"Un uso qualunque di te" di Sara Rattaro:
È
quasi l’alba di un giorno di primavera e Viola, madre e moglie inquieta
e distratta, riceve una telefonata. È il marito che le dice di correre
subito in ospedale. Ma Viola non è nel suo letto. Comincia a rivestirsi
in fretta e, tra un reggicalze che non si chiude e le décolleté lasciate
chissà dove, cerca di richiamare Carlo per sapere in quale ospedale
andare e che cosa sia successo.
E così sullo scolorare della notte, mentre i semafori si fanno sempre meno luminosi e i contorni delle strade diventano più netti, Viola arriva dove avrebbe dovuto essere da ore.
Quella che ci racconta senza prendere mai fiato è una vita fatta di menzogne, passione, tradimenti, amore, sensi di colpa e rimpianti.
Ma adesso non è possibile mentire, il terrore e la verità la aspettano in quella stanza d’ospedale dove le sue bugie non la potranno più aiutare.
E così sullo scolorare della notte, mentre i semafori si fanno sempre meno luminosi e i contorni delle strade diventano più netti, Viola arriva dove avrebbe dovuto essere da ore.
Quella che ci racconta senza prendere mai fiato è una vita fatta di menzogne, passione, tradimenti, amore, sensi di colpa e rimpianti.
Ma adesso non è possibile mentire, il terrore e la verità la aspettano in quella stanza d’ospedale dove le sue bugie non la potranno più aiutare.
*** Attenzione:
di seguito anticipazioni sulla trama (SPOILER) ***
Cosa penso:
È difficile trovare le parole giuste per iniziare la recensione di questo romanzo.
Finito da più di una settimana, ho aspettato che le parole venissero da se.
Non ho voluto appositamente scriverla subito dopo aver finito il libro… ho aspettato, riflettuto e ne ho parlato con chi mi stava ad ascoltare, questo per capire meglio l’effetto che “Un uso qualunque di te” ha avuto su di me; per capire meglio cosa mi ha trasmesso e soprattutto per capire meglio la mia predisposizione nei confronti della protagonista, Viola.
“Un uso qualunque di te”, si presenta come una specie di diario, dove la voce narrante principale è appunto Viola…
Questo diario inizia proprio con la “sciagura” più grande che possa succedere ad un genitore, ma la cosa peggiore è che Viola non è dove dovrebbe essere, lontana chilometri da casa e dal terrore più grande che si sia abbattuto su di essa.
Ed è durante una corsa disperata in ospedale, che Viola inizia a raccontare la sua storia, l’incontro con il marito Carlo, l’amicizia speciale con Angela amica d’infanzia inseparabile, e poi ancora le scelte, gli errori fino ad arrivare alla nascita della figlia Luce.
Leggendo la quarta di copertina, penso che vi sarete già fatti un’idea sull’indole della protagonista: moglie fedifraga che continua imperterrita con questo suo comportamento infischiandosene di tutti e di tutto, dicendo sempre è solo un gioco…
Sin da quando, poco più che ragazza, si mise assieme al marito, ha manifestato comportamenti menefreghisti nei suoi confronti: Carlo ha dato tutto se stesso per lei, e Viola, quasi come a vendicarsi di questo suo amore incondizionato, quasi come a screditare la perfezione di Carlo e lei sentendosi inferiore e mediocre rispetto a lui, quasi come a rinfacciarli tutto ciò, lo punisce e lo fa nel peggiore dei modi…tradendolo.
E la cosa peggiore è che Carlo non ha mai avuto atteggiamenti megalomani con lei, l’ha sempre difesa, soprattutto da una madre invadente, e ha scelto lei quando poteva avere di meglio.
Viola è consapevole di questo e continua, continua fino a quando succede l’ovvio e messa di fronte a un bivio è costretta a scegliere: dire tutta la verità a Carlo o fare finta di niente e stare comunque con lui?
Lo svolgersi degli eventi la porteranno a quest’ultima e possibile scelta…
E così che Carlo scoprirà nel peggiore dei modi il tradimento della moglie avvenuto più di diciassette anni prima.
Inutile dire quanto abbia odiato Viola: la sfacciataggine, l’arroganza, il menefreghismo che adotta per portare avanti le sue scappatelle ha qual cosa di incredibile e solo dopo che ha perso una volta per tutte la devozione di Carlo, capisce di aver perso qualcosa di più grande… il suo amore incondizionato.
Ed è proprio in ospedale, guardando la vita della figlia che si consuma inesorabilmente che decide di fare un gesto estremo, forse l’unico atto di vero amore che abbia mai fatto in tutta la sua vita: donare la sua vita alla figlia e donare nuovamente Luce a sua padre… scegliere nuovamente Carlo per il bene della figlia e di Carlo stesso.
QUOTE pag. 184
Il lettore viene a conoscenza di tutta la storia, grazie a dei continui flash back tra presente e passato, ora un passato remoto, ora un passato risalente a sole poche ore prima.
Mi è piaciuto questo stile di scrittura, per nulla confusionale, che anzi cattura il lettore coinvolgendolo in una spirale di eventi e lasciandolo libero solo alla fine.
Brava Sara Rattaro che in poche pagine ha saputo condensare una storia veramente unica, una storia d’amore, dove viene messa a nudo la debolezza dell’animo umano, che essa sia l’amore o il tradimento…
Grazie Sara, per aver condiviso con noi questa storia…
… una storia che ci tocca nel profondo del cuore.
Consigliandovi questo libro, vi lascio con le parole di Carlo, l’addio di un uomo innamorato verso una moglie che nonostante tutto l’ha fatto sentire vivo.
CONSIGLIATO!!!
L'ho letto il... 29 Marzo 2012
Finito da più di una settimana, ho aspettato che le parole venissero da se.
Non ho voluto appositamente scriverla subito dopo aver finito il libro… ho aspettato, riflettuto e ne ho parlato con chi mi stava ad ascoltare, questo per capire meglio l’effetto che “Un uso qualunque di te” ha avuto su di me; per capire meglio cosa mi ha trasmesso e soprattutto per capire meglio la mia predisposizione nei confronti della protagonista, Viola.
“Un uso qualunque di te”, si presenta come una specie di diario, dove la voce narrante principale è appunto Viola…
Questo diario inizia proprio con la “sciagura” più grande che possa succedere ad un genitore, ma la cosa peggiore è che Viola non è dove dovrebbe essere, lontana chilometri da casa e dal terrore più grande che si sia abbattuto su di essa.
Ed è durante una corsa disperata in ospedale, che Viola inizia a raccontare la sua storia, l’incontro con il marito Carlo, l’amicizia speciale con Angela amica d’infanzia inseparabile, e poi ancora le scelte, gli errori fino ad arrivare alla nascita della figlia Luce.
Leggendo la quarta di copertina, penso che vi sarete già fatti un’idea sull’indole della protagonista: moglie fedifraga che continua imperterrita con questo suo comportamento infischiandosene di tutti e di tutto, dicendo sempre è solo un gioco…
Sin da quando, poco più che ragazza, si mise assieme al marito, ha manifestato comportamenti menefreghisti nei suoi confronti: Carlo ha dato tutto se stesso per lei, e Viola, quasi come a vendicarsi di questo suo amore incondizionato, quasi come a screditare la perfezione di Carlo e lei sentendosi inferiore e mediocre rispetto a lui, quasi come a rinfacciarli tutto ciò, lo punisce e lo fa nel peggiore dei modi…tradendolo.
E la cosa peggiore è che Carlo non ha mai avuto atteggiamenti megalomani con lei, l’ha sempre difesa, soprattutto da una madre invadente, e ha scelto lei quando poteva avere di meglio.
Viola è consapevole di questo e continua, continua fino a quando succede l’ovvio e messa di fronte a un bivio è costretta a scegliere: dire tutta la verità a Carlo o fare finta di niente e stare comunque con lui?
Lo svolgersi degli eventi la porteranno a quest’ultima e possibile scelta…
E così che Carlo scoprirà nel peggiore dei modi il tradimento della moglie avvenuto più di diciassette anni prima.
Inutile dire quanto abbia odiato Viola: la sfacciataggine, l’arroganza, il menefreghismo che adotta per portare avanti le sue scappatelle ha qual cosa di incredibile e solo dopo che ha perso una volta per tutte la devozione di Carlo, capisce di aver perso qualcosa di più grande… il suo amore incondizionato.
Ed è proprio in ospedale, guardando la vita della figlia che si consuma inesorabilmente che decide di fare un gesto estremo, forse l’unico atto di vero amore che abbia mai fatto in tutta la sua vita: donare la sua vita alla figlia e donare nuovamente Luce a sua padre… scegliere nuovamente Carlo per il bene della figlia e di Carlo stesso.
QUOTE pag. 184
<<Viola lo ha fatto per noi, per me e Luce, per non separarci.>>
Il lettore viene a conoscenza di tutta la storia, grazie a dei continui flash back tra presente e passato, ora un passato remoto, ora un passato risalente a sole poche ore prima.
Mi è piaciuto questo stile di scrittura, per nulla confusionale, che anzi cattura il lettore coinvolgendolo in una spirale di eventi e lasciandolo libero solo alla fine.
Brava Sara Rattaro che in poche pagine ha saputo condensare una storia veramente unica, una storia d’amore, dove viene messa a nudo la debolezza dell’animo umano, che essa sia l’amore o il tradimento…
Grazie Sara, per aver condiviso con noi questa storia…
… una storia che ci tocca nel profondo del cuore.
Consigliandovi questo libro, vi lascio con le parole di Carlo, l’addio di un uomo innamorato verso una moglie che nonostante tutto l’ha fatto sentire vivo.
Dovrei odiarti e invece.
Invece non riesco e non pensare che se tu avessi fatto l’altra scelta, se avessi seguito quell’uomo, io avrei vissuto una vita non mia.
Non riesco nemmeno a immaginarla una vita diversa, nessuno può convincersi di stare bene se non si trova accanto a chi ama.
So che è difficile da capire. Ma non lo è per me. Io sto male ora, e sto male perché tu non ci sei più. Non è colpa di nessuno e non esiste un modo giusto per amare qualcuno soprattutto se questo ti dà, comunque, più di quanto ti toglie. Anche se per molti, lo so, sarei poco più della controfigura di un pazzo.
Del resto cos’è l’amore se non sentirsi dire ciò che ci fa stare bene?
CONSIGLIATO!!!
L'ho letto il... 29 Marzo 2012
Nessun commento:
Posta un commento