawford.
E tra i due scatterà qualcosa, quel qualcosa che è rimasto in sospeso anni prima, custodito in quella casa e mai abbandonato.
Sarà la scintilla che riporterà Julia alla vita, a poter sperare nuovamente, a poter amare di nuovo.
Ma Wharton Park, non ha custodito per anni solo bei ricordi e promesse rimandate.
Un vecchio diario è stato ritrovato, un diario che si pensi appartenga al vecchio giardiniere della tenuta, il nonno di Julia.
Ma aprire quel diario, leggere le sue parole, potrà aprire porte e misteri, svelare grandi segreti che “finiranno con lo stravolgere la vita di molte persone”.
Naturalmente la trama non è tutta qui: succede di tutto e di più e un’altra storia verrà narrata all’interno della storia; una storia legata al passato di Wharton Park… e a quello di Julia.
Visto? L’idea di fondo non è mica male. La trama prometteva davvero bene e in certi momenti mi ha lasciato ben sperare.
Ma, è come è stata strutturata questa idea di fondo, ampliata, portata avanti, che mi ha indispettito più di ogni altra cosa.
La cosa peggiore sono stati i dialoghi.
Credetemi veramente ASSURDI. Sembravano scritti da una dilettante, come se fosse una ragazzina alle prime armi a scrivere e davano l’impressione di essere davanti a gente in un continuo stato di estasi e felicità… come a dire “WOW... ma che si sono fumati questi?”… il “continuo esaltato” era più che altro Kit Crawford, ma il resto della componente maschile non scherzava neanche.
E poi l’estenuante e asfissiante utilizzo della parola vezzeggiativo TESORO mi ha portato al limite della mia pazienza.
Non si può mettere in un dialogo la parola “Tesoro” minimo tre volte… non si può, stanca anche i più tenaci, i più romantici e a me ha fatto venire l’orticaria.
Il motivo delle tre stelle sta proprio qui, i dialoghi.
Per il resto è un libro senza lode e senza “troppa” infamia.
Ma non mi sento né di consigliarlo né di sconsigliarlo.
Forse ai più romantici potrebbe anche piacere… ma, personalmente l’ho trovato deludente.
Una cosa è certa, non mi aspettavo certo la reazione che ho avuto.
Un libro davvero indisponente in certi momenti… ma procediamo con ordine.
Che il fulcro del romanzo siano le storie d’amore non si discute.
Che l’idea di base sia un’ottima idea, bé anche qui nulla da dire.
Che la trama in sé prometteva bene, all’inizio non avrei obiettato nulla… ma solo all’inizio…
Protagonista principale è Julia, donna affermata e pianista di successo mondiale.
Julia sta attraversando quello che nessuna moglie e madre si augurerebbe mai di passare: superare la morte del marito e del figlioletto di appena due anni, morti in un tragico incidente d’auto.
E per farlo, o forse per scappare dal luogo che le ricorda i periodi più belli della sua vita ma anche il suo periodo più nero, decide rifugiarsi, di ritornare nel suo paese d’infanzia, in Inghilterra, e crogiolarsi nel suo lutto lì, nella sua vecchia e fredda baita, aspettando il trascorrere del tempo, ammantata nel suo dolore, diventando pian piano l’ombra di se stessa.
Ma Julia non è sola e presto, presto tornerà alla vita.
Invogliata dalla sorella ad uscire di casa, entrambe si recheranno nella tenuta di Wharton Park, dove Julia ha passato gli anni più belli della sua infanzia… dove sono custoditi i ricordi più ricchi e più spensierati.
Sarà a Wharton Park che Julia rincontrerà, dopo tanti anni, il nuovo padrone della tenuta, Kit Crawford.
E tra i due scatterà qualcosa, quel qualcosa che è rimasto in sospeso anni prima, custodito in quella casa e mai abbandonato.
Sarà la scintilla che riporterà Julia alla vita, a poter sperare nuovamente, a poter amare di nuovo.
Ma Wharton Park, non ha custodito per anni solo bei ricordi e promesse rimandate.
Un vecchio diario è stato ritrovato, un diario che si pensi appartenga al vecchio giardiniere della tenuta, il nonno di Julia.
Ma aprire quel diario, leggere le sue parole, potrà aprire porte e misteri, svelare grandi segreti che “finiranno con lo stravolgere la vita di molte persone”.
Naturalmente la trama non è tutta qui: succede di tutto e di più e un’altra storia verrà narrata all’interno della storia; una storia legata al passato di Wharton Park… e a quello di Julia.
Visto? L’idea di fondo non è mica male. La trama prometteva davvero bene e in certi momenti mi ha lasciato ben sperare.
Ma, è come è stata strutturata questa idea di fondo, ampliata, portata avanti, che mi ha indispettito più di ogni altra cosa.
La cosa peggiore sono stati i dialoghi.
Credetemi veramente ASSURDI. Sembravano scritti da una dilettante, come se fosse una ragazzina alle prime armi a scrivere e davano l’impressione di essere davanti a gente in un continuo stato di estasi e felicità… come a dire “WOW... ma che si sono fumati questi?”… il “continuo esaltato” era più che altro Kit Crawford, ma il resto della componente maschile non scherzava neanche.
E poi l’estenuante e asfissiante utilizzo della parola vezzeggiativo TESORO mi ha portato al limite della mia pazienza.
Non si può mettere in un dialogo la parola “Tesoro” minimo tre volte… non si può, stanca anche i più tenaci, i più romantici e a me ha fatto venire l’orticaria.
Il motivo delle tre stelle sta proprio qui, i dialoghi.
Per il resto è un libro senza lode e senza “troppa” infamia.
Ma non mi sento né di consigliarlo né di sconsigliarlo.
Forse ai più romantici potrebbe anche piacere… ma, personalmente l’ho trovato deludente.
L'ho letto il... 21 Giugno 2012
ciao blake!mi dispiace che questo libro sia stato deludente.. mi ispirava da trama e cover ma ora non penso che faccia per me!
RispondiEliminaSe ti piace il genere romance può essere che per te non risulti poi tanto male.
EliminaI giudizi si sà vanno in base al gusto personale: io non l'ho trovato eccezionale, ma magari a te potrebbe anche piacere.
ma io non amo particolarmente il romance. diciamo che adoro e stravedo per la kinsella! se è su quel tipo potrebbe piacermi, ma dalla tua recensione non mi pare proprio...>___<
RispondiEliminaMmmm NO!!!
EliminaNiente Kinsella... sono due mondi diversi.
Avevo letto recensioni positive su questo libro, dopo averlo finito... e mi chiedevo perchè io non ero proprio riuscita ad apprezzarlo! Un po' di romance non mi spiace di solito, ma questo libro proprio in alcuni punti era faticoso da leggere: almeno ora so di non essere l'unica a cui non è piaciuto :-)
RispondiEliminaFiuuuuuu!!!
EliminaLorenza, questa notizia rincuore anche me.
Anch'io pensavo di essere l'unica voce al di fuori del coro.