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lunedì 4 luglio 2011

RECENSIONE: INCUBUS DREAMS

"Incubus Dreams" di Laurell K. Hamilton:

Anita Blake vorrebbe assistere in pace alle nozze dell'amico e collega Larry Kirkland. Ma, per una cacciatrice di vampiri che collabora col Preternatural Investigation Team - l'agenzia che indaga sui delitti commessi dalle creature della notte -, è impossibile godersi anche un solo giorno di meritato riposo: una giovane spogliarellista è stata trovata morta nel vicolo di fronte al locale in cui lavorava, quindi Anita è costretta a lasciare la cerimonia per raggiungere la scena del crimine. Perché il cadavere, oltre a essere completamente dissanguato, presenta anche i segni di numerosi morsi di vampiri. Mentre il detective incaricato del caso punta subito il dito contro i seguaci di Jean-Claude, Master della Città nonché amante di Anita, la Sterminatrice si convince che l'omicidio sia opera di rinnegati, cioè di vampiri che si sono ribellati ai propri padroni. Determinata a scagionare Jean-Claude, Anita si lancia a capofitto nelle indagini, che ben presto le rivelano una verità di gran lunga peggiore dei suoi più cupi sospetti: qualcuno infatti sta tramando per eliminare il Master e diventare così il nuovo capo dei vampiri di St. Louis... 

*** Attenzione:
di seguito anticipazioni sulla trama (SPOILER) ***

Cosa penso:

“L’unica cosa che so con certezza è che non è mio compito preoccuparmi di come un povero bastardo si trasforma in un assassino. 
Il mio lavoro consiste nell’accertarmi che non uccida mai più nessuno. 
È quello che faccio. Sono la Sterminatrice. 
Se arriva qualcuno a commettere omicidi nella mia città, deve vedersela con me. 
Una volta soltanto.” 

WOW!!!
Chi l’avrebbe mai detto che “Incubus Dreams” sarebbe stato un manuale di:
- Educazione sessuale;
- La giusta biancheria intima da indossare per un buon equipaggiamento di armi;
- Come trovare il tempo giusto di fare sesso tra un accoppamento e un risveglio di zombie nell’arco di cinque ore.
-Come cambiare TRE mutandine nell’arco di tre ore. 

Non ci volevo credere quando vedendo i commenti di chi si era portato avanti con la lettura della serie leggevo che ormai si rasentava il ridicolo, che più si andava avanti e più l’Anita Blake dei primi libri era ormai un miraggio… non ci volevo credere e pure ne avevo avuto già il sentore nei due libri precedenti… non ci volevo credere perché tutto per me è iniziato con Anita Blake… mi piaceva, i suoi modi di fare, le sue regole, la sua stronzaggine e la sua cocciutaggine… un’eroina come mai si era vista prima d’ora… una buona sostituzione di Buffy l’ammazza vampiri, la mia eroina ai tempi del liceo…
non ci volevo credere, ma con “Incubus Dreams” ho aperto finalmente gli occhi…
Penso che non finirò mai di leggere i libri di questa serie fino a quando l’autrice li scriverà e fino a quando verranno pubblicati qui da noi… penso che, per quando ridicoli possano diventare, non potrei mai smettere, è come se lasciassi la storia in sospeso e io ODIO lasciare le cose in sospeso… 

Anche se il declino era stato già annunciato e “toccato con mano”, con “Incubus Dreams” ho iniziato ad odiare Anita Blake e di rimando la Hamilton… o viceversa, sinceramente sono molto confusa a riguardo.
Il libro è sembrato una forzatura… fare “entrare” più gente possibile nelle mutande di Anita (quando le portava) è stato troppo… analizzare come fare il giusto tipo di sesso con uomini abbastanza dotati con un ex fidanzato, Richard, è stato troppo…
Vedere quanta gente possibile diventava il cagnolino ubbidiente di Anita è stato troppo… vedere quanta gente si faceva seghe mentali sulla bigamia, trigamia… quadrigamia… quintigamia… insomma su quanti maschi (umani o non) si faceva Anita è stato troppo…
Insomma c’è stato un TROPPO in ogni cosa che alla fine mi ha portato a dire:
“Ancora!!! Ma che palle… BASTA!!!… 

Inutile dire che le scene che ho preferito di più sono quelle con Jan-Claude… mi sono sembrate giuste, non forzate, “normali”:
QUOTE pag. 483
“Insieme siamo più di quello che siamo singolarmente, Anita. Questo è l’amore.”
Lo strinsi più forte, mentre le lacrime cominciavano a scorrermi sul viso, dure e calde, soffocanti. “Non chiamarmi Anita.”
Dalla sua voce, senza bisogno di guardarlo in viso, capii che sorrideva. “Ma petite, ma petite, ma petite…”
Arriva il momento in cui si ama qualcuno, non perché sia buono, o cattivo, o per qualsiasi altro motivo, ma perché lo si ama e basta. Significa soltanto che ci si ama, talvolta a dispetto di ciò che si è, talvolta a causa di ciò che si è, e si sa di essere riamati, talvolta a causa di ciò che si è, talvolta a dispetto di ciò che si è.
Anita Blake e Jane-Claude
 
Nota positiva è che Anita ha raggiunto un certo grado di maturità:
- nei confronti di se stessa;
- nei confronti degli altri.
QUOTE pag. 244
“[…] Anita come puoi permettere a tutta questa gente di stare sempre a casa tua? Non sei mai sola, mai neanche per un momento. Non ti manca la tua solitudine, la tua indipendenza?”
Ci pensai, prima di rispondere. “No. Ho trascorso la fanciullezza nella solitudine, in una famiglia numerosa che non mi capiva e non voleva capirmi. Adesso finalmente ho trovato persone che non mi considerano strana.”
 Anita Blake e Ronnie
Ma aldilà di queste piccolezze il resto è stato una delusione… 

Do quattro stelle solo per quei pochi capitoli che mi hanno ricordato l’Anita Blake di un tempo… 

Ma non mi sento di considerarla come una lettura consigliabile!!!

L'ho letto il... 27 Giugno 2011
GIUDIZIO:



5 commenti:

  1. La penso esattamente come te!!!
    Che delusione.

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  2. Nel post "Spendi e Spandi" ti avevo scritto che questo libro mi intrigava ma... già ero demoralizzata dal fatto che facesse parte di una serie così lunga dopo aver letto la tua recensione è definitivamente scartato!

    Non so se è il caso della Hamilton ma io sono convinta che spesso brave scrittrici iniziano a creare libri scadenti per colpa della commercializzazione: pur di vendere qualche libro in più dividono la storia in tantissimi episodi e poi... quello è il risultato! Il brodo allungato non sa di nulla! ;P

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  3. L'unico problema della Hamilton, secondo me, è che è malata di sesso... ormai non ho più nessun dubbio in questione, basti vedere anche l'altra sua serie, quella con protagonista Merry.

    Poi hai ragione: quando le serie diventano troppo lunghe e non si sa più dove andare a parare si rischia di scrivere delle vere e proprie cavolate.
    Pensa che in America sono a quota diciannove o venti, e ancora la Tizia non si decide a concludere la serie...

    Purtroppo, per quanto ridicola possa diventare la serie, non posso non continuare a leggerla...

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  4. Bhè si, tu ormai dovrai subirti il resto della serie... una volta iniziata la storia è naturale che si voglia sapere il finale, bisogna però vedere se il finale ci sarà mai (magari diventa come Beautiful)! Io per sicurezza starò alla larga proprio dalla scrittrice, non solo da questa serie!! ;)

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  5. Fai bene Sara... ormai la Hamilton è diventata snervante...
    Carino il riferimento di Beutiful... magari un giorno creeranno Pillole di Anita Blake, per vedere con quanti tra vampiri, licantropi e "varie ed eventuali" è stata.

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