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martedì 13 marzo 2012

RECENSIONE: "L'EREDITA' di JENNA"

"L'eredità di Jenna" di Mary E. Pearson:

Jenna, Kara e Locke, tre amici inseparabili, tornando da una festa rimangono uccisi in un terribile incidente. I loro corpi non possono essere salvati ma le loro menti vengono tenute in vita e intrappolate in un computer. Jenna è la prima a risvegliarsi con un corpo artificiale grazie a un esperimento di biotecnologia avanzata. Kara e Locke invece vengono dimenticati e rimangono in un
COVER ORIGINALE
lunghissimo limbo dove esistono solo i loro pensieri e i loro sentimenti. Passano gli anni e poi i secoli e finalmente Locke e Kara si trovano di nuovo nelle loro sembianze, riprodotte in laboratorio. Ma il mondo in cui si risvegliano è un luogo estraneo dove tutto e tutti quelli che conoscevano sono ormai scomparsi. Tutti tranne Jenna Fox.

*** Attenzione:
di seguito anticipazioni sulla trama (SPOILER) ***

Cosa penso:

Dopo il successo ottenuto con “Dentro Jenna” - “The Adoration of Jenna Fox” titolo originale – la Pearson ha deciso di accontentare i suoi fans… e “il suo portafoglio”… scrivendo un seguito, appunto “L’eredità di Jenna”, dove i protagonisti sono Kara e Locke, gli amici inseparabili di Jenna, che in poco più di un anno e mezzo hanno condiviso con lei sensazione, emozioni, esperienze e infine la morte.
Ora, prima di parlarvi del libro, vorrei aprire una piccola parentesi: i sequel che “nascono” senza essere stati messi in conto, cioè quando la storia è più che conclusa nel romanzo principale, solitamente, a mio avviso, anzi in base al mio gusto personale ed esperienza, sono tutti delle emerite schifezze… sconclusionate e senza senso dove si nota che la storia, la trama, è una vera e propria forzatura, dialoghi che non stanno né in cielo né in terra e spesso creano confusione a noi poveri e sfortunati lettori che abbiamo dato fiducia a quell’autrice o autore e invece siamo stati letteralmente fregati.
Tutto questo per dirvi che per la prima volta nella mia esperienza di lettrice “ossessivo-compulsiva”, “vorace” ed “eclettica” un sequel che non era nelle intenzioni dell’autrice quando scrisse il primo libro, mi è piaciuto più del primo libro in questione.
No che “Dentro Jenna” non mi sia piaciuto, anzi è stata una lettura più che apprezzata, ma “L’eredità di Jenna” è stata una vera e propria sorpresa. 

La storia riprende duecentosessant’anni dopo gli eventi narrati nel primo romanzo: voce narrante e protagonista è Locke
Attraverso i suoi ricordi il lettore viene a conoscenza del fatto che lui e Kara siano stati riportati in vita poco più di un anno prima con una tecnologia simile a quella usata per riportare in vita Jenna ma più avanzata…
Presto, i due ragazzi capiscono che non sono altro che “merce da esposizione”, tenuti prigionieri in una villa di lusso solo per gli scopi economici di un ricco scienziato… prototipi perfetti di anni e anni di studio… emblemi perfetti della vita eterna.
I due amici riusciranno a scappare dalle “grinfie” del dott. Gatsbro, soprattutto grazie all’aiuto di uno strampalato robot che guida un taxi, Dott, che li educa sullo stile di vita “moderno” mettendoli in guardia dai pericoli della città.
Locke e Kara scapperanno verso la libertà, per vivere nuovamente come due esseri umani dopo duecentosessant’anni, ma soprattutto andranno alla ricerca dell’unica persona vivente che conoscono… Jenna.
Ma le intenzioni dei due ragazzi sono differenti: se da un lato Locke non vede l’ora di rivedere la sua vecchia amica, talaltro è anche innamorato cotto di lei, Kara ha mire vendicative… vuoi perché i sentimenti di Locke sono stati sempre più profondi nei confronti di Jenna, vuoi perché in un certo senso si sente abbandonata e tradita dalla sua migliore amica.
Chiusa in una scatola buia per secoli, dove l’unica compagnia erano i suoi ricordi e i pensieri di Locke, mentre Jenna viveva più di una vita senza pensare a loro… perché Jenna ha fatto una cosa simile? Perché si è dimenticata di loro? La dovrà pagare… dovrà soffrire così come hanno sofferto loro due.
Presto le strade dei due amici si separeranno… adesso è una corsa contro il tempo, Locke deve raggiungere Jenna prima che lo faccia Kara e soprattutto deve guardarsi in continuazione le spalle perché il dott. Gatsbro è sempre più vicino a loro, intenzionato a riprendersi la sua perfetta “merce”. 

Ebbene, la storia non sembra per niente una forzatura… è qual cosa di naturale, come se fosse stato sempre nelle intenzioni della Pearson questo sequel.
Rispetto al primo libro il lettore non sente in continuazione quello stato di oppressione che si avvertiva in “Dentro Jenna”.
È vero sì, l’inizio del libro è straziante così come lo è stato per il prequel: questi due ragazzi che si risvegliano in un modo nuovo e sconosciuto con la certezza di avere un corpo non del tutto umano e con i ricordi più vivi che mai di essere vissuti in un buco nero, senza un corpo, per più di due secoli… ecco, qui il lettore avverte quel senso opprimente che ha caratterizzato il primo romanzo… ma arrivati ad un certo punto la storia cambia e prende una direzione diversa.
Questo cambiamento inizia con la fuga di Locke e Kara dalla villa e aumenta man mano che i due giovani iniziano a vivere le loro esperienze.
Così il lettore si ritrova a leggere le vicende di un’avventura: l’avventura della conoscenza, della riscoperta di un mondo nuovo, pronti a “conquistarlo” e a riprendersi un posto in esso.

Ancora una volta sono rimasta colpita da come la Pearson si affida magistralmente al tempo presente per narrare gli eventi… così, come è avvenuto in “Dentro Jenna”, il lettore diventa testimone diretto degli eventi e dei pensieri istantanei di Locke.
Locke, che in un certo senso è più umano rispetto alla Jenna che abbiamo conosciuto nel primo libro… Locke, che è sicuramente più umano di Kara, l’amica fedele con cui ha condiviso anni di agonia…

Non posso negare di essermi affezionata a Locke più che a Jenna, come ho scritto prima l’ho sentito più umano rispetto a lei e andando avanti con la lettura si capisce benissimo come Locke sia in continua lotta per stabilire la sua umanità, per far capire che nonostante abbia un corpo riprodotto in laboratorio, lui è umano al cento per cento.

A differenza di “Dentro Jenna”, il romanzo finisce dando al lettore la sensazione di un possibile seguito. Il finale va bene anche come fine serie, ma leggendo le ultime pagine ho avuto la sensazione che l’autrice voglia ancora parlarci di Jenna e Locke.

Se amate il genere distopico, se vi è piaciuto “Dentro Jenna”, non potete non apprezzare questo romanzo.
Libro certamente…
CONSIGLIATO!!!

L'ho letto il... 8 Marzo 2012
GIUDIZIO:

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